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Rassegna stampa economica del 30 dicembre 2016

di Mauro Introzzi 30 dic 2016 ore 08:10 Le news sul tuo Smartphone

Mediaset si prepara allo scontro in assemblea (Il Sole24Ore)
Il quotidiano economico scrive che la contesa su Mediaset, oggetto del desiderio di Vivendi e difesa dal suo azionista di maggioranza Fininvest, potrebbe spostarsi da un'ipotetica battaglia a colpi di Opa (difficile per vivendi alla luce del possibile veto dell'Agcom) alla governance.
Secondo il quotidiano economico ora mercato e osservatori ritengono probabile che Vivendi faccia valere il suo ruolo di secondo azionista, con quasi il 30% dei diritti di voto, chiedendo la convocazione di un’assemblea per fare ingresso nel consiglio Mediaset.
Il cda oggi è composto da 17 membri, ma lo statuto consente di arrivare a 21 componenti. Il gruppo presieduto da Vincent Bolloré potrebbe quindi chiedere l’allargamento del board per esprimere fino a 4 amministratori che, potrebbero essere anche tutti indipendenti, per evitare l’accusa di conflitto d’interessi.
La battaglia risolutiva potrebbe poi essere rinviata alla primavera del 2018, quando con l’assemblea di bilancio scadrà il consiglio in carica.

JCI Capital: ridurre duration e peso dei Btp in portafoglio (MF)
Il quotidiano finanziario riprende un report di JCI Capital. Secondo gli esperti di quest’ultima al posto dei titoli decennali e trentennali è meglio focalizzarsi su scadenze più brevi, al massimo fino a cinque anni.
I portafogli andrebbero infatti modulati su duration più brevi, in attesa dei futuri sviluppi sul fronte dei tassi. I prossimi mesi, per JCI Capital, potranno essere molto difficili per l’Unione Europea, sia dal punto di vista economico che da quello politico. Le elezioni in Francia e Germania potrebbero infatti costituire elementi di incertezza.

UBI: un euro per Etruria, Banca Marche e Chieti (Corriere della Sera)
Il quotidiano scrive che UBI Banca sarebbe disposta a rilevare Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti al prezzo simbolico di 1 euro. Questo sarebbe quanto il gruppo lombardo metterebbe sul piatto per accollarsi 3 delle 4 good banks nate l’anno scorso dalla risoluzione delle vecchie banche in crisi.
Lo stesso - sempre secondo il Corriere della Sera - dovrebbe fare Bper per prendere CariFerrara,
Il Corriere scrive infine che ieri non si è giunti alle offerte vincolanti, ma è stato smarcato uno dei punti delicati ancora aperti: la vendita di 2,3 miliardi di crediti in sofferenza (pari a due terzi del totale) al Fondo Atlante 2, che ha effettuato un’offerta a circa il 30% del nominale. In questo modo UBI e Bper possono rilevare le banche ripulite.

 

Mps, sì Ue alla garanzia dello Stato. La banca pronta a nuove emissioni (Corriere della Sera)
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera Mps potrebbe presto tornare in tempi brevissimi a fare provvista sul mercato grazie alla garanzia concessa dallo Stato. L'obiettivo dell'istituto sarà quello di ricostituire la liquidità, che con la fuga dei depositi innescata dalle difficoltà del piano di ricapitalizzazione, è scesa drasticamente negli ultimi mesi. I target di raccolta sarebbero, secondo il quotidiano, di almeno 15 miliardi entro il 2017. Il ritorno del Monte Paschi sul mercato, da cui è assente da lunghissimo tempo per via di un merito di credito molto basso, dovrebbe avvenire nei primi giorni del prossimo anno.

 

Alitalia, iniziano i tagli stop scatti di anzianità e Roma-Malpensa (La Repubblica)
Il quotidiano scrive che da dopo l'epifania Alitalia e sindacati inizieranno ad affrontare il tema dei tagli previsti dal nuovo piano industriale della compagnia, che perde ancora più di un milione al giorno. Nel frattempo, però, già da oggi i vertici dell’azienda dovrebbero annunciare il blocco immediato degli scatti di anzianità per 3.800 dipendenti. Le retribuzioni sarebbero invece (almeno per il momento) confermate, in attesa però della discussione di un nuovo contratto di lavoro.
Secondo La Repubblica i primi contatti tra azienda e rappresentanze sindacali hanno però iniziato già a disegnare l’Alitalia del futuro: la compagnia rivoluzionerà i suoi servizi a breve-medio raggio, tagliando le rotte meno redditizie e adottando una struttura di costi molto più sofisticata e vicina a quelle delle low-cost.
Da febbraio, per esempi, sparirà la Fiumicino-Malpensa che perdeva quasi 6 milioni l’anno.

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