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Expo 2015, per sede e bonus bufera su Stanca: ''Nessun capriccio, serve a essere subito operativi''

Il vicepresidente e amministratore delegato della società dopo le polemiche: ''Non è che io non voglia una sede in periferia, ho chiesto Palazzo Reale per consentire al personale di poter cominciare a lavorare immediatamente''

Milano, 12 mag. (Adnkronos) - ''La questione della centralità e dell'immediata operatività della sede della società Expo 2015 non sono assolutamente un capriccio personale ma un'esigenza imprescindibile per sostenere il progetto e gli investimenti''. Lo ha ribadito Lucio Stanca, vicepresidente e amministratore delegato di Expo 2015, in una nota dopo le polemiche seguite al Cda di ieri che è stato sospeso proprio per le divisioni riguardanti la sede di Palazzo Reale della società. Stanca vuole "dissipare interpretazioni non rispondenti alla realtà dei fatti su aspetti logistici non banali".''Non è che io non voglia una sede in periferia - ha precisato il manager - ma piuttosto parto dal presupposto imprescindibile che, per colmare in modo proficuo il ritardo nell'attività di questi 14 mesi, dobbiamo avere una sede che sia da subito operativa allo scopo di consentire al personale, che non dispone ancora delle dotazioni e degli strumenti fondamentali, di poter cominciare a lavorare immediatamente''.Inoltre, ha aggiunto Stanca, ''proprio per la nutrita serie di relazioni internazionali che si dovranno sviluppare con delegazioni straniere di alto livello, è evidente a tutti come sia indispensabile disporre di una residenza che non solo sia consona e di elevato prestigio, un vero e proprio biglietto da visita di Expo 2015, ma soprattutto che essa non sia defilata rispetto al baricentro urbano, in cui gravitano anche le altre istituzioni con cui Expo 2015 SpA si interfaccia quotidianamente, a partire dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune''.Stanca ha infine precisato che ''coniugare queste esigenze nella soluzione di Palazzo Reale, che presenta le caratteristiche di immediata disponibilità e di un costo che il Consiglio ha ritenuto congruo, è la sola risposta seria a problemi che sono fondamentali per il perseguimento del massimo risultato degli investimenti previsti, nell'interesse della collettività lombarda e nazionale''.
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