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Rassegna stampa economica del 25 settembre 2017

di Mauro Introzzi 25 set 2017 ore 07:13 Le news sul tuo Smartphone

Tim-Vivendi, primo verdetto di Palazzo Chigi (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico, nell’edizione di domenica, ha scritto che nella giornata di oggi, 25 settembre, potrebbe arrivare un primo verdetto del governo sul caso di Tim-Vivendi. Sarà chiusa nel pomeriggio, infatti, l’istruttoria aperta dallo scorso agosto dopo che il ministero dello Sviluppo Economico Carlo Calenda aveva sollecitato Palazzo Chigi ad accendere un faro sull’avvio della “direzione e coordinamento” di Vivendi su Tim.

Secondo il Sole24Ore l’orientamento prevalente sarebbe quello di contestare al gruppo francese di tlc un “difetto” nella notifica dell’operazione. Una notifica “arrivata fuori tempo massimo, e che avrebbe come oggetto l’assunzione della partecipazione rilevante in Tim e non nello specifico il passaggio societario finito nel mirino del ministero né, in aggiunta, la comunicazione di fine marzo a Bruxelles del controllo di fatto su Tim”.

 

Poste, le mosse Del Fante (Milano Finanza)

Il settimanale fa il punto della situazione sulla gestione, in Poste Italiane, di Matteo Del Fante. Il manager è al comando della società da circa 5 mesi e “ha già rimodellato il gruppo con nuovi manager e progetti”. 

Il velo sul piano industriale del gruppo sarà alzato il prossimo anno ma secondo quanto riporta Milano Finanza l’amministratore delegato di Poste vuole introdurre la vendita delle polizze Rc Auto in filiale. Dopo aver chiesto a McKinsey di studiarne opportunità e modalità, ora il piano starebbe entrando nel vivo e vista la potenza di fuoco distributiva del gruppo, con più di 12 mila uffici postali, la novità si annuncia dirompente.

Nel frattempo, dallo scorso giugno Poste ha poi ritirato i suoi 395 consulenti finanziari dall’offerta fuori sede, richiamandoli negli uffici.

 

La Fed lancia la grande svendita: i mercati temono lo tsunami bond (Affari & Finanza - La Repubblica)

L’inserto economico settimanale de La Repubblica scrive che a seguito del termine della politica monetaria espansiva delle banche centrali - che stanno archiviando i propri programmi di quantitative easing - potrebbero essere riversati sui mercati fino a 15mila miliardi di bond (di cui ben 9mila statali), con il rischio che la mai offerta di obbligazioni faccia impennare i tassi di interesse.

Potrebbe quindi essere il momento di alleggerire i portafogli, anche se per gli analisti si rischia un rialzo dei tassi che finirebbe con il fermare la ripresa.

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