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Rassegna stampa economica del 23 settembre 2015

di Mauro Introzzi 23 set 2015 ore 06:55 Le news sul tuo Smartphone

Popolare di Vicenza: per i soci un conto da 1,3 miliardi (Il Sole24Ore)
Il quotidiano economico quantifica in 1,3 miliardi di euro il valore perso dai 120mila soci dalla Popolare di Vicenza dal taglio del prezzo delle azioni a 48 euro deciso dal board dell'istituto veneto pochi mesi fa. Titoli che, di fatto, rimangono congelati e che la banca non intende riacquistare per non ridurre ulteriormente il patrimonio.
Anche dopo la svalutazione la Popolare di Vicenza continua a valere in via teorica oltre 1,2 volte il suo capitale netto, quando le migliori banche quotate italiane valgono meno dell’intero patrimonio.
Nel frattempo è in corso un'inchiesta della Procura "sulla gestione disinvolta, piena di punti interrogativi, del duo Zonin-Sorato".
Nonostante l’imponente pulizia da 700 milioni su sofferenze e incagli l’istituto vanta tuttora crediti malati netti che sono ben il 17% del totale impieghi una cifra quasi doppia rispetto alla media del sistema bancario italiano.
Ora il rischio futuro è che la quotazione in Borsa (di per sè cosa buona e giusta che allinea in trasparenza i prezzi) veda un altro taglio del valore delle azioni nell’ordine di un 20-30%.

Scandalo Volkswagen, le accuse al governo (Corriere della Sera)
Il quotidiano riporta una notizia della testata tedesca Die Welt, secondo la quale il governo tedesco era a conoscenza del "dieselgate", la manipolazione dei controlli dei gas di scarico della Volkswagen negli Usa.
A testimoniarlo la risposta del ministro dei Trasporti tedesco a una interrogazione dei Verdi del 28 luglio scorso in cui il governo sostenne come fosse in corso il lavoro sull’ulteriore sviluppo del quadro normativo comunitario, con l’obiettivo di ridurre le reali emissioni» dei veicoli.
Partito dagli Usa, intanto, lo scandalo ha presto assunto una rilevanza mondiale: in giro per il globo, infatti, sarebbero 11 milioni le auto con a bordo il software per aggirare gli standard sull’inquinamento.
Nel frattempo gli investitori stanno provvedendo da soli a fare i conti con la casa di Wolfsburg: in due giorni la Volkswagen ha perso alla Borsa di Francoforte circa 24 miliardi di capitalizzazione (-19% per le azioni dopo il -18% di lunedì), un terzo rispetto ai circa 76 miliardi di venerdì scorso.

Tsipras tende la mano ai creditori (La Repubblica)
Il quotidiano riporta le ultime novità in arrivo dalla Grecia dopo le elezioni che hanno sancito la vittoria di Alexis Tsipras. Il premier sta varando il nuovo governo, tendendo un ramoscello d’olivo ai creditori.
Al ministero delle finanze - ruolo chiave per far decollare le riforme imposte dal memorandum - ci sarà, salvo improbabili sorprese, Euclid Tsakalotos, l’uomo che ha ereditato la poltrona di Yanis Varoufakis in luglio e ha mandato in porto in poche settimane la firma dell’accordo con la Troika.
La conferma di Tsakalotos, oltre a tranquillizzare Ue, Bce e Fmi, consente a Tsipras di disinnescare sul nascere i mal di pancia di una parte di Syriza: Tsakalotos è leader di quel Gruppo dei 53 che a luglio ha espresso più di un malumore per la svolta pragmatica del premier, pur senza arrivare alla scissione come la Piattaforma della sinistra.

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