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Rassegna stampa economica del 4 ottobre 2016

di Mauro Introzzi 4 ott 2016 ore 07:50 Le news sul tuo Smartphone

Il Tesoro lancia il BTP a 50 anni (Il Sole24Ore)
Il quotidiano economico scrive che il Tesoro si appresta a collocare un prestito a 50 anni, con scadenza 1 marzo 2067, per un controvalore che potrebbe raggiungere i 3 miliardi di euro. Secondo Il Sole24Ore riscuoterà un certo successo tra investitori piccoli e grandi, italiani ed esteri, che “si metteranno in fila pur di poterlo sottoscrivere” grazie a un rendimento lordo che c'è da attendersi rimarrà sotto la soglia del 3%.
Il momento sembra molto favorevole: il crollo dei rendimenti, dovuto alle aspettative di bassa inflazione e al massiccio programma di acquisto di titoli di Stato della Bce (che per ora acquista BTP con vita residua fino a 30 anni, non oltre), sta spingendo investitori istituzionali e privati verso bond con rischi e rendimenti più elevati, e quindi con scadenze sempre più lunghe.
Il bacino al quale un titolo cinquantennale si può rivolgere dovrebbe essere in teoria innanzitutto quello delle compagnie di assicurazione e dei fondi pensione, che hanno orizzonti di lunghissimo respiro.

Mps, in arrivo i gestori per gli npl (MF)

Il quotidiano finanziario aggiorna sullo stato del lavori relativi alla cartolarizzazione dei non performing loans di Monte dei Paschi di Siena.
La fase di due diligence è vicina alla conclusione. Secondo quanto scrive MF la procedura, avviata ad agosto prima da Fonspa e poi da Italfondiario (per conto rispettivamente di Quaestio sgr e del pool di banche coinvolte nell’operazione), “è la più impegnativa in termini dimensionali mai compiuta sul mercato italiano”. Una volta terminata la due diligence sui 27,7 miliardi di sofferenze lorde, per Banca Mps si porrà il problema di come gestire il portafoglio oggetto di cartolarizzazione.
Un’attività importante sarà quella di individuare i cosiddetti special servicer, cioè i soggetti che prenderanno in carico la gestione e il recupero delle oltre 128 mila posizioni contenute nello stock. Si tratta di un ruolo fondamentale perché proprio dai tempi e dalle modalità di recupero dipenderà il responso delle agenzie di rating, da un lato, e la risposta degli investitori istituzionali, dall’altro.

Bankitalia: dubbi sulla crescita (Corriere della Sera)
Il quotidiano scrive che nelle scorse ore alcune importanti istituzioni, come Bankitalia, Corte dei conti e Upb, l’Agenzia indipendente sui conti pubblici, avrebbero sollevato dei dubbi sugli obiettivi contenuti nel Documento di economia e finanza, che saranno la base della prossima manovra economica del governo.
I dubbi sono legati alla congiuntura, all’incertezza sulla risposta Ue per ulteriori margini di flessibilità e al mancato calo del debito per effetto del rallentamento delle privatizzazioni.
La Banca d’Italia ha sollevato perplessità legate al fatto che l’eliminazione dell’Iva non innescherebbe tutta la crescita prevista dall’esecutivo. Per quanto riguarda, invece, l’Upb c’è molta incertezza sulla possibilità di accoglimento della richiesta, avanzata all’Ue, di poter aumentare l’indebitamento netto dello 0,4% per coprire i costi di eventi eccezionali come il sisma del 24 agosto e l’emergenza immigrazione.
Qualche dubbio è stato espresso anche dalla Corte dei conti, soprattutto sulla crescita dei prossimi anni.

Atlante in campo per Etruria e le altre (La Repubblica)
Il quotidiano scrive del vertice, al ministero del Tesoro, tra i vertici del ministero dell’economia e delle finanze, con Bankitalia e “lo stato maggiore del credito”. La finalità del summit era innanzitutto quella di fare un punto della situazione sulla vendita delle banche salvate, una questione che va risolta in una decina di giorni. Poi quella di affrontare il discorso legato ai problemi che vive Deutsche Bank, per riportare la calma necessaria in vista delle vitali operazioni che Mps, Unicredit, la Popolare di Vicenza e Veneto banca dovranno fare nei prossimi mesi.
Poi ci sono state le “varie”, come i dettagli sulle caratteristiche dei tassi dei finanziamenti bancari all’Ape che il governo prepara.
Secondo il quotidiano, il Fondo Atlante potrebbe rivelarsi risolutivo, nell’impasse creato dai paletti posti dalla Bce a Ubi sulla transazione, come compratore dei 3,4 miliard di crediti deteriorati delle good bank.

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