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Unicredit, gli analisti dopo la semestrale

Dopo la diffusione dei risultati relativi alla prima metà dell’anno, sono arrivati numerosi giudizi su Unicredit. Gli analisti hanno mediamente ridotto le valutazioni sull’istituto guidato da Federico Ghizzoni

di Mauro Introzzi 6 ago 2012 ore 14:47
Dopo la diffusione dei risultati relativi alla prima metà dell’anno, sono arrivati numerosi giudizi su Unicredit. Gli analisti hanno mediamente ridotto le valutazioni sull’istituto guidato da Federico Ghizzoni.

Tra i giudizi meno favorevoli all’istituto quello di Equita Sim, che ha ridotto sia il target price, portandolo da 4,5 euro a 3,4 euro, che il giudizio, abbassato da “buy” (acquistare) a “hold” (mantenere). Gli analisti della banca italiana valutano i risultati del secondo trimestre “decisamente sotto le attese”. A deludere Equita Sim, che ha tagliato anche le stime sugli utili per azione tra il 2012 e il 2015, sono stati l’utile netto, il margine di interesse e il risultato operativo del trimestre.
Unicredit è finita sotto la lente di un altro istituto italiano, Banca Akros. I suoi analisti hanno ridotto il target price sulla banca da 3,3 a 3,1 euro, confermando la raccomandazione “hold” (mantenere). Anche in questo caso gli esperti, che hanno tagliato le stime sugli utili per azione per 2012, 2013 e 2014, parlano di conti “inferiori alle attese”.
Target tagliato anche da parte di Intermonte, che l’ha ridotto da 3,6 a 3,4 euro, confermando la raccomandazione “outperform”.

Tra le estere, bocciatura piena dalla francese Exane, che ha tagliato la raccomandazione da “outperform” (farà peggio del mercato) a “neutrale”, con un target price tagliato da 4 a 3,4 euro. Exane ha ridotto le attese sugli utili per azione del trimestre compreso tra il 2012 e il 2014.
Dalle altre banche estere molti tagli di valutazione. Nomura, RBC e NatIxis hanno confermato il loro rating “neutrale” e portato i target price rispettivamente a 3,1 euro (dai precedenti 3,25 euro), a 3,3 euro (precedente 3,8 euro) e a 2,98 euro (dai precedenti 3,27 euro).

Cheuvreux ha confermato il suo “underperform” (farà peggio del mercato),
abbassando da 3,1 a 3 euro il suo target price. Secondo gli esperti dell’istituto francese, che ha abbassato le stime sull’utile per azione da qui al 2014, la qualità dell'attivo in Italia continuerà a rappresentare un peso per la redditività del gruppo anche in futuro.

Target price tagliati, ma conferma di una indicazione d’acquisto (“buy”), da parte di UBS e Deutsche Bank.
Entrambe hanno tagliato le stime sugli utili per azione e hanno portato la valutazione a 4,3 euro: la prima da 4,9 euro, la seconda da 5,2 euro.
Una conferma piena, infine, da Oddo, che mantiene il suo reduce (ridurre le posizioni), con un prezzo obiettivo pari a 3,5 euro.

Ma non i soli analisti “equity” si sono interessati a Unicredit. Quelli dell’agenzia di rating Standard & Poor’s hanno confermato i giudizi a lungo e breve termine, nonostante ritengano che i rischi delle banche italiane siano aumentati. Il rating a lungo rimane a “BBB+”, quello a breve a “A2” e l’outlook è stato confermato a “negativo”.

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