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Rassegna stampa economica del 16 agosto 2017

di Mauro Introzzi 16 ago 2017 ore 08:12 Le news sul tuo Smartphone

Oggi, 16 agosto 2017, i giornali non sono in edicola a causa della festività del Ferragosto. La nostra rassegna stampa copre così i quotidiani in edicola ieri, 15 agosto 2017.

 

Atlantia, pronto il piano su Fiumicino (Il Sole24Ore)

Nella sua edizione ferragostana il Sole24Ore ha messo sotto la lente Atlantia e le sue strategie per la controllata Aeroporti di Roma, cui fanno capo gli scali di Fiumicino e Ciampino. Sul primo il gruppo guidato da Giovanni Castellucci si prepara ad avviare un intervento di ammodernamento con un’opera da 384 milioni di euro per la realizzazione della nuova area di imbarco A, nell’ambito del Terminal 1, dedicata ai voli per le destinazioni Schengen.
La nuova area di imbarco A rientra nel piano di investimenti negoziati con Enac per il periodo regolatorio 2017-2021 e che vedrà Adr mobilitare 1,8 miliardi di euro, con una media superiore a 300 milioni di euro l’anno.

 

Eni, la Nigeria rimborsa i crediti (MF)

Secondo quanto riportava ieri il quotidiano finanziario la Nigeria starebbe cominciando a rimborsare all’Eni "parte di una colossale esposizione per 1,66 miliardi di euro riconosciuta anche dai lodi arbitrali". Per i pagamenti del governo nigeriano, che sta rimborsando anche ExxonMobil, Chevron, Shell, e Total, è prevista una formula mista, con barili e contanti.
Secondo quanto scrive MF in questo modo il Paese africano "cerca oltre che di rifarsi un’immagine, anche di sbloccare investimenti futuri da parte delle oil company, calcolati dal ministero delle Risorse petrolifere in circa 15 miliardi di dollari".

 

Da Eni a Stm, SuperEuro spaventa le imprese (Corriere della Sera)

Il quotidiano, nella sua edizione del 15 agosto, evidenzia come in queste settimane sia tornato lo spettro dell'euro forte per le aziende europee che esportano all'estero. In queste settimane è stata sfiorata la soglia di guardia posta a 1,2 dollari oltre la quale, secondo gli analisti, si potrebbero avere ripercussioni negative per la crescita economica di Eurolandia e per le sue imprese, in particolare le esportatrici.
Il Corriere della Sera, che ha sentito anche degli esperti sul tema, ha scritto che se dovesse proseguire l’apprezzamento della moneta europea in Italia potrebbero soffrirne società come Eni (che registra il 65% delle vendite in dollari), ma anche Stm, Autogrill o Fca.
Società potenzialmente favorite dal cambio potrebbero essere invece Geox o Ovs, che hanno spese in dollari e vendono in euro.
I comparti immobiliare, utility e banche sarebbero più resistenti a un euro forte mentre quelli di sanità, farmaceutica, alimentari e bevande ne potrebbero risentire.

 

Fiat Chrysler, la proposta dei cinesi (La Repubblica)

Il quotidiano, nella sua edizione di ieri, ha preso spunto delle indiscrezioni riportate da Automotive News sull'offerta cinese a Fiat Chrysler Automobiles per fare il punto della situazione sulla presenza e sull'interesse dei gruppi cinesi per l'azienda automobilistica europea. Le aziende cinesi hanno infatti "la disponibilità di molte risorse (nel 2015 sono stati investiti per acquisizioni fuori dai confini, oltre 113 miliardi) da spendere, nei prossimi dieci anni, per rilevare, in tutto o in parte, società straniere".
La Repubblica cita gli esempi della svedese Volvo, "strappata all’oblìo in cui l’aveva relegata Ford, da Geely, nel 2010". Senza dimenticare la partecipazione di Dongfeng (14,9%) nei francesi di Psa che sono stati salvati, nel 2014, anche con l’aiuto del loro Governo.

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