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UBI Banca, i conti del 2016. C’è il dividendo

UBI Banca ha chiuso il 2016 in rosso, una perdita causata principalmente dalla contabilizzazione a bilancio di tutti gli oneri previsti per il piano industriale. Dividendo proposto a 0,11 euro

di Mauro Introzzi 10 feb 2017 ore 09:02

UBI Banca ha chiuso il 2016 in rosso, una perdita causata principalmente dalla contabilizzazione a bilancio di tutti gli oneri previsti per il piano industriale. Il gruppo ha poi proceduto con la svalutazione della quota versata in Fondo Atlante – così come hanno fatto praticamente tutte le altre banche che hanno fin qui presentato i loro conti preliminari – a alla contabilizzazione della quota straordinaria versata al Fondo di Risoluzione.

 

UBI BANCA, CONTI ECONOMICI DEL 2016

L’istituto ha chiuso il 2016 con proventi operativi pari a 3,12 miliardi di euro, in calo dai circa 3,37 miliardi del 2015. Dal lato dei costi, nonostante l’inclusione di maggiori contributi ordinari e straordinari al Fondo di Risoluzione e al Deposit Guarantee Scheme, complessivamente pari a 131,9 milioni rispetto a 98,7 nel 2015, gli oneri operativi si sono attestati a 2,15 miliardi euro, in riduzione di 21,7 milioni, l’1% circa, rispetto al 2015.
Nel corso del 2016 sono state contabilizzate rettifiche di valore nette per deterioramento crediti per 1,56 miliardi, quasi il doppio rispetto agli 802,6 milioni del 2015.

ubibanca-logoIncludendo gli impatti degli oneri, pari a circa 850 milioni di euro, previsti per l’attuazione del piano industriale contabilizzati a partire da giugno 2016, i contributi straordinari al Fondo di Risoluzione pari a 50,4 milioni netti, e la svalutazione del Fondo Atlante per 52,9 milioni netti, il 2016 di UBI Banca si è chiuso con una perdita di 830,2 milioni, rispetto all’utile di 116,8 milioni del 2015.

Al netto delle componenti di natura straordinarie, il 2016 si sarebbe chiuso con un utile di 111,6 milioni, che va a raffrontarsi con un utile di 189 milioni normalizzato nel 2015.

 

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UBI BANCA, AGGREGATI PATRIMONIALI A FINE 2016

Al 31 dicembre 2016, gli impieghi verso la clientela erano pari a 81,8 miliardi di euro, rispetto agli 84,6 miliardi di fine dicembre 2015. Per quanto riguarda la qualità del credito, lo stock di crediti deteriorati lordi, pari a 12,52 miliardi, si è ridotto significativamente rispetto al dicembre 2015 (-0,9 miliardi o -6,8% rispetto ai 13,43 miliardi del dicembre 2015) e rappresenta il 14,4% del totale crediti lordi dal 15,1% di dicembre 2015.
Includendo i crediti stralciati, la copertura del totale crediti deteriorati sale al 45,8%, dal 37,2% di dicembre 2015.
Quale risultato della combinazione della riduzione degli stock lordi e di maggiori coperture, le consistenze di crediti deteriorati netti scendono ulteriormente del 16,9 a 8,06 miliardi dai 9,69 miliardi di 12 mesi prima

 

UBI BANCA, INDICI PATRIMONIALI A FINE 2016

Il CET1 stimato a regime a fine 2016 è pari all’11,22% rispetto all’11,28% di settembre 2016. Il CET1 phased in è invece passato all’11,48% dall’11,68% del settembre 2016. L’istituto ricorda che il ratio è ampiamente superiore al requisito SREP del 7,5%.
Il Total Capital Ratio “phased in” si attesta al 14,10% a fine 2016. Infine, il Leverage ratio calcolato in base alle indicazioni del Regolamento Delegato UE 2015/62, ammonta “phased in” al 5,75% e “fully loaded” al 5,62%.

 

UBI BANCA; DIVIDENDO 2017

Il consiglio di gestione proporrà all’assemblea, che si terrà in unica convocazione il 7 aprile 2017, la distribuzione di un dividendo unitario di 0,11 euro per azione. Il dividendo, se deliberato dall’assemblea nella misura proposta, sarà messo in pagamento con data di stacco e data di pagamento rispettivamente il 22 e il 24 maggio 2017.

 

UBI BANCA, L’ACQUISIZIONE DELLE GOOD BANK

Con riferimento all’operazione di acquisizione delle good bank, le condizioni di pre-closing si stanno realizzando secondo le modalità previste. Il gruppo ha formulato la sua offerta per Banca Marche, Popolare Etruria e CariChieti.

 

UBI BANCA, GLI ESUBERI

La nota a corredo dei dati riporta che a seguito degli accordi sindacali, 500 risorse sono in uscita dal gruppo a fine febbraio 2017. Peraltro, sempre in anticipo sui tempi previsti, sono state ricevute richieste di adesione al fondo di solidarietà per oltre 1.250 risorse.

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