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I tassi d'interesse saliranno a "un ritmo molto moderato"

La maggior parte degli investitori e degli osservatori dei mercati finanziari globali si aspetta un rialzo dei tassi d’interesse

di Redazione Soldionline 29 ott 2014 ore 14:26

A cura di Legg Mason

La maggior parte degli investitori e degli osservatori dei mercati finanziari globali si aspetta un rialzo dei tassi d’interesse. Pur condividendo queste aspettative, i Chief Investment Officer delle società affiliate del Gruppo Legg Mason ritengono che saranno necessari un altro paio d’anni circa, se non di più, prima che il movimento si concretizzi.

In occasione dell’Investor Day, organizzato da Legg Mason a New York i CIO del Gruppo hanno discusso delle sorti dei mercati mondiali nel breve e lungo periodo, in due tavole rotonde moderate da Consuelo Mack of WealthTrack. L’argomento cardine: dove investire in un contesto di rialzo dei tassi d’interesse.

“La strada verso il rialzo dei tassi è ancora lunga”
, ha dichiarato Ken Leech, CIO di Western Asset, una delle società di gestione degli investimenti obbligazionari più grandi e importanti del mondo. Vale a dire un periodo ipoteticamente compreso tra i 18 e i 24 mesi. Leech ha aggiunto che cinque anni fa nessuno avrebbe potuto prevedere gli attuali sviluppi sui mercati globali. La complessità della situazione renderà arduo per la Federal Reserve USA mettere in atto la preannunciata intenzione di rialzare i tassi nel breve periodo.

lente_12“Le autorità di politica monetaria avranno bisogno di parecchio tempo prima di cambiare direzione”, ha affermato Leech.  Per questa e altre  ragioni, “siamo attirati dalla parte lunga della curva USA”. Si è inoltre dimostrato ottimista sui titoli corporate per gli investimenti globali, dove persiste un divario di valutazione. Leech prevede una crescita delle strategie obbligazionarie di tipo unconstrained, le quali offrono agli investitori la possibilità di accedere a uno svariato numero di prodotti e aree geografiche diverse.

“Abbiamo adottato una posizione lunga sui bond statunitensi trentennali negli ultimi nove mesi”, ha commentato David Hoffman di Brandywine Global, altra boutique di Legg Mason specializzata negli investimenti value del segmento obbligazionario e azionario. “Il rischio più grave è che la Fed non faccia quello che dovrebbe”, ha sottolineato.

“Quest’anno si è rivelato decisamente migliore di quanto ci aspettassimo e il prossimo non dovrebbe essere diverso”. Hoffman è stato più aggressivo sui mercati emergenti e ha evidenziato l’importanza del segmento obbligazionario messicano.

A questi commenti hanno fatto eco le dichiarazioni di Isaac Souede, CIO di Permal, una delle più storiche società di asset management su vasta scala, con oltre 40 anni di esperienza nel settore.

“La duplice missione della Fed riguarda la crescita e l’inflazione”, ha  dichiarato Souede.  “Gli USA godono di una pausa sul secondo fronte”, a suo avviso riconducibile ai trend globali. “La Cina attraversa una fase di rallentamento secolare di lungo periodo e il sensibile rafforzamento del dollaro rappresenta un fattore deflazionistico per gli USA. Assisteremo di certo a un rialzo dei tassi d’interesse ma ad un ritmo decisamente moderato”.

Souede ha sollevato un argomento che è ormai diventato una preoccupazione diffusa: “La produttività aumenterà insieme ai salari?”. Interrogato su quelle che sono le sue previsioni in merito, si è dichiarato ottimista.

“Le misure adottate dai policymaker hanno mantenuto bassa la volatilità”, ha detto Souede. Il CIO di Permal è persuaso che i mercati maturi privilegeranno gli investimenti event-driven e le operazioni di M&A. Si è inoltre detto convinto che l’atteso rialzo dei tassi provocherà negli USA un’accelerazione delle operazioni di fusione e acquisizione durante i prossimi 12-24 mesi, con i tassi ancora così bassi. Ottimo il potenziale anche per operazioni di arbitraggio, ristrutturazioni e conseguente attivismo degli investitori volto a migliorare l’efficienza delle aziende.
 
Per ciò che concerne i mercati emergenti, il consiglio è quello di “investire nelle società che vanno nella stessa direzione intrapresa dai rispettivi governi”. Il Messico sta facendo bene, il Brasile è in calo, ma non ci sono evidenti segnali di “schiuma” sui mercati. “A livello globale, gli investitori hanno dato prova di maggiore prudenza di quanto non si crederebbe”, ha commentato Souede.

“Sono moderatamente ottimista riguardo agli sviluppi futuri”, ha concluso Scott Glasser di ClearBridge Investments, le cui strategie azionarie core si distinguono per active share elevato, orientamento all’income e bassa volatilità. Ha nettamente escluso l’eventualità di un’altra recessione. “I mercati sono tornati alla normalità. Per l’indice S&P 500 è attesa una crescita tra il 6% e l’8%”.

Secondo Glasser è difficile individuare nuovi titoli da acquistare, considerato anche il suo focus sulle large cap. Tuttavia, cercando con attenzione, è ancora possibile identificare le giuste opportunità d’investimento. Ha citato il settore della Tecnologia, in particolare il campo degli hardware; la Salute, soprattutto le assicurazioni; e l’Energia, anche se prima di considerare le opportunità presentate da quest’ultimo settore, Glasser preferisce attendere un clima di maggiore stabilità sui mercati delle commodity.

Un altro aspetto degno di particolare nota è rappresentato dal potenziale aumento di efficienza all’interno delle aziende e Glasser segue con attenzione le mosse delle società e degli investitori attivisti. Ha infatti continuato a individuare interessanti opportunità di guadagno in aziende di qualità: “la qualità è diventata un figlio non amato”.

“Non ci sembra di essere in presenza dell’esuberanza o dell’autocompiacimento che in genere conducono ad un tracollo”, ha affermato Rosemary Macedo, CIO di QS Investors, in accordo con le previsioni di Glasser. QS gestisce strategie multi-asset, strumenti alternativi liquidi, azionario e soluzioni customizzate nei mercati emergenti e sviluppati. “Gil investitori in titoli azionari stanno prezzando il rischio”, ha detto Macedo, sottolineando come sia possibile utilizzare strategie protettive di portfolio insurance per gestire il rischio senza dover sacrificare i rialzi”. “Esistono strumenti atti a incorporare sistematicamente crescita e protezione nei portafogli”, ha dichiarato. “Gli investitori stanno trovando altri modi per ottenere i benefici un tempo offerti dal segmento obbligazionario”. Il suo messaggio: “la miglior difesa è la diversificazione”.

Un mercato in cui i tassi d’interesse stanno salendo, a prescindere dalla rapidità con cui avviene il movimento, dovrebbe dimostrarsi favorevole a quella tipologia di aziende di qualità small-cap seguite dal leggendario CIO Chuck Royce. La società fondata da quest’ultimo, la Royce Funds, è specializzata in portafogli di piccole società gestite con un rigoroso approccio value in un orizzonte temporale di lungo termine. Secondo Royce, molti dei provvedimenti adottati dalla Federal Reserve in questi ultimi anni “hanno avuto un impatto positivo sulle società a piccola capitalizzazione e, dunque, non possiamo lamentarci”. Tuttavia, l’allentamento quantitativo si è rivelato iniquamente vantaggioso per “le società di qualità inferiore”, grazie alla notevole disponibilità di risorse destinate ai finanziamenti, soprattutto di debito high-yield. “Il QE ha avuto profondi effetti sulla loro capacità di sopravvivere e prosperare. Le aziende di qualità sono rimaste svantaggiate in termini relativi, non avendo bisogno di rinsaldare i bilanci o ricevere obbligazioni high-yield”.

Quale esempio di aziende di qualità che non hanno riportato il buon andamento atteso nel contesto attuale, ha menzionato Reliance Steel e Aluminum Co.  A suo avviso, le small cap estere offrono maggiori opportunità di reddito, derivanti dalle diverse tipologie d’imprese familiari presenti sui mercati internazionali. Royce preferisce la volatilità, che afferma dovrebbe aumentare con il rialzo dei tassi d’interesse. Un cambiamento forse più lento di quanto atteso da alcuni osservatori ma che sicuramente non mancherà di verificarsi.

“E’ la psicologia umana”, ha dichiarato Royce. “Un piccolo cambiamento del modo di pensare e subito si avrebbero previsioni di un cambiamento dei tassi d’interesse. Ciò darebbe ai tassi un ruolo di leadership sui mercati”.

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