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Stress Test: Italia, il giorno del giudizio

Il giorno del giudizio è arrivato. Ieri la BCE ha pubblicato i risultati del Comprehensive Assessment sul settore bancario europeo. La Banca d’Italia spiega che i risultati negativi riflettono lo scarso sostegno pubblico al sistema finanziario nazionale

di Redazione Soldionline 27 ott 2014 ore 10:56

A cura di IG

Il giorno del giudizio è arrivato. Ieri la BCE ha pubblicato i risultati del Comprehensive Assessment sul settore bancario europeo. Alla fine del 2013 nove banche italiane (Banco Popolare, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Banca Carige, Credito Valtellinese, Banca Monte dei Paschi di Siena, Veneto Banca) presentavano potenziali carenze di capitale per complessivi 9,7 miliardi di euro. Tenendo conto degli aumenti di capitali effettuati tra gennaio e settembre 2014, le esigenze di capitale interessano 4 banche per 3,3 mld di euro (Banca Monte dei Paschi di Siena per 2,1 miliardi di euro, Carige per 814 milioni di euro, Banca Popolare di Vicenza per 223 mln e Banca Popolare di Milano per 166 mln). I risultati derivano in tutti i casi dallo stress test (scenario avverso). Considerando anche le misure di rafforzamento patrimoniale decise nel corso dell’anno, le banche con potenziali esigenze di capitale scendono a 2 (MPS e Carige) per uno deficit del settore bancario italiano pari a 2,9 mld di euro.
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Di seguito i dati rilasciati dalla Bce:

risultati-stress-test-bce
Fonte: Banca d’Italia

La Banca d’Italia spiega che i risultati negativi riflettono lo scarso sostegno pubblico al sistema finanziario nazionale (4 miliardi di euro) rispetto agli altri Paesi (250 miliardi in Germania, 60 miliardi della Spagna e ai 50 miliardi dell’Irlanda). Non tenendo conto dei risultati di MPS e Banca Carige, il settore bancario italiano mostra un’eccedenza di capitale dopo lo scenario avverso di 25,5 mld di euro. Molto positive le due big del comparto, Intesa Sanpaolo e Unicredit, che evidenziano eccedenze di capitale rispettivamente pari a 10,9 e 8,7 mld di euro.

mps2_1BANCA MPS, in una nota, ha precisato che il fabbisogno di capitale da 2,1 mld di euro comprende anche la restituzione degli aiuti di stato. Non tenendo conto di tale impegno lo shortfall diminuirebbe a 1,35 mld di euro. La banca di Rocca Salimbeni ha poi precisato di aver “avviato l'esame delle potenziali azioni da includere nel capital plan che verrà sottoposto all'approvazione delle autorità di vigilanza entro i termini previsti dalla normativa” e di aver affidato l’incarico quali advisor finanziari ad Ubs e Citigroup. Crediamo che la mancanza di un piano dettagliato sulle prossime strategie da attuare per ricoprire le esigenze di capitale legate agli stress test, possa alimentare la speculazione del mercato verso un possibile aumento di capitale. Il deficit risulta essere troppo elevato da essere colmato solo con l’emissione di un bond Tier 1 o dalla cessione di rami di azienda, come Consum.it. L’ipotesi poi di una fusione o vendita rimangono molto improbabili al momento, sia per le notevoli dimensioni dell’Istituto sia per la difficoltà che la banca sta incontrando nel recuperare redditività. Il mercato potrebbe portare il titolo verso i minimi di due settimane fa. (TARGET PRICE 0,80 euro)
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carige3BANCA CARIGE, ieri ha fatto sapere di riuscire a garantire la copertura del deficit attraverso un aumento di capitale non inferiore ai 500 mln di euro e con operazioni di asset disposal (dismissione delle attività nel comparto assicurativo e nei settori del private banking e credito al consumo). Allo stesso tempo, Mediobanca si è impegnata a pre-garantire fino a 650 mln di euro l’integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale, “qualora il maggiore importo venisse ritenuto necessario ai fini della validazione delle misure del Capital Plan da parte della BCE”.
Riteniamo che Banca Carige grazie alle garanzie di Mediobanca possa riuscire a colmare lo shortfall di capitale evidenziato dagli stress test. Rispetto a Monte dei Paschi di Siena, crediamo che Banca Carige possa essere coinvolta nel processo di consolidamento del settore bancario italiano che pensiamo possa partire a inizio 2015. L’eventuale discesa dei recenti minimi storici, in area 0,90 euro, potrebbe alimentare discese sino a 0,75 euro. (TARGET PRICE 0,75 euro).
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SCENARIO PER IL SETTORE BANCARIO ITALIANO

Riteniamo che nel medio/lungo periodo il Comprehensive Assessment della BCE avrà, comunque, un impatto positivo sul comparto, portando a una serie di importanti cambiamenti. Crediamo, infatti, che nel corso del 2015 partirà una stagione di M&A nel settore bancario italiano. Visto il forte calo dei margini di profitto molte banche saranno spinte soprattutto dalle pressioni di Banca d’Italia e della BCE a fondersi e introdurre importanti piani di cessione di attività non-core e di pacchetti di NPLs (non performing loans). A essere coinvolte in questo processo di consolidamento saranno soprattutto le banche popolari medio-piccole.
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REAZIONE MERCATI
La reazione dei mercati azionari in generale rimane molto positiva. L’impressione è che il mercato temeva che le difficoltà avrebbero interessato il settore bancario tedesco, fattispecie che non è emersa nei risultati. Differente è la situazione italiana, dove i titoli Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Carige sono finiti sotto pressione, con vendite massicce. I due titoli non riescono a fare prezzo in apertura e i cali sono superiori al 10%. Non escludiamo che, a seguito delle violente variazioni di prezzo, la Consob possa decidere di imporre il divieto dello short selling su questi titoli. Attenzioni andranno rivolte anche al giudizio delle agenzie di rating, che potrebbero intervenire nel brevissimo termine con dei downgrade.

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