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Le reazioni degli esperti alle sorprendenti misure della Bce

Le mosse della Banca Centrale Europea, che ha tagliato i tassi e annunciato un programma di acquisto di covered bond e ABS, ha sorpreso mercati ed addetti ai lavori

di Mauro Introzzi 5 set 2014 ore 13:59

draghi2Le mosse della Banca Centrale Europea, che ha tagliato i tassi e annunciato un programma di acquisto di covered bond e ABS, ha sorpreso mercati ed addetti ai lavori, favorendo una serie di commenti da parte degli addetti ai lavori. Vediamone qualcuno.

UBP: VOTO OTTIMO A DRAGHI
Secondo Patrice Gautry, capo economista di Union Bancaire Privée – UBP, Mario Draghi si merita un ottimo voto. L’economista mette in evidenza che dopo le mosse della BCE:

Non essendo riuscite a far ripartire immediatamente il credito, le banche potranno rifinanziarsi a costi vicino allo zero e in questo modo tutti gli operatori saranno inondati di liquidità: questa è una buona occasione di rimbalzo per i listini azionari e di ulteriore discesa per i rendimenti obbligazionari, pur in un contesto di dati economici negativi e di rischi geopolitici ancora presenti. Il tempo scorre in fretta e le somme in gioco potrebbero sorprendere: nelle prossime settimane arrivano le TLTRO, mentre i dettagli del programma di acquisto di ABS saranno resi noti a ottobre. Inoltre, l’Eurotower rilancerà un programma di acquisti di covered bond bancari il mese prossimo.

Questi elementi dovrebbero far crescere il bilancio della BCE e farsi portatori potenzialmente di una iniezione di liquidità vicina ai 1.000 miliardi, una volta che tutte le misure saranno operative. Inoltre, la porta resta aperta per un programma QE esteso ai titoli di Stato, se fosse necessario. Non resta che allentare la politica di bilancio o di proporre un piano di rilancio fiscale della domanda interna a livello europeo, e l’Eurozona avrà finalmente la politica economica più aggressiva tra tutte le aree geografiche globali.


SCHRODERS: BCE INTERVIENE, MA I MERCATI VOGLIONO DI PIÙ
Secondo Azad Zangana, European Economist di Schroders, e Chris Ames, Senior FI Portfolio Manager di Schroders la Bce è chiamata a fare di più:

A nostro avviso, il taglio dei tassi di interesse è totalmente irrilevante. A causa dell’eccesso di liquidità nei mercati monetari, i tassi di breve termine sono al di sotto del tasso di riferimento della BCE già da un po’ di tempo: il taglio odierno avrà quindi un impatto prossimo allo zero. L’acquisto di ABS è progettato per trasferire il rischio dei pacchetti di prestiti dalle banche all’Eurotower, elemento che in teoria dovrebbe liberare del capitale delle banche stesse in modo che possano incrementare i prestiti alle famiglie e alle imprese. Naturalmente, non c’è alcuna garanzia che gli istituti di credito decidano di aumentare i prestiti, soprattutto poiché alcuni sono sotto pressione – da un punto di vista regolamentario – affinché aumentino le proprie quote di capitale core. Inoltre, secondo JP Morgan, il mercato degli ABS in Europa è molto limitato in termini dimensionali: vale circa 1.200 miliardi di euro ma, escludendo le emissioni fuori dall’Eurozona, la somma si riduce a 885 miliardi.

Tuttavia, poiché la maggior parte dello stock di ABS esistente è utilizzato come collaterale per accedere alle varie operazioni di pronti contro termine della BCE, nel mercato secondario l’ammontare di ABS disponibili è pari a circa 251 miliardi di euro – poco meno del 2,6% del PIL. Rispetto alle dimensioni del bilancio della Federal Reserve americana, pari a 4.400 miliardi di dollari (circa 5.700 miliardi di euro), gli acquisti di ABS della BCE probabilmente non saranno abbastanza significativi da avere un vero impatto sull’economia reale.

Inoltre, dal punto di vista degli operatori di mercato, l’Eurotower probabilmente prenderà il posto degli acquirenti di lungo termine di questa asset class e potrebbe quindi potenzialmente danneggiare il mercato nel lungo periodo. Le limitazioni del mercato degli ABS hanno naturalmente spinto gli investitori ad arrivare alla conclusione che la BCE sarà alla fine obbligata a comprare altri asset e, in particolare, titoli di Stato, come fatto in passato dalla Fed e dalla Bank of England.

Per adesso, questo punto non è nell’agenda della BCE e se le proiezioni dello staff dell’Eurotower sono corrette nel vedere una ripresa della crescita e dell’inflazione nel 2015, l’Istituto di Francoforte potrebbe non doversi mai impegnare in questa controversa operazione. Vale la pena sottolineare che Draghi ha rivelato come alcuni membri del Consiglio direttivo volessero attuare uno stimolo maggiore rispetto a quello poi deciso, mentre una minoranza si è espressa in senso contrario ai provvedimenti varati oggi. Ciò suggerisce che c’è ancora molta resistenza al QE, ma anche che opzioni più aggressive sono ancora disponibili. Data la reazione dei mercati, gli investitori stanno chiaramente scommettendo sulla probabilità che a breve l’Eurotower approvi ulteriori stimoli.


BNY MELLON IM: BCE MOLTO PREOCCUPATA DALL’AREA EURO
Per Marco Palacino, Managing Director per l’Italia di BNY Mellon IM, le scelte della Banca Centrale Europa evidenziano le sue preoccupazioni sullo stato dell’economia reale europea.

“Le nuove misure della Banca Centrale Europea mirano a incrementare l’attività di prestiti da parte delle banche, così da far ripartire l’economia reale. Quel che traspare chiaramente dagli annunci di oggi è che la BCE è molto preoccupata circa lo stato dell’area euro. La ripresa, già fragile, si è ulteriormente indebolita a causa della crisi in Ucraina e del conseguente calo di fiducia da parte degli operatori economici, con il rischio di tagli agli investimenti e ai piani di assunzione da parte delle società europee. In altre parole, la crisi geopolitica, per quanto limitata nei suoi effetti diretti, ha il potenziale di scatenare una nuova spirale negativa in tutta l’area euro”.

“In aggiunta, la BCE è preoccupata dall’andamento dell’inflazione dell’area euro, già ben al di sotto dell’obiettivo del 2%. Un periodo troppo lungo di inflazione troppo bassa potrebbe far saltare le previsioni per il 2015 e il 2016; le tendenze deflattive, abbinate a una bassa crescita nominale dei Pil, minerebbero la sostenibilità dei debiti pubblici nazionali”. “Il nostro outlook è quindi il seguente: gli annunci di oggi confermano il fatto che la BCE è preparata a fare davvero tutto il possibile (e non “tutto il necessario”, come disse Draghi nel noto discorso del 2012) per aiutare a far ripartire la crescita e combattere la spirale deflattiva. Per quanto riguarda i tassi di interesse, Draghi afferma che abbiano raggiunto il limite più basso possibile. Quindi, qualsiasi ulteriore sostegno o stimolo dovrà arrivare da misure non convenzionali, quantitative, che estendano il bilancio della BCE e incrementino la liquidità in circolazione”. “La combinazione di TLTRO e dell’acquisto di ABS e covered bond va in questa direzione. Tuttavia, Draghi non ha annunciato il piano di QE nella forma desiderata dai mercati (ad esempio attraverso l’acquisto di obbligazioni sovrane)”.

“Crediamo che le misure annunciate possano dimostrarsi efficaci. L’acquisto di ABS e il TLTRO, molto probabilmente, ridurranno le scorte di liquidità per le normali operazioni di rifinanziamento, ma miglioreranno il bilancio della BCE e allevieranno il carico su quelli delle banche commerciali, così da permettere al settore finanziario europeo di aumentare le erogazioni di prestiti. Comunque, un conto è migliorare la capacità del settore finanziario di concedere prestiti, e un altro è spingere le banche e gli operatori a incrementare effettivamente l’attività di finanziamento e stimolare la crescita dell’economia reale. E su questo punto Draghi è stato esplicito: serve un misto di riforme strutturali, fiscali e stimoli monetari che devono essere portati avanti contemporaneamente da tutte le istituzioni coinvolte in europa”.

“Come si è visto oggi, la BCE farà la sua parte; e gli annunci del governo italiano e di quello francese sembrano indicare una buona finestra di opportunità per attuare le riforme strutturali in tempi ragionevoli, così da stimolare il potenziale di crescita nel medio termine. Resta però il dubbio se le economie più in salute dell’area euro siano preparate a sostenere le spese o a introdurre tagli fiscali per sostenere il pacchetto di misure proposto. Ed è su questo punto che abbiamo i dubbi principali, specie dinanzi al reiterato impegno del ministro delle finanze tedesco Schäuble a raggiungere il pareggio del bilancio entro il 2015. In Germania, comunque, sono in atto delle considerazioni preliminari circa un pacchetto di misure per aumentare gli investimenti delle imprese. E con l’aumento della crescita dei salari, ci aspettiamo che il contributo della Germania all’intero processo sia costruttivo”. “Cosa aspettarsi in futuro dalla BCE? Le misure annunciate oggi e quelle del meeting del 5 giugno sono già ampie e complesse. Considerando il calo dei tassi di interesse, dei rendimenti delle obbligazioni e degli spread nei Paesi periferici dell’area euro, è difficile che un programma di acquisti di obbligazioni possa offrire vantaggi significativi rispetto al suo elevato costo in termini di controversie politiche e sociali”. 

“Per questo, crediamo che la BCE abbia esaurito le sue misure, almeno per quest’anno, e salvo imprevedibili shock esterni di natura geopolitica. Il consiglio non ha raggiunto l’unanimità neanche nello stabilire le misure odierne, ed è difficile immaginare che un programma di QE possa venire attuato nel breve termine. L’unico scenario in cui ciò sarebbe possibile è quello di un calo dell’inflazione, accompagnato da una risposta deludente delle economie europee agli annunci odierni. Non escludiamo che i mercati obbligazionari dell’area euro possano risentire negativamente dagli annunci odierni, poiché questi potrebbero di fatto segnare il traguardo finale del pacchetto di stimoli della BCE”.


STATE STREET GLOBAL ADVISORS: UNA BATTUTA D’ARRESTO PER LE MISURE PIÙ AGGRESSIVE
Secondo Bill Street, capo economista EMEA di State Street Global Advisors:

La decisione odierna di tagliare i tassi di interesse rappresenta una battuta d’arresto per le misure più aggressive da attuare nei prossimi mesi. I tagli del tasso di rifinanziamento principale e del tasso di deposito mostrano il continuo indebolimento dei dati macroeconomici in Europa dopo l'ultima riunione della BCE. Ciò si sta verificando in un contesto di inflazione pari a zero e di timore sul fatto che l'Europa si stia dirigendo verso la deflazione. Ci aspettiamo che i due tagli abbiano effetto ridotto sul credito bancario, portando a un ulteriore indebolimento dell’Euro, in linea con la nostra attuale stima di fair value a 1,18.

L'annuncio di nuovi acquisti di covered bond è stata una sorpresa, soprattutto considerando le speculazioni di mercato sull’annuncio di un programma sull’acquisto di ABS . Ci aspettiamo che il Presidente della BCE, Mario Draghi, continui a fare tutto quello che serve per promuovere il dibattito sulla realizzazione di un programma di acquisto di ABS, nonché su un più ampio e impattante programma di QE.


INTESASANPAOLO: LA MOSSA PIÙ RILEVANTE È IL CREDIT EASING
Gli analisti di IntesaSanpaolo stigmatizzano l’importanza del credit easing e provano a disegnare gli scenari futuri della Banca Centrale Europea:

La mossa più rilevante è l'annuncio che la BCE lancerà nel mese di ottobre un programma di credit easing tramite acquisti di ABS (incluse le cartolarizzazioni di mutui ipotecari) e obbligazioni garantite emesse dalle IFM. I dettagli e la quantità saranno annunciati entro due settimane. Draghi ha dichiarato che la BCE cerca di orientare significativamente il bilancio verso la dimensione del 2012 (3100 miliardi di euro rispetto al più recente 2000 miliardi), includendo però anche le TLTRO.

Che cosa attendersi per il futuro? Draghi ha specificato che la decisione non è stata unanime e che ribassi dei tassi non sono più possibili (un aspetto sottolineato più volte). Tuttavia, Draghi ha aggiunto che il Consiglio direttivo è unanimemente favorevole "a fornire ulteriore stimolo monetario" qualora la ripresa vacillasse. Ciò mantiene sul tavolo la possibilità che sia lanciato in futuro anche un programma di acquisti di titoli di stato, se si concretizzassero i rischi al ribasso per le prospettive di crescita, giudicati in aumento dalla BCE. La BCE potrebbe sfoderare anche l’arma degli acquisti di titoli di stato se le misure adottate finora dovessero risultare inefficaci per sostenere la ripresa verso la fine del 2014 e l'inizio del 2015, o se i tassi reali prendessero ad aumentare nei primi mesi del 2015, quando i mercati dovrebbero iniziare a incorporare più decisamente l'inizio di un ciclo di rialzi dei tassi negli Stati Uniti.
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