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Piazza Affari sovraperformante: ma per quanto?

Per una volta, possiamo fare a meno di mostrarci caustici, scettici e provinciali: nel bimestre dicembre-gennaio Piazza Affari è risultata la seconda migliore al mondo, dietro la Russia con il suo petrolio

di Gaetano Evangelista 3 feb 2017 ore 09:56

Per una volta, possiamo fare a meno di mostrarci caustici, scettici e provinciali: nel bimestre dicembre-gennaio Piazza Affari è risultata la seconda migliore al mondo – perlomeno con riferimento ai primi venticinque mercati per capitalizzazione – dietro la Russia con il suo petrolio. Un saldo, prossimo al 10%, di tutto rispetto, considerati gli annosi problemi che ci zavorrano e che ci trasciniamo irrisolti, da tempo.
Consoliamo, osservando come questa vistosa sovraperformance rovesci mesi e mesi in cui l’indice MIB ha fatto nettamente peggio dell’Eurostoxx, come testimonia senza appello il relativo rapporto fra i due indici.

eurostoxx_1

 

Ci spiegano che la fuoriuscita dalle formazioni cuneiformi è sempre dirompente. In effetti la nostra capacità di far meglio delle altre piazza dell’Eurozona è stata netta; se si escludessero proprio gli ultimissimi giorni.
Ma si tratta di vera gloria? Abbiamo davanti a noi ulteriori mesi di forza relativa, o si tratta di un fuoco di paglia? Magari, il semplice recupero di parte di quanto lasciato per strada nei mesi passati…
Esaminiamo il confronto fra i due indici citati, in termini di performance. La figura in basso illustra la differenza fra i due tassi di variazione a dodici mesi. Così emerge meglio lo stato di profonda prostrazione sperimentato da Piazza Affari lo scorso autunno.

mib-eurostoxx-differenza-fra-i-due-tassi-dodici-mesi

 

Prima di fine settembre, soltanto un’altra volta la differenza fra le performance annuali di MIB ed Eurostoxx è scesa sotto la soglia del -20%: eravamo ad ottobre 1999, e da lì sarebbe partita una reazione rabbiosa, che avrebbe beneficiato il listino nazionale in termini assoluti, oltre che relativi.
Dal -20.3% di settembre 2016, siamo risaliti al -4.5%, come si può rilevare. Non c’è nessuna regola che imponga al differenziale di raggiungere la soglia superiore del range storico di oscillazione. Ci piacerebbe, ma non vi è alcuna garanzia in tal senso.
Ad ogni modo, malgrado lo sbandamento degli ultimi giorni, la borsa italiana sembra ancora in grado di confermare lo stato di forma ostentato negli ultimi due mesi. A condizione che la ripartenza sia immediata.

 

A cura di Gaetano Evangelista (www.ageitalia.net e www.smartTrading.it)

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