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Ora basta: la Bce proceda con decisione a QE illimitate!

Abbiamo sempre sostenuto che una soluzione duratura può essere trovata soltanto se i tedeschi consentono alla BCE di stampare moneta e di diventare il prestatore di ultima istanza per l'Europa

di Redazione Soldionline 18 gen 2012 ore 14:19

A cura di WeOptions.com

Dan Ison, Responsabile del fondo Pan European Equities di Threadneedle,  si esprime così riguardo le implicazioni legate al downgrade dei ratings. 

“E’ semplice affermare che questi downgrade sono già stati "scontati" dai mercati obbligazionari. Ciò non arresta il fattore di imbarazzo, in particolare, per le amministrazioni francese ed austriaca. Questo potrebbe significare la fine dell’amore "Merkozy" a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi? Ciò è più probabile rispetto a prima. Sarkozy ha un’ elezione per cui combattere nel mese di Maggio ed è difficile sostenere che la Francia e la Germania siano uguali in questa fase della crisi (se mai lo sono state).
Questo downgrade porta un cuneo nel cuore della zona euro, con la Francia che si avvicina sempre più a diventare un "paese problematico" piuttosto che un "paese portatore di soluzioni". Chiaramente la perdita della tripla A da parte della Francia ha anche significative implicazioni negative per l'affidabilità creditizia dei veicoli di salvataggio, come il Fondo Europeo per la Stabilità Finanziaria, o EFSF – della sua potenza di € 440 miliardi, la Francia conta per €158.5 miliardi e l’Austria per €21.6 miliardi. La proposta di € 500 miliardi di salvataggio permanente, noto come il Meccanismo Europeo di stabilità (ESM), si basa anche su contributi diretti di capitale da parte dei suoi membri.

Abbiamo sempre sostenuto che una soluzione duratura può essere trovata soltanto se i tedeschi consentono alla BCE di stampare moneta e di diventare il prestatore di ultima istanza per l'Europa.

Le stime suggeriscono che la riduzione della leva finanziaria richiesta dall'Autorità Bancaria Europea (EBA) per raggiungere l’obiettivo di capital ratio nel settore bancario si tradurrà in una contrazione del credito di circa € 4 trillioni da parte del sistema bancario
europeo, a meno che il capitale possa essere aumentato con altri mezzi. La performance deprimente di Unicredit dopo l'annuncio del rilascio dei suoi diritti fortemente scontati mostra che questo percorso non è interessante per la maggior parte degli enti. Riteniamo molto probabile che ci sarà il coinvolgimento del governo in questo processo, come la Gran Bretagna nel 2008-2009. Nel Regno Unito e Stati Uniti il Quantitative Easing è stato implementato con successo per fermare il deficit di deleveraging - senza il quale queste economie avrebbero visto una contrazione più significativa dalla crisi bancaria del 2008. La nostra convinzione è che la BCE abbia bisogno di fare lo stesso per l'Europa, in maniera decisiva e diretta.

L'annuncio dell’Operazione di Rifinanziamento a lungo termine (LTRO) nel mese di dicembre è stato visto da molti come il QE dalla porta di servizio. Finora abbiamo visto solo un piccolissimo ammontare dei €480 miliardi presi in prestito dalla BCE LTRO e distribuito dalle banche. Se questo denaro venisse usato per ricomprare il debito sovrano e bancario al di sotto del par values, ci sarebbe un effetto positivo derivante sia dal deleveraging che dalla crescita del capitale bancario attraverso il capital gain. Il pericolo è che il sistema bancario europeo, temendo una crisi bancaria, accumuli il capitale per mantenere la liquidità e non implementi il quasi QE. Il downgrade rende questo scenario più probabile.
In definitiva siamo ancora in attesa di un pacchetto che, oltre a promuovere l'austerità, stimoli anche la crescita. Ciò include QE illimitate e non sterili da parte della BCE. Senza questo abbiamo paura di una recessione grave e probabilmente prolungata per la zona euro”.

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