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Rassegna stampa economica del 27 gennaio 2015

di Mauro Introzzi 27 gen 2015 ore 07:05 Le news sul tuo Smartphone

Torri Telecom, l’Ipo entro giugno (Il Sole24Ore)
Il quotidiano economico scrive che nonostante il consolidamento delle tlc, in Italia, stenti a partire, è in pieno fermento il comparto delle torri di trasmissione nel mobile. A giorni potrebbe partire (in esclusiva) la trattativa di Wind con uno dei tre pretendenti rimasti in lizza: EiTowers, Abertis e F2i in cordata con Providence. Le valutazioni per le 6300 torri di Wind (cui potrebbero aggiungersene altre 1700) sono già lievitate a 750-900 milioni, per un multiplo pari a circa 15 volte l’Ebitda. Non ancora a livello dei multipli Usa (16-17 volte) dove gli operatori hanno altre dimensioni e possono sfruttare benefici fiscali, ma comunque superiori ai multipli (9-11 volte) a cui viaggiano in Piazza Affari le torri di trasmissione del segnale tv. Per Telecom è insieme una buona e una cattiva notizia. La buona notizia è che la transazione Wind fungerà da riferimento (verso l’alto) per la valutazione della sua società delle torri che, dopo la scelta degli advisor (Deutsche Bank e Banca Imi) si prepara a sbarcare in Borsa entro giugno.
Dalla vendita delle torri Telecom contava di ricavare all’incirca 1 miliardo. Scegliendo la via dell’Ipo, l’incasso sarà invece inferiore, dato che da una parte rinuncia a realizzare il 100% dell’asset, dall’altro dovrà mettere in conto di applicare comunque uno sconto, come è normale nelle operazioni di collocamento sul mercato. Mancano però gli elementi per stimare quanto Telecom potrà ricavare dall’Ipo. Anzitutto, non si conosce quale sarà la percentuale del capitale che sarà collocata, anche se è presumibile che, almeno nella prima fase, Telecom manterrà il controllo al 51% della società cui saranno trasferite 10mila torri, ben posizionate e di ottima qualità. Neppure è calcolabile a priori l’Ebitda della società che, in prima battuta, dipenderà dai contratti di affitto che saranno stipulati con la stessa Telecom.

Unipol-Fonsai, addio ai soci di risparmio (Corriere della Sera)
Il quotidiano scrive che l’assemblea di UnipolSai ha approvato ieri la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio A e B in ordinarie. E oggi si terranno le assemblee speciali. Il risultato delle votazioni non è scontato per le risparmio A, che capitalizzano 300 milioni e sono detenute per il 40-45% da investitori istituzionali. Le Risparmio B (800 milioni) sono invece in mano per il 67% allo stesso gruppo assicurativo. Il numero uno Carlo Cimbri ha detto che 'se per le A la proposta di conversione viene respinta non cambia nulla. Cimbri ha anche ribadito che se gli azionisti saranno d’accordo proseguirà in Ugf, la holding, 'garantendo una continuità di azione manageriale in UnipolSai'. Ha poi definito coraggiosa la riforma delle Popolari che 'innesterà processi di concentrazione', e sul voto maggiorato ha detto che rappresenta una 'ipotesi da valutare'.

Shiller: 'È il momento di investire in Italia e in Europa le azioni costano poco' (La Repubblica)
Il quotidiano riporta le parole del Robert Shiller, il premio Nobel per l'Economia del 2013, sulle prospettive dei mercati internazionali. Secondo l'economista "in Europa i prezzi delle azioni sono eccezionalmente bassi, e in Italia ancora di più". Secondo Shiller "prima o poi gli investitori si accorgeranno di questo fatto e coglieranno le grandi opportunità che ci sono. Si tratta di un buon momento per investire".
Shiller, ospite a un convegno organizzato a Milano da Kairos Julius Baer, ha avuto parole d’incoraggiamento per il nostro paese e di elogio diretto per Matteo Renzi. Considerato il padre della cosiddetta finanza comportamentale, Shiller diventò famoso alcuni anni fa coniando l’espressione “esuberanza irrazionale” dei mercati in un suo libro dallo stesso titolo uscito nel 2000, durante la bolla della new economy.
Sul quantitative easing l'economista ha dichiarato che avrà bisogno di un periodo di aggiustamento perché possa rilanciare l’economia. Ci vuole tempo perché si affaccino nuovi imprenditori, nuovi business, nuovi investimenti.

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