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Lehman Brothers, due sentenze a favore dei risparmiatori

Il tribunale di Milano ha obbligato IntesaSanpaolo Private Banking a risarcire oltre 82mila euro a una cliente che aveva investito 100mila euro in bond emessi dalla banca

di Edoardo Fagnani 20 mar 2015 ore 11:38

LEHMAN BROTHERS
Plus, l’inserto del sabato de Il Sole24Ore, ha riportato la notizia che il tribunale di Milano ha obbligato IntesaSanpaolo Private Banking a risarcire oltre 82mila euro a una cliente che nel corso del 2008 aveva investito 100mila euro in bond emessi da Lehman Brothers. Il giudice ha ritenuto che l’istituto conoscesse la situazione difficile dell’istituto statunitense e non avesse avvertito la risparmiatrice dell’elevato livello di rischio dell’investimento. Il settimanale ha segnalato che il tribunale ha rilevato che negli ordini di acquisto (firmati dalle parti) era riportata la frase «Il cliente sarà tempestivamente informato se il titolo subisce una variazione significativa del livello di rischio».
lehman_brothers2Lo stesso settimanale ha riportato la notizia che la Corte d’Appello di Trieste ha obbligato Unicredit a risarcire circa 108mila euro a una cliente che nel corso del 2008 aveva investito 100mila euro in bond emessi da Lehman Brothers. Secondo il giudice, l’ammontare investito dalla risparmiatrice nei titoli dell’istituto statunitense era inadeguato, in quanto rappresentava ben il 25% degli investimenti complessivi della cliente.

PARMALAT
Parmalat ha comunicato che, in seguito al procedimento di accreditamento delle azioni e dei warrant ai creditori del gruppo di Collecchio, il capitale sociale è cresciuto da 1.831.455.357 azioni a 1.833.062.336 azioni. L'aumento è dovuto all'esercizio di 1.193.850 warrant e all'assegnazione di 413.129 azioni. La modifica è datata 13 marzo 2015.
Dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che nelle sedute comprese tra il 9 e il 18 febbraio 2015 Sofil, l’azionista di riferimento di Parmalat, ha acquistato oltre 2,55 milioni di azioni della società alimentare, a prezzi compresi tra i 2,4895 euro e i 2,4992 euro per azione. L’azionista ha speso oltre 6,36 milioni di euro.

GRECIA
La Repubblica di venerdì 20 marzo ha scritto che la Grecia deve trovare i 3 miliardi di euro necessari a pagare stipendi e pensioni di marzo perché BCE, Unione Europea e FMI, dopo aver garantito ad Atene 230 miliardi di prestiti, hanno sospeso i finanziamenti dall'agosto dell'anno scorso. A tenere in piedi la macchina dello Stato è da allora la liquidità girata dalla Bce alle banche elleniche. I conti però non tornano più e i nodi sono arrivati al pettine. I greci hanno smesso di pagare le tasse da quando sono state convocate le elezioni. La corsa ai bancomat ha fatto sparire in due mesi dai caveau degli istituti di credito 25 miliardi — il 15% dei depositi — di cui 600 milioni negli ultimi tre giorni.
La Grecia ha collocato titoli di stato con scadenza a tre mesi per un ammontare complessivo di 1,3 miliardi di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) è stato di 1,3, lo stesso valore del precedente collocamento della scorsa settimana. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 2,7%, lo stesso saggio della precedente asta.

POPOLARE ETRURIA E LAZIO
Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Kairos Investment Management Limited ha ridotto la posizione “short” sulla Popolare Etruria e Lazio, portandola dall’1,87% all’1,6%.

ALITALIA
Immsi ha chiuso lo scorso esercizio con una perdita netta (esclusa la quota di terzi) di 70,81 milioni di euro, rispetto al rosso di 33,55 milioni del 2013, in conseguenza alla svalutazione di 64,35 milioni di euro della partecipazione detenuta in Alitalia. Il risultato netto adjusted escluse operazioni non ricorrenti e svalutazione Alitalia è stato negativo per 5,2 milioni di euro.

PORTOGALLO
Il Portogallo ha collocato titoli di stato con scadenza a sei mesi per un ammontare complessivo di 300 milioni di euro, rispetto a una domanda di 835 milioni di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) si è attestato a 2,8, mentre il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato allo 0,047%, in forte calo rispetto allo 0,108% dell’asta precedente per questa scadenza effettuata nel mese di gennaio. Lo stesso Portogallo ha collocato titoli di stato con scadenza a dodici mesi per un ammontare complessivo di 950 milioni di euro, rispetto a una domanda di oltre 1,89 miliardi. Il rapporto di copertura è stato di 2. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato allo 0,094%, in calo rispetto allo 0,221% dell’asta precedente di gennaio.

WIND
Wind ha chiuso il 2014 con un fatturato in calo a 4,63 miliardi di euro e una perdita netta di 709 milioni di euro, risultato che si confronta con il rosso di 481 milioni contabilizzato nell’esercizio precedente. L’incremento del passivo è principalmente riconducibile ai maggiori oneri finanziari legati alle operazioni di rifinanziamento concluse ad aprile e ad luglio 2014. A fine anno l’indebitamento netto era salito a 9,65 miliardi di euro.


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