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Bond Lehman Brothers, sentenze favorevoli ai risparmiatori

Alcune agenzia stampa hanno pubblicato la notizia che il Tribunale di Milano ha condannato due banche a risarcire per quasi 250mila euro due risparmiatori

di Edoardo Fagnani 6 feb 2015 ore 11:46

LEHMAN BROTHERS
Plus, l’inserto del sabato del quotidiano Il Sole24Ore, ha riportato la sentenza del Tribunale di Rimini che ha condannato Banca Fideuram a restituire a un suo cliente l’intera somma investita in obbligazioni Lehman Brothers, pari a 173mila euro. Il giudice ha motivato la sentenza, evidenziando la nullità dell’ordine d’acquisto dei titoli stipulato fuori dalla sede della banca senza l’indicazione scritta del diritto di recesso. Il settimanale ha precisato che Banca Fideuram sta valutando se presentare appello alla sentenza.
Alcune agenzia stampa nel week-end hanno pubblicato la notizia che il Tribunale di Milano ha condannato due banche a risarcire per quasi 250mila euro due risparmiatori che nel 2008 avevano acquistato obbligazioni emesse da Lehman Brothers. I due istituti avevano aderito al consorzio “PattiChiari” voluto dall’ABI. Secondo il giudice le banche avrebbero dovuto informare i risparmiatori della variazione del livello di rischio dei bond.
lehman_brothersL’Adusbef ha comunicato che il giudice del Tribunale di Cuneo ha emesso una sentenza contro la Banca Regionale Europea (Spa) ed il Consorzio Patti Chiari, condannando la banca a risarcire un risparmiatore che aveva investito 80mila euro in titoli emessi da Lehman Brothers, fidandosi del bollino di affidabilità dell’ABI. La decisione è stata presa perché il risparmiatore non era stato informato per tempo dalla banca dell'elevato rischio delle stesse obbligazioni e non aveva notificato ai clienti «entro due giorni» dell'aggravamento del livello di rischio dei bond acquistati, in modo da venderli in tempo utile. Secondo l’Adusbef si tratta di una sentenza molto importante, perché va applicata a tutti i casi di vendita di obbligazioni emesse da Lehman Brothers da parte di una banca aderente al consorzio “Patti Chiari». Di conseguenza, l’associazione invita i risparmiatori che non hanno aperto contenziosi o hanno accettato il rimborso del solo 30% di quanto investito a citare in giudizio le banche e il consorzio ABI «Patti Chiari».

PARMALAT
Il Corriere della Sera di sabato 31 gennaio ha scritto che La Coloniale, la cassaforte di Calisto Tanzi che deteneva il 51% della vecchia Parmalat, ha rimborsato i creditori chirografari e privilegiati per un ammontare di poco meno di 10 milioni di euro. I creditori erano esposti verso la finanziaria per 140,8 milioni. Ai creditori, dunque, sarà restituito il 6,826% di quanto dovuto. Il quotidiano ha precisato che tra i creditori di La Coloniale figuravano anche Jp Morgan Chase e la stessa Parmalat in amministrazione straordinaria. Il Corriere della Sera ha ricordato che “del vecchio arcipelago Parmalat restano sotto procedura (con Bondi commissario) 8 società (di cui 6 del turismo) mentre altre 16, con l’attivo già ripartito, lo sono ormai solo formalmente in attesa della chiusura dei procedimenti giudiziari”.
Gli analisti di Equita sim hanno alzato da 2,7 euro a 2,85 euro il target price su Parmalat, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda e a uno scenario più favorevole sui tassi di cambio. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

ALITALIA
L'operazione che ha visto Poste Italiane investire 75 milioni di euro nel capitale di Alitalia durante l'ultimo aumento di capitale di quest'ultima non sarebbe stato un aiuto di Stato. Lo ha ribadito oggi la Commissione Europea, al termine di un'indagine aperta sulla base di due ricorsi ufficiali. Si tratta di una conferma perché già lo scorso mese di dicembre Bruxelles aveva comunicato di non aver ravvisato alcun aiuto, visto che l'ente guidato da Francesco Caio ha partecipato alla ricapitalizzazione del vettore alle stesse condizioni di altri due operatori privati.
Etihad Airways ha annunciato di aver acquisito una partecipazione del 75% di Alitalia Loyalty, la società che detiene e gestisce il programma di fidelizzazione "MilleMiglia" di Alitalia. La compagnia aerea italiana manterrà la restante quota azionaria del 25%. La partecipazione azionaria del 75% di Alitalia Loyalty è stata valutata 112,5 milioni di euro e l’acquisizione è stata effettuata da Etihad Airways attraverso un investimento di liquidità.

GRECIA
In un'intervista a Reuters, in occasione del "Reuters Euro Zone Summit", il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha dichiarato che la Germania non intende accettare alcuna modifica unilaterale degli accordi sugli aiuti finanziari alla Grecia. Il responsabile del dicastero economico si è detto comunque disponibile a un incontro con il neo ministro greco del Tesoro, Yanis Varoufakis.
Nel corso di un’intervista concessa al Financial Times, Yanis Varoufakis, ha proposto un doppio scambio tra i vecchi titoli di Stato e nuovi bond. Nel dettaglio, le nuove obbligazioni sarebbero di due tipi: una legata alla crescita economica nominale della Grecia e l'altra destinata a sostituire i titoli greci detenuti dalla BCE. Il ministro ha precisato che questo progetto deve ancora essere sottoposto all’esame dei vertici dell’Unione Europea.
Il neo ministro greco del Tesoro ha dichiarato al quotidiano La Repubblica che la Grecia sta trattando anche con il Fondo Monetario Internazionale su una dilazione nella restituzione del debito sulla base della proposta formulata all’Unione Europea.
La Grecia ha collocato titoli di stato con scadenza a sei mesi per un ammontare complessivo di 812,5 milioni di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) è stato di 1,3, in contrazione rispetto all’1,58 del precedente collocamento di gennaio. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 2,75%, in aumento rispetto al 2,3% del precedente collocamento. Si tratta della prima asta dei titoli di stato del paese ellenico, dopo la vittoria di Alexīs Tsipras alle elezioni politiche.
I principali quotidiani di giovedì 5 febbraio hanno riportato la notizia che la BCE ha deciso che dal prossimo 11 febbraio le banche greche non potranno utilizzare come garanzia collaterale per rifinanziarsi presso l’istituto gli strumenti di debito quotati emessi o garantiti dalla Repubblica ellenica. In modo più o meno implicito la Banca Centrale Europea sta comunicando che considera a rischio il buon esito del piano di salvataggio della Grecia, che dovrebbe scadere il 28 febbraio prossimo in assenza delle attese ulteriori proroghe. Per il ministero delle Finanze greche la BCE ha deciso di mettere pressioni sull’Eurogruppo.

WIND
I principali quotidiani di venerdì 6 febbraio hanno riportato la notizia che gli spagnoli di Abertis si sono aggiudicati l’esclusiva per trattare l’acquisto delle torri di trasmissioni messe in vendita da Wind. Il gruppo iberico ha avuto la meglio su EI Towers e sulla cordata composta da F2i a il private equity Providence. La compagnia telefonica avrebbe valorizzato queste attività circa 800 milioni di euro. Il Sole24Ore ha precisato che “il periodo di esclusiva dovrebbe durare solo pochi giorni: però in caso di mancato accordo la gara sarà riaperta”. MF ha segnalato che l’obiettivo di Abertis potrebbe essere quello di far confluire l’azienda che controllerà le torri di Wind in un gruppo più ampio da quotare alla Borsa di Madrid.

SNIA
Il Sole24Ore di venerdì 6 febbraio ha riportato la notizia che sette ex manager di Snia sono stati rinviati a giudizio per reati di bancarotta fraudolenta. Secondo i giudici nel 2003 i vertici avrebbero privato l’azienda degli asset più profittevoli (quelli del comparto biomedicale) conferendoli a Sorin senza un’adeguata contropartita.

GENERAL MOTORS
General Motors ha chiuso il quarto trimestre del 2014 con ricavi per 39,62 miliardi di dollari, in flessione rispetto ai 40,49 miliardi del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il trimestre si è chiuso con un utile netto di 1,11 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 953 milioni del quarto trimestre del 2013. Di conseguenza, l’utile per azione è salito da 0,57 dollari a 0,66 dollari. Le stime degli analisti indicavano un utile per azione di 0,54 dollari e un giro d’affari di 38,9 miliardi. Il management ha deciso di distribuire un dividendo trimestrale di 0,36 dollari per azione, il 20% in più rispetto alla cedola che sarà pagata a marzo.


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