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Rassegna stampa economica dell'8 luglio 2016

di Edoardo Fagnani 8 lug 2016 ore 07:57 Le news sul tuo Smartphone

Mps verso cessione lampo degli Npl (Il Sole24Ore)
Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore il Monte dei Paschi di Siena starebbe valutando l’ipotesi di procedere in tempi brevissimi (due settimane) con la cessione delle sofferenze bancarie che la BCE chiede di vendere in tre anni (9,6 miliardi di euro entro il 2018), “lanciando un segnale forte al mercato e al tempo stesso sfruttando la garanzia pubblica sull'inevitabile ricapitalizzazione che si renderà necessaria”. Il quotidiano finanziario ha precisato che gli analisti stimano che il fabbisogno di capitale aggiuntivo si aggira tra i 3 e i 4 miliardi di euro. Nell’operazione sarebbe coinvolto il fondo Atlante, impegnato nella raccolta di nuovi capitali. Secondo Il Sole24Ore “sembra possibile trovare un accordo nell’arco di qualche giorno che consenta di smobilizzare miliardi di Npl a prezzi non di libro ma neanche alla metà che oggi offre il mercato”.

Bper non teme gli stress test (MF)
MF ha pubblicato un'intervista ad Alessandro Vandelli, amministratore delegato della Popolare dell'Emilia Romagna. Il manager si è mostrato tranquillo in merito agli esiti degli stress test condotti dall'EBA "anche ipotizzando lo scenario più avverso e senza tenere conto dei benefici effetti sul patrimonio legati alla validazione dei modelli interni". Alessandro Vandelli ritiene eccessivi i cali che hanno colpito il settore bancario negli ultimi giorni, segnalando che "un evento esterno importante come la Brexit fosse nelle aspettative, ma non di queste proporzioni". Il manager ha aggiunto che "le vendite vengono soprattutto da investitori istituzionali che hanno fatto scelte di Paese e di settore, non sulle singole banche".

Banche: la Corte di giustizia decide sui salvataggi. L’avvertimento di Draghi già nel 2013 (Corriere della Sera)
Il Corriere della Sera ha segnalato che per i salvataggi bancari potrebbe aprirsi un nuovo scenario “che andrebbe a contemplare aiuti di Stato non più subordinati alla condivisione degli oneri tra azionisti, obbligazionisti e correntisti oltre i 100mila euro”. La Corte di giustizia dell’Unione Europea, infatti, potrebbe giocare un ruolo di primo piano nella questione. Il quotidiano ha ricordato che il 19 luglio è attesa la sentenza relativa al salvataggio degli istituti di credito sloveni del 2013; in quell’occasione il governo del paese concesse risorse per 3 miliardi di euro alle banche del paese ma sacrificò i possessori di obbligazioni subordinate. “Una mossa che ha evitato alla Slovenia di finire sotto un programma di assistenza finanziaria internazionale ma che ha scatenato la reazione dei piccoli azionisti che hanno fatto causa a Banca di Slovenia e agli istituti di credito in diversi tribunali del Paese, contestando la cancellazione del capitale di bond e azioni”. Da qui l’intervento della Corte di giustizia dell’Unione Europea, che dovrà decidere “sulla validità e l’interpretazione delle disposizioni contenute nella comunicazione della Commissione Ue sul settore bancario”.

I dolori dei soci Telecom: Bolloré in rosso di 1,6 miliardi (La Repubblica)
La Repubblica ha dato ampio risalto ai risultati dell’investimento di Vivendi di Vincent Bolloré in Telecom Italia. Il quotidiano ha messo in evidenza che al momento sulla quota del finanziare francese aleggia una minusvalenza potenziale nell’ordine degli 1,6 miliardi di euro. Nel dettaglio, nel bilancio di fine marzo di Vivendi la quota di Telecom Italia, pari al 24,7% del capitale (3,33 miliardi di titoli), era iscritta per un valore di carico di oltre 3,7 miliardi di euro, mentre a Piazza Affari ieri la stessa partecipazione valeva il 43% di meno. La Repubblica ha precisato che “con una simile quota di capitale, Vivendi non ha neppure la possibilità di mediare i valori di carico, perché il rischio di superare la soglia dell’Opa obbligatoria è troppo alto”.

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