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Rassegna stampa economica del 9 novembre 2017

di Mauro Introzzi 9 nov 2017 ore 07:16 Le news sul tuo Smartphone

Le due grandi banche italiane a prova di addendum Bce (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico scrive che IntesaSanpaolo e Unicredit hanno messo in sicurezza il proprio patrimonio tanto da non temere nessun altro addendum da parte della vigilanza della BCE sulle coperture dei non performing loans. L’istituto guidato da Carlo Messina vanta 12 miliardi di buffer di capitale in eccesso rispetto ai limiti regolamentari, mentre Unicredit, dopo il maxiaumento di capitale da 13 miliardi e dall’operazione Fino sugli Npl, ha messo in sicurezza i suoi conti.

Secondo quanto scrive il Sole24Ore “per un Paese bancariamente fragile come l’Italia, avere le due grandi banche (che insieme detengono quasi il 50% delle quote di mercato del credito) in regime di totale sicurezza agli occhi della Vigilanza Bce è fondamentale”.

 

Npl, il Parlamento Ue contro Nouy: ‘La Bce oltre le sue competenze’ (Corriere della Sera)

Secondo il quotidiano c’è il rischio che si apra uno scontro istituzionale a livello europeo sulla proposta dalla responsabile francese del servizio di vigilanza Ssm della Banca centrale europea Danièle Nouy sul tema dell’accelerazione nella copertura dei crediti deteriorati ((100% di accantonamenti entro due anni per i crediti deteriorati senza copertura ed entro sette anni per quelli con garanzie parziali). La proposta, respinta in Italia da governo, Banca d’Italia, associazioni di banchieri e industriali, sarebbe secondo il servizio giuridico dell’Europarlamento al di fuori delle competenze della Banca centrale europea, che non può introdurre norme generali sostituendosi agli organi legislativi dell’Unione Europea.

 

Paradosso Germania l’economia è in volo e le aziende licenziano (La Repubblica)

Il quotidiano parla dell’attuale paradosso dell’economia tedesca: a causa delle rivoluzioni tecnologica in atto sta saltando il binomio crescita uguale occupazione. In Germania, infatti, la rapida meccanizzazione in atto starebbe continuando a mangiarsi posti di lavoro. Solo ieri, per esempio, Deutsche Bank ha annunciato che eliminerà migliaia, forse decine di migliaia di posti di lavoro perché saranno sostituiti dai computer.

Secondo quanto scrive La Repubblica un altro peso massimo dell’economia tedesca potrebbe rendere noto oggi un piano “lacrime e sangue”. Secondo indiscrezioni, infatti, l’amministratore delegato di Siemens Joe Kaeser sta per annunciare seimila esuberi. 

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