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Rassegna stampa economica del 17 settembre 2014

di Edoardo Fagnani 17 set 2014 ore 08:35 Le news sul tuo Smartphone

Alibaba chiude l'Ipo dei record (Il Sole24Ore)
Il Sole24Ore ha dato ampio risalto alla prossima IPO di Alibaba, che dovrebbe sbarcare a Wall Street venerdì 19 settembre. Secondo il quotidiano finanziario, il colosso Internet cinese, potrebbe debuttare con una capitalizzazione nell’ordine dei 170 miliardi di dollari, ben oltre i 104 miliardi dell’esordio di Facebook. Sulla base della forchetta di prezzo in fase di IPO, il multiplo prezzi/utili relativo al 2015 si colloca tra le 25 e le 29 volte, meno di Amazon (71) e più di Google (19). Inoltre, la quotazione potrebbe portare nelle casse dell’azienda consistenti risorse finanziarie: secondo alcuni analisti “il colosso cinese potrebbe mobilitare, tra capitali raccolti o prestati, un tesoro da 50 miliardi da investire in acquisizioni”. Il Sole24Ore ha fornito qualche dato di bilancio sulla società. Nell'ultimo trimestre Alibaba ha aumentato il fatturato del 46% e ha triplicato gli utili.

Marchionne: l’Alfa è tutta da rifare (MF)
MF ha riportato le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne. Il manager ha puntualizzato che per il rilancio del marchio Alfa Romeo serve una rifondazione completa dell’azienda, partendo dal rafforzamento della struttura di marketing nel Nord America, dopo la quotazione del gruppo a Wall Street. L’intenzione di Marchionne sarebbe quella di sfruttare la rete di vendita di Chrysler, in modo da avere anche per Alfa Romeo una copertura capillare del mercato statunitense. Inoltre, secondo il manager, il marchio del Biscione dovrebbe fare leva anche su alcuni aspetti tecnologici derivanti dalla Ferrari. Il quotidiano finanziario ha ricordato che il piano industriale di Fiat Chrysler prevede forti investimenti sul marchio Alfa Romeo nei prossimi cinque anni.

Spuntano nuovi vincoli per le banche. Con «Basilea 4» un tetto al credito (Corriere della Sera)
Il Corriere della Sera ha riportato i dettagli di un documento allo studio del Financial stability board, per rivedere i parametri di principali istituti di credito europei. L’idea di fondo è quella di “prevedere ulteriori rafforzamenti di capitale in modo da renderle più solide nell’affrontare eventuali nuovi scenari di crisi”. Tra le misure allo studio ci sarebbe anche la possibilità di inserire una quota supplementare di capitale per rafforzare core Tier 1, in modo da aumentare la capacità di assorbimento delle perdite degli istituti più importanti. Una soluzione che ridurrebbe il livello di rischio delle banche, ma costringerebbe le stesse a concedere meno crediti a famiglie e imprese. Il quotidiano ha ricordato che “le regole alle quali si sta lavorando entreranno in vigore nell’arco di uno o due anni”.

Allarme sofferenze, colpite tutte le banche (La Repubblica)
La Repubblica ha riportato alcune considerazioni contenute nel bollettino mensile pubblicato dall’ABI, che ha analizzato le relazioni semestrali pubblicate dai principali istituti di credito italiani. Il documento segnala che a luglio i crediti non esigibili lordi erano saliti a 172,34 miliardi, con un aumento del 23% su base annua. Parallelamente, il rapporto tra sofferenze e impieghi era salito al 9%, sui massimi da fine 1998, dato che si confronta con il 2,8% di fine 2007 prima della grande crisi finanziaria. In aumento anche le sofferenze al netto di svalutazioni, passate dai 77 miliardi di giugno ai 78,2 miliardi di euro del mese successivo. Il quotidiano ha segnalato che cinque banche hanno sofferenze sopra il 5% dei crediti, livello considerato “di guardia”: si tratta di Banca Carige, Popolare Vicenza, Veneto Banca, Banco Popolare e Monte dei Paschi di Siena. Di queste, solo il Banco Popolare ha ridotto il rapporto rispetto a inizio anno.

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