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Rassegna stampa economica del 19 aprile 2016

di Mauro Introzzi 19 apr 2016 ore 07:22 Le news sul tuo Smartphone

Argentina, boom di richieste per i nuovi bond sul mercato (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico commenta i risultati del ritorno dell'Argentina sui mercati mondiali dei capitali. La prima emissione di titoli sovrani da parte di Buenos Aires in 15 anni ha registrato una domanda forse quadrupla o più rispetto all’offerta prevista da 10-15 miliardi di dollari, che ha superato rapidamente i 50 miliardi di dollari nel corso della giornata di ieri.

L’obiettivo di Buenos Aires, la terza economia latinoamericana, è quello di chiudere del tutto in questo modo la partita con gli investitori dissidenti, che avevano tenuto in stallo i negoziati fino all’avvento del recente governo argentino pro-business del presidente Mauricio Macri che, al contrario del precedente, è sceso a patti e utilizzerà proprio la raccolta della nuova emissione per ripagarli. 

 

Popolare di Vicenza fissa i paletti dell'aumento (MF)

Il quotidiano finanziario parla dell’aumento di capitale della Popolare di Vicenza. In queste ore si deciderà la forchetta di valorizzazione delle azioni per la ricapitalizzazione da 1,75 miliardi di euro. Per i soci potrebbe arrivare una doccia gelata: finora le azioni valevano 48 euro mentre il mercato stima un range intorno a 4 euro rispetto ai 6,3 euro del recesso. 

A questo punto la palla passa a Consob, che oggi dovrebbe dare luce verde al prospetto informativo, permettendo così a Bpvi di lanciare l'offerta già nella giornata di mercoledì con il contestuale avvio del road show. Nel frattempo ieri mattina Unicredit  (capofila del consorzio di garanzia) ha raggiunto con Quaestio Sgr, per conto del fondo Atlante, l'accordo che prevede il subunderwriting per l'aumento. Di fatto Atlante si farà carico, al posto della banca di piazza Gae Aulenti, di tutto l'inoptato dell'operazione con la possibilità di acquisire anche il controllo della banca. 

 

Come rimanere sui mercati senza le agenzie di rating (Corriere della Sera)

Il Corriere della Sera scrive che dopo Generali anche Unipol chiede il ritiro del merito di credito. Il gruppo guidato da Carlo Cimbri ha deciso che può fare a meno dei giudizi dell’agenzia americana Standard and Poor’s (S&P), non condividendo “l’acritico e rigido utilizzo di modelli valutativi” e “l’applicazione meccanica di alcuni criteri metodologici come la limitazione del rating al livello del rating sovrano”. Lo scorso febbraio anche le Assicurazioni Generali avevano “licenziato” S&P e abbandonato i suoi voti, in disaccordo con l’inflessibilità dei criteri adottati dall’agenzia.

 

Cimbri: “Anche Unipol nel Fondo. Va messo in sicurezza l’intero sistema bancario” (La Repubblica)

Il quotidiano ha intervistato Carlo Cimbri, amministratore delegato di UnipolSai. Il manager ha dichiarato che il Fondo Atlante avrà il contributo del gruppo assicurativo, perché di fronte alla potenziale crisi sistemica del credito “non si può guardare dall’altra parte. Qui non si tratta di intervenire per aiutare questa o quella banca, ma di mettere in sicurezza un settore importante dell’azienda Italia, e quindi lo stesso Paese”.

Secondo il manager “la situazione attuale è indubbiamente frutto di alcune sottovalutazioni nel processo di trasferimento della sovranità nazionale agli organismi europei in alcuni settori, come quello bancario”.

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