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Crisi, Tremonti: ''Abbiamo sfiorato il disastro, ora un nuovo ordine mondiale''

Gubbio (Perugia) - (Adnkronos) - Dal seminario del Pdl a Gubbio il ministro dell'Economia torna sulle difficoltà dell'economia: ''E' finito il conflitto sociale. La compartecipazione agli utili dà l'idea dello sforzo comune''

Gubbio (Perugia), 12 set. - (Adnkronos) - "Abbiamo corso il rischio di avere gli effetti disastrosi di una guerra senza aver combattuto una guerra. Siamo andati vicini a una rottura del sistema, molto vicini all'interruzione radicale dei meccanismi finanziari con effetti sociali. E ne siamo usciti evitando gli effetti di una guerra che non nabbiamo mai dichiarato con il principio di un nuovo ordine mondiale. E' iniziato il disegno di una nuova 'tabula mundi'".Lo dice Giulio Tremonti (nella foto) intervenendo al seminario del Pdl a Gubbio nel dibattito con monsignor Rino Fisichella sull'enciclica 'Caritas in veritate' di Benedetto XVI."E successa una cosa staordinaria, non ordinaria. Non possiamo pensare di entrare nel nuovo secolo con la formula di quello precedente. Abbiamo la chance di costruire il secolo nuovo in termini positivi. Tutti dobbiamo riflettere sulle trasformazioni in atto. Abbiamo la fortuna - sottolinea il ministro dell'Economia - di vivere un tempo non banale ma eccezionale".Per il titolare del dicastero di via XX Settembre ''la crisi ha bruciato una specie di falò delle stupidità, ma ci sta dando un dividendo positivo: è finito il conflitto sociale o per lo meno questo ha subito una intensità molto minore".E spiega che ''l'idea, non della cogestione che non ci piace, ma della compartecipazione agli utili dà l'idea dello sforzo comune, è un cammino che abbiamo già avviato con la detassazione degli straordinari e con il bonus".Il ministro sottolinea che venute meno le ideologie del secolo scorso adesso "la nostra ideologia è non avere ideologie, siamo alla ricerca di una forma di pensiero". In questo senso Tremonti rimarca l'importanza delle regole, ma "la nostra visione delle regole non è solo strumentale all'economia, ma ha un di più: è il modo in cui si esprime il bene comune''.''L'economia sociale di mercato è questo, è l'idea - sottolinea Tremonti - che le regole hanno questo valore in più. E l'idea della fine del conflitto sociale e della partecipazione agli utili fa parte di questa visione".Quindi il garbato botta e risposta tra Tremonti e monsignor Fisichella. Il presidente della Pontificia accademia della vita e il ministro dell'Economia dibattono sull'enciclica 'In caritas veritate' di Benedetto XVI. Sullo sfondo, la questione dei paradisi fiscali: Fisichella citando l'enciclica, spiega non c'è nulla di male se portare capitali all'estero vuol dire creare sviluppo e benessere. La replica del ministro è secca, ma con il sorriso sulle labbra: "L'enciclica parla dei capitali all'estero, ma non parla della Svizzera", dice Tremonti.Prima di lasciare il seminario del Pdl a Gubbio, Tremonti viene attorniato dai sostenitori presenti. Molti gli chiedono di posare per una foto ricordo, ma lui si sottrae scherzando: "Faccio foto solo con i pentiti di mafia". A un ragazzo che insiste inmodo particolare chiede: "Sei siciliano? No, e allora...".
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