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Rassegna stampa economica del 4 settembre 2015

di Mauro Introzzi 4 set 2015 ore 08:34 Le news sul tuo Smartphone

Recchi (Telecom): Telecom Italia cresce con il Paese. Con Vivendi convergenza tlc-media (Il Sole24Ore)
Il quotidiano economico ha intervistato Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia. Il manager ha ribadito che il Brasile resterà un mercato strategico per il gruppo. Telecom aspetta i dettagli del piano sulla rete ultraveloce, un progetto che "entusiasma" la società. Sui colloqui tra Telecom ed Enel lo stesso Recchi ha dichiarato che c'è un gruppo di lavoro ma non ci sono ancora novità concrete.
Sul tema delle alleanze il presidente Telecom Italia ha detto che non ci sarebbe sul tavolo l'ampliamento dell'intesa con Mediaset mediante un accordo commerciale e azionario. Sugli scenari futuri, che vedono ad esempio uno scenario in cui un grande gruppo (ad esempio Vivendi) sia socio principale di una maxi aggregazione di altri operatori (ad esempio Telefonica, Telecom, Orange e Mediaset) Recchi ha detto che non crede ci siano sinergie tra le società tlc di paesi diversi e non penso che la creazione di un grande operatore tlc possa estrarre valore. Le sinergie, per il manager, sono tra le società media e le telecomunicazioni.

Nel piano salva-banche una holding da 1,5 miliardi e conversione dei bond (Il Sole24Ore)
Secondo quanto scrive il Sole24Ore ci sarebbe pronto un piano – ora all’esame del board del Fondo interbancario per la tutela dei depositi – per il salvataggio delle tre principali crisi bancarie italiane: Banca Marche, Carife e Popolare dell’Etruria. Questo piano prevede la creazione di una holding finanziata dalle altre banche italiane con un aumento di capitale in contanti da 1,5 miliardi. Nel piano anche la conversione delle obbligazioni subordinate delle singole banche in dissesto (circa 700 milioni di euro di bond) in azioni degli istituti in difficoltà.
Il tempo stringe e si punta a chiudere entro fine anno, visto che dal primo gennaio 2016 a livello europeo diventerà operativo il nuovo meccanismo del bail-in, il salvataggio forzoso delle banche a opera di azionisti, obbligazionisti e depositanti oltre i 100mila euro.

Il Fmi alla Fed: rinviate la stretta (MF)
MF ha riportato le indicazioni formulate dal Fondo Monetario Internazionale alle principali banche centrali. L’FMI ha ribadito che gli istituti di credito centrali dovrebbero restare su una politica monetaria accomodante, considerando che la crescita economica mondiale è debole - complice il rallentamento della Cina – e per il momento non ci sono timori per una ripresa dell’inflazione.
L’avvertimento dell’istituto guidato da Christine Lagarde è valido anche per la BCE: Secondo il Fondo Monetario Internazionale, infatti, l’istituto centrale europeo dovrà proseguire con il Quantitative Easing anche oltre il termine fissato per settembre 2016, qualora l’inflazione non tornasse sui livelli fissati per il meddio termine.

Unicredit stringe sui costi. Spunta il piano esuberi (Corriere della Sera)
Il Corriere della Sera torna sulle indiscrezioni riportate dall'agenzia Reuter sulla riduzione di circa 10mila dipendenti da parte di Unicredit ricordando che in occasione dei conti semestrali di inizio agosto l’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, aveva annunciato che sarebbe intervenuto sui costi per sostenere la redditività e rafforzare il capitale.
Il taglio indicato dall'agenzia di stampa, sul quale Unicredit ha preferito non fare alcun commento, rappresenterebbe una riduzione del 7% della forza lavoro totale della società, pari a 147mila lavoratori, e sarebbe attuato principalmente in Germania e Austria. Il no comment è stato motivato dal fatto che a novembre (o al massimo entro fine anno) la banca presenterà il suo piano. Un piano su cui il gruppo sta lavorando e sul quale non ci sono ancora numero concreti.

Roubini: Pechino non crollerà e Berlino guiderà la ripresa. Banche centrali decisive contro le nevrosi dei mercati (La Repubblica)

La Repubblica ha intervistato Nouriel Roubini sull'attuale situazione economica internazionale. L'economista, docente della New York University e reso famoso in particolare dalle sue previsioni azzeccate sullo scoppio della bolla dei subprime e sull'ultima crisi internazionale, è ottimista sulle prospettive dell’economia globale. Secondo Roubini quello della Cina è solo un atterraggio accidentato ma il Paese crescerà del 6,5%. La reazione delle Borse mondiali al crollo di quella di Shanghai è stata, per mister Doom, eccessiva, irrazionale e irragionevole.
Centrale sarà il ruolo della Germania, che si è convinta della necessità di politiche espansive. Per l'economista in Europa il piano Juncker è una buona iniziativa ma resta qualche apprensione per la Grecia. In generale, però, la banca centrale europea, la Bce, e quella americana, la Fed, si stanno muovendo bene. Quest'ultima, probabilmente, rinvierà a dicembre l'incremento dei tassi (che non sarà superiore ai 25 punti base) ma tutto dipenderà dai dati sull’occupazione in calendario oggi.

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