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Rassegna stampa economica del 7 agosto 2015

di Mauro Introzzi 7 ago 2015 ore 06:58 Le news sul tuo Smartphone

La Bank of England teme la super sterlina (Il Sole24Ore)
Il quotidiano descrive quanto emerso ieri dal discorso del governatore della Bank of Engand Mark Carney a margine della riunione della banca centrale britannica. Il banchiere ha lasciato intendere che sarebbe imminente un nuovo rialzo dei tassi anche se la tempistica esatta del primo ritocco non può essere prevista in anticipo, ma sarà il prodotto del quadro economico e della prospettiva. In altre parole la Bank of England dipenderà dai dati.
Lo scenario di novembre tramonta e ora la data considerata più probabile è l’inizio del 2016 - probabilmente febbraio - in linea con un’analoga, possibile mossa della Fed entro la fine del 2015.
Sulle decisioni della BOE pesa, comunque, la solidità della sterlina che, fra l'altro, zavorra le esportazioni britanniche oltre ogni attesa. Mark Carney è stato esplicito nell'indicare la crescita del pound come elemento chiave nelle valutazioni della banca centrale. Un fattore che potrebbe essere più significativo anche della crisi greca e delle ansie innescate dall'andamento dei mercati cinesi.

Matrimonio tra Wind e 3 Italia: nasce il primo operatore mobile (Corriere della Sera)

Il quotidiano riprende le principali peculiarità dell'integrazione tra Wind e 3 Italia che dopo anni di trattative hanno annunciato ieri che convoleranno a nozze per passare, in un colpo solo, dall'essere il terzo e il quarto operatore a diventare il leader di mercato nella telefonia mobile con una quota del 33,5% a fronte del 32,3% di Telecom e del 27% di Vodafone, con oltre 31 milioni di clienti (e 2,8 milioni nel fisso di cui 2,2 sulla banda larga).
La joint venture fra le due società sarà paritetica e verrà guidata dall’attuale amministratore delegato di Wind, Maximo Ibarra, mentre il numero uno di 3 Italia, Vincenzo Novari, entrerà in un cda composto da sei consiglieri (tre e tre) con il presidente che si alternerà tra le due società madre ogni 18 mesi e avrà un voto decisivo su alcune questioni.
La fusione, che dovrebbe essere operativa in 12 mesi, dovrebbe portare sinergie per 700 milioni di euro all’anno dal lato dei costi, con significativi benefici a livello di investimenti in conto capitale e operativi con un valore attuale netto, esclusi i costi di integrazione, di oltre 5 miliardi di euro.

Banda ultralarga: piano da 12 miliardi, sette sono pubblici (La Repubblica)

Il quotidiano descrive il piano sulla banda ultralarga che sta preparando il Governo per la creazione di un'opera che lo stesso premier Renzi ha definito "l’infrastruttura più importante per i prossimi 20 anni" che ha l’obiettivo di una copertura completa del Paese.
Per il piano in questione il Cipe ha stanziato 7 miliardi, di cui 2,2 saranno disponibili da subito. A questi se ne aggiungono altri 5 che provengono dai privati e in particolare dal piano industriale annunciato l’autunno scorso da Telecom Italia e che prevede un colpo d’acceleratore proprio sugli investimenti in fibra ottica.
Si tratta quindi di un piano che complessivamente vale 12 miliardi: dei 7 pubblici 4,9 sono del governo, 2,1 vengono dai fondi strutturali regionali. Dei 4,9 del governo 3,5 vengono dal Fondo Sviluppo e Coesione.

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