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STAR, la “stella” di Piazza Affari

Da non sottovalutare le performance registrate negli ultimi anni dal segmento STAR. Dalla sua costituzione nel 2002 l’indice ad esso dedicato, il FTSE Italia STAR, ha segnato un progresso del 220%.

di Edoardo Fagnani 21 mar 2017 ore 11:01

Oggi ha preso il via l'annuale STAR Conference organizzata da Borsa Italiana. L’evento, che vede coinvolte 61 aziende quotate al Segmento Titoli con Alti Requisiti (è questo l’acronimo di STAR), si protrarrà nelle sedute del 21 e 22 marzo con la presenza di 285 investitori in rappresentanza di 177 case d’investimento di cui 37% domestiche e 63% estere (Italia 37%, Francia 13%, Svizzera 12%, UK 12%, Germania 9%, Paesi Nordici 6%, USA 5%, altro 6%).

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borsa-piazza-affariBorsa Italiana ha precisato che sono stati richiesti oltre 2400 meeting, con una media di 40 incontri per società, numero più alto di sempre.

 Il segmento STAR riveste ogni anno maggiore importanza all’interno del mercato azionario italiano. 
Il paniere comprende oggi 70 società quotate, con una capitalizzazione complessiva pari a 37,4 miliardi di euro (dato aggiornato a febbraio 2017). Si conferma l’importante presenza degli investitori internazionali all’interno del capitale delle STAR: Borsa Italiana ha evidenziato che il 90% degli investitori istituzionali sono infatti esteri.

Da non sottovalutare le performance registrate negli ultimi anni dal segmento STAR. Dalla sua costituzione nel 2002 l’indice ad esso dedicato, il FTSE Italia STAR, ha segnato un progresso del 220%.

Anche l’ultimo anno è stato positivo per le società del segmento: l’indice FTSE Italia STAR da inizio 2016 al 15 marzo 2017 registra una performance positiva del 22%, (+13% da inizio 2017). Negli stessi periodi di tempo il principale indice di Borsa Italiana, il FTSEMib, ha registrato rispettivamente una performance negativa del 7,7% e un minimo rialzo del 2,8%. 
Impietoso il confronto tra i due indici negli ultimi quattro anni.

Da inizio 2013 l’indice FTSE Italia STAR ha registrato un balzo di oltre il 190% (al valore di chiusura di venerdì 17 marzo); nello stesso arco di tempo il rialzo del FTSEMib è stato pari al 23,3%.

Ma quali sono i motivi di queste buone performance? È oggettiva la bontà di alcune società del paniere, dei veri e propri gioielli nel proprio comparto, con diversificazione - anche geografica - della propria attività. Inoltre, secondo gli esperti, il comparto beneficia dell'introduzione dei PIR, i piani individuali di risparmio che garantiscono dei benefici fiscali rilevanti a chi investe il proprio denaro su società che non appartengono al paniere principale di Milano, il FTSEMib.

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