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Rassegna stampa economica del 27 febbraio 2017

di Mauro Introzzi 27 feb 2017 ore 10:21 Le news sul tuo Smartphone

Ipo Snapchat, una scommessa (Plus - Il Sole24Ore)
L'inserto settimanale del quotidiano economico accende il faro sull'Ipo di Snapchat, la società che realizza il servizio di messaggistica istantanea. Il gruppo si sta preparando al debutto a Wall Street con l’obiettivo di raccogliere 3 miliardi di dollari. La forchetta di valorizzazione delle azioni è tra i 14 e i 16 dollari (per i titoli senza diritto di voto), per una capitalizzazione di mercato compresa tra i 19 e i 22 miliardi di dollari.
Plus mette in evidenza che per ora i conti sono in rosso: nel 2016 il fatturato è salito a 404,5 milioni di dollari contro i 58,7 milioni del 2015, ma le perdite sono arrivate a 515 milioni dai 373 milioni del 2015. L’obiettivo del gruppo è di crescere a 1 miliardo di dollari di ricavi entro il 2017 e arrivare a 2 miliardi nel 2018.

Il ritorno dello Stato banchiere (CorrierEconomia - Corriere della Sera)

L'inserto settimanale del Corriere della Sera evidenzia come dopo circa 20 anni lo Stato italiano stia tornanto nel capitale delle banche. Il CorrierEconomia ricorda che il Tesoro uscì dal capitale dei grandi istituti di credito con la quotazione delle tre Bin (Commerciale, Credito, Banco di Roma) e della Banca nazionale del Lavoro ed oggi deve riaffacciarsi sul settore "per sanare due situazioni esplosive generate da decenni di mala gestione". L'inserto del quotidiano parla del Monte dei Paschi, della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Per queste 3 banche "serve lo Stato per chiudere i conti con il passato".

Alitalia, un piano da 400 milioni di tagli (La Repubblica)

La Repubblica scrive del piano di ristrutturazione di Alitalia. L'amministratore delegato del gruppo, Cramer Ball, proverà a strappare ai soci l’ok ai programmi di rilancio della compagnia con una sforbiciata extra ai costi, portandola a 400 milioni di euro rispetto ai 160 milioni della prima versione. Importante sarà convincere IntesaSanpaolo e Unicredit, azioniste e creditrici, che devono garantire subito nuove, vitali, linee di finanziamento.  Se non arrivasse l'ok il governo avrebbe pronto un piano B che porterà al commissariamento della società.
Secondo La Repubblica accasarsi con una società più grande, nel medio periodo, potrebbe rivelarsi necessario. E il vento sembra spingere verso la tedesca Lufthansa, con cui in questi mesi Etihad ha costruito un’alleanza sempre più solida.

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