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Unicredit (-5,5%) guida il calo dei bancari

di Edoardo Fagnani 12 nov 2015 ore 17:58 Le news sul tuo Smartphone

Pioggia di vendite sui bancari.
In forte ribasso Unicredit. Il titolo dell’istituto guidato da Federico Ghizzoni ha subito uno scivolone del 5,49% a 5,59 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso. Elevati anche i volumi; nella seduta odierna sono passate di mano quasi 107 milioni di azioni. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali Banca Akros ha tagliato le stime sull’utile per azione dell’istituto per il biennio 2015/2016; gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 6,6 euro e il giudizio “Neutrale”. KBW, invece, ha peggiorato da “Outperform” (farà meglio del mercato) a “Market perform” (neutrale) il giudizio su Unicredit, sulla base di un nuovo prezzo obiettivo di 6,98 euro (precedente di 8,01 euro). Indicazione simile da Jp Morgan, che ha limato da 6,2 euro a 6,1 euro il target price su Unicredit. Al contrario, Kepler Cheuvreux ha alzato da 6,1 euro a 6,3 euro il prezzo obiettivo sull’istituto, in seguito al miglioramento delle stime sul lungo periodo. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 4 novembre People's Bank of China ha ridotto all’1,997% la quota detenuta nel capitale dell’istituto guidato da Federico Ghizzoni. In precedenza, la banca cinese era accreditata del 2,005% di Unicredit.
In forte ribasso anche il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha perso il 3,17% a 1,497 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 5 novembre BTP Pactual Europe ha ridotto all’1,916% la quota detenuta nel capitale dell’istituto toscano. In precedenza, l’azionista era accreditato del 3,13% del capitale del Monte dei Paschi di Siena. Il giorno seguente Norges Bank ha ridotto dal 2,31% all’1,854% la partecipazione detenuta nella banca senese.
La Popolare dell’Emilia Romagna ha limitato i danni (-0,21% a 7,225 euro). Ieri l’istituto ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2015, periodo chiuso con un utile netto (escluse le quote di terzi e al netto della componente straordinaria sui costi del personale) di 112,5 milioni di euro, in aumento dell’84,1% rispetto ai 61,1 milioni ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. A fine settembre i crediti alla clientela, al netto delle rettifiche, ammontavano a 43,4 miliardi di euro, in flessione dell’1,1% rispetto al valore di inizio anno. Alla stessa data i crediti deteriorati erano cresciuti dell’1% salendo a 6,6 miliardi di euro. Il management della Popolare dell’Emilia Romagna ha segnalato che le prospettive complessive di redditività sono attese in miglioramento rispetto allo scorso anno.
In rosso anche la Popolare di Milano (-1,99% a 0,8865 euro). Gli analisti di Banca IMI hanno migliorato il giudizio sull’istituto e ora consigliano l’acquisto delle azioni, segnalando che i risultati trimestrali sono stati migliori delle attese; tuttavia, gli esperti hanno limato da 1,09 euro a 1,06 euro il target price.
UBI Banca ha perso il 3,38% a 6,295 euro. Société Générale ha peggiorato il giudizio sull’istituto, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere). Banca Akros, invece, ha sforbiciato da 7,6 euro a 7,2 euro il target price, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2015/2017; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

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