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Value Partners, buone opportunità di crescita

Ma c'è da valutare anche l'eccessiva dipendenza dal gruppo Telecom. Lo scorso anno più della metà del fatturato della società è arrivato dal colosso telefonico italiano. Questo rende, di fatto, la società molto dipendente dalle commesse ma soprattutto dai tempi di pagamento.

di Mauro Introzzi 16 giu 2006 ore 08:25

Opportunità

- Spazi di crescita per linee esterne
La struttura finanziaria di Value Partners non è eccessivamente squilibrata. Al 31 marzo l'indebitamento finanziario netto del gruppo era di poco superiore ai 31 milioni di euro. Di conseguenza, il rapporto tra posizione finanziaria netta e patrimonio netto alla stessa data era di poco inferiore all'unità, considerata una prima soglia di attenzione per l'equilibrio finanziario di un'azienda.
Nel caso di sottoscrizione integrale delle nuove azioni e supponendo che il prezzo di collocamento coincida con i 4,5 euro del prezzo massimo, Value Partners potrebbe raccogliere poco più di 110 milioni di euro. Di conseguenza, la posizione finanziaria netta diverrebbe positiva per circa 80 milioni di euro. Senza considerare la possibilità di utilizzare la leva del debito, la somma sarebbe sufficiente per finanziare una nuova aggressiva campagna acquisti. Solo per fare un confronto, la recente acquisizione di Value Team è costata a Value Partners complessivamente circa 60 milioni di euro.
Nel prospetto informativo i vertici dell'azienda hanno anticipato la possibilità di crescere per linee esterne. Eventuali acquisizioni riguarderanno piccole aziende di consulenza tecnologica a livello internazionale. Per aziende a maggiore dimensione, invece, il gruppo guarda all'Europa e al Sud America.

- Mercato con elevato potenziale di crescita
Secondo le elaborazioni effettuate dalle società di ricerca del settore, il mercato di riferimento di Value Partners dovrebbe mostrare interessanti tassi di crescita nel triennio 2006/2008. In particolare, per il segmento relativo al Management Consulting è previsto un tasso di crescita annuo del 14%, con punte al 20% le attività svolte dall'azienda italiana. A Value Partners basterebbe solo adeguarsi a questi tassi di crescita per confermare l'espansione mostrata negli scorsi esercizi.
Inoltre, il management è convinto che ci sia spazio per l'acquisizione di nuovi clienti. Sulla base di una ricerca condotta dall'Ufficio Studi di Mediobanca nel 2005, il management stima che solo in Italia il mercato potenziale per Value Partners possa contare su oltre 3.500 aziende, che necessitano dei servizi di consulenza offerti dal gruppo. Sulla base di queste opportunità, il management della società non esclude la possibilità di allargare la propria attività svolta nel segmento del Management Consulting ad aziende attive in settori diversi da quelli ora presidiati. Per l'area IT Consulting & Solutions, invece, Value Partners vuole sfruttare eventuali sinergie con i clienti dell'altro segmento di mercato.


Rischi

- Elevata dipendenza dal gruppo Telecom
Tra i vari rischi segnalati da Value Partners nel prospetto informativo (attività all'estero, stagionalità dei ricavi, evoluzione dei mercati, ...), quello più stringente è relativo alla elevata dipendenza del fatturato dal gruppo Telecom.
Lo scorso anno più della metà del fatturato della società è arrivato dal colosso telefonico italiano. Non si tratta di un fatto estemporaneo, considerando che anche nei precedenti due esercizi Telecom Italia contava per la metà del giro d'affari di Value Partners. Questo rende, di fatto, la società molto dipendente dalle commesse ma soprattutto dai tempi di pagamento del gruppo telefonico, come già accaduto nel corso del 2005, quando la tempistica di pagamento di Telecom verso la controllata Value Team è passata da 30 a 120 giorni. La situazione è migliorata nel primo trimestre del 2006, quando il peso di Telecom Italia sul fatturato del gruppo è sceso al di sotto del 45%.
Per ovviare a questa dipendenza, la società punterà a rafforzare i legami con gli attuali clienti, cercando una migliore valorizzazione dei nuovi entranti. In questo modo la società cercherà di limitare il peso relativo del gruppo Telecom Italia, che in divenire dovrà ridursi tra il 35% e il 47% rispettivamente nel Management Consulting e nell'IT Consulting & Solutions.

- Elevata dipendenza dal capitale umano
Value Partners è attiva nel settore della consulenza alle imprese. Quindi, il valore aggiunto dato dai professionisti che lavorano all'interno del gruppo è superiore rispetto a quello dato dagli addetti di una generica società industriale.
Nel prospetto informativo i vertici di Value Partners ricordano che all'interno del gruppo esistono figure professionali che, per la posizione occupata e per la particolare tipologia di lavoro svolto, sono difficilmente sostituibili. Nel caso di un eventuale abbandono della società da parte di questi soggetti, per Value Partners potrebbe risultare difficile trovare rimpiazzi adeguati. Senza trascurare il fatto che queste figure potrebbero andare a rafforzare la concorrenza. A questo proposito, l'azienda cerca di cautelarsi facendo firmare, alle figure che rivestono ruoli chiave, contratti che prevedono accordi di non concorrenza per 12-18 mesi dall'uscita dall'azienda.
Inoltre, il management di Value Partners ricorda che l'evoluzione tecnologica e l'esigenza soddisfare una domanda di prodotti e servizi maggiormente complessa (in particolare per le società attive nella consulenza tecnologica e informatica), costringono l'azienda a ricercare, sul mercato, professionisti con elevate competenze e forte specializzazione. Questo determina un aumento del livello retributivo e limita la possibilità di agire in senso migliorativo sui margini.


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