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Tutto sulla conversione dei bond subordinati di Mps

Monte dei Paschi di Siena ha comunicato che è arrivata dalla Consob il via libera al documento relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria su strumenti subordinati in mano a investitori retail

di Mauro Introzzi 29 nov 2016 ore 10:34

Con una nota Monte dei Paschi di Siena ha comunicato che è arrivata dalla Consob il via libera al documento relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria su strumenti subordinati in mano a investitori retail. Come già comunicato nelle scorse giornate i possessori che accetteranno l’offerta dell’istituto senese avranno poi l’obbligo di reinvestire il corrispettivo in azioni ordinarie di nuova emissione. Si stima che i risparmiatori interessati all’offerta siano circa 40mila.

 

ATTENZIONE, AGGIORNAMENTO DEL 16/12 - La Consob ha dato il suo via libera ad alcune integrazioni al documento d'offerta: Mps, ok dalla Consob all’offerta retail sui subordinati

 

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SUBORDINATI MPS: PERIODO D'OFFERTA

Il periodo d'offerta avrà inizio dalle ore 14 del 28 novembre 2016 e terminerà alle ore 16 del 2 dicembre 2016, salvo proroga. La data di pagamento dell’offerta sarà stabilità successivamente alla chiusura del periodo di adesione.

 

SUBORDINATI MPS: TITOLI OGGETTO D’OFFERTA

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L’offerta, che riguarda 10 tipologie di titoli, è promossa sull’intero valore nominale dei bond, pari a 4,25 miliardi di euro circa. Nella lista diffusa da Mps ci sono subordinati “Tier 1” (le più rischiose) e subordinati “Tier 2”. Per alcuni di questi ultimi l’offerta sarà rivolta anche agli investitori istituzionali.

 

SUBORDINATI MPS, I TIER 1 OGGETTO DELL’OFFERTA

 

Emittente Serie ISIN Ammontare in circolazione (euro)
Antonveneta Capital Trust I 80.000 Noncumulative Floating Rate Guaranteed Trust Preferred Securities garantite da Banca Monte dei Paschi di Siena
XS0122238115 54.420.000
MPS Capital Trust I €350.000.000 7,990% Noncumulative Trust Preferred Securities garantite da Banca Monte dei Paschi di Siena
XS0121342827 241.133.000
Antonveneta Capital Trust II 220.000 Noncumulative Floating Rate Guaranteed Trust Preferred Securities garantite da Banca Monte dei Paschi di Siena
XS0131739236 106.503.000

 

Rispetto alle precedenti indicazioni non è più oggetto di offerta il “€699.999.999,52 Noncumulative Floating Rate Guaranteed Convertible FRESH Preferred
Securities”, emesso da MPS Capital Trust II e garantito da Banca Monte dei Paschi di Siena (codice ISIN XS0180906439). Nell’ambito della relativa consent solicitation conclusasi lo scorso 25 novembre non è stato infatti raggiunto il 50% del valore nominale in circolazione.

 

SUBORDINATI MPS, I TIER 2 OGGETTO DELL’OFFERTA

Emittente Serie ISIN Ammontare in circolazione (euro)
Banca Monte dei Paschi di Siena
€2.160.558.000 Tasso Variabile Subordinato Upper Tier II 2008 – 2018
IT0004352586 2.068.897.163
Banca Monte dei Paschi di Siena
€500.000.000 Subordinated Floating Rate Notes due 2017 XS0236480322 368.243.000
Banca Monte dei Paschi di Siena
€150.000.000 Subordinated Lower Tier II Floating Rate Notes due 2018 XS0238916620 103.973.000
Banca Monte dei Paschi di Siena €100.000.000 Subordinated 10NC5 Lower Tier II Notes due October 2018 XS0391999801 76.300.000
Banca Monte dei Paschi di Siena
€500.000.000 Lower Tier II Subordinated 7.00 per cent. Notes due 2019 XS0415922730 500.000.000
Banca Monte dei Paschi di Siena
€500.000.000 Lower Tier II Subordinated 5.00 per cent. Notes Due 2020 XS0503326083 368.656.000
Banca Monte dei Paschi di Siena €500.000.000 Lower Tier II Subordinated 5.60 per cent. Notes due 2020 XS0540544912 378.648.000

 

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BOND MPS: QUANTO VALE LA CONVERSIONE

Il prezzo di riacquisto offerto dall’istituto è pari all’85% del valore nominale per i bond “Tier 1” e al 100% del valore nominale per i bond “Tier 2”.

Il premio rispetto ai valori attuali è rilevante. I 3 “Tier 1” (XS0122238115, XS0121342827 e XS0131739236) quotano in questi giorni a cavallo del 50% e quindi i premi incassabili dalla conversione saranno nell’ordine del 35% circa.

I 7 titoli “Tier 2”quotano in questi giorni tra il 65% e il 75%. Il premio incorporato nei valori offerti da Mps è quindi pari a una quota compresa tra il 25% e il 35%.

 

MPS: IL FRESH NON E' OGGETTO DELL'OFFERTA

Il gruppo ha dichiarato che l’obbligazione fresh emessa nel 2008 da un miliardo di controvalore, denominata “Floating Rate Exchangeable FRESH Bonds due 30 December 2099” (ISIN XS0357998268) emessi da Mitsubishi UFJ Investor Services & Banking (che ha sostituito The Bank of New York Mellon in data 10 ottobre 2016) non saranno oggetto di offerta. Lo strumento non è della banca, ma è comunque convertibile in azioni Mps, e l’istituto dopo alcuni approfondimenti di natura tecnica ha deciso di non convertire.

 

CONVERSIONE BOND MONTEPASCHI: COS'ALTRO DICE IL PROSPETTO

Nel documento di offerta pubblica di acquisto volontaria dei bond l'istituto ha comunicato il congelamento dei profili Mifid allo scorso settembre, e l’impegno di mantenere nei confronti dei clienti un atteggiamento non proattivo, "astenendosi dal raccomandare o consigliare l’adesione all’offerta".

La banca ha poi dichiarato di aver accantonato 627 milioni per rischi legali e che l'operazione potrebbe costare fino a 648 milioni di euro (170 dei quali da imputare a patrimonio).

 

BOND MONTEPASCHI: GENERALI CONVERTIRA'

Il consiglio di amministrazione di Assicurazioni ha esaminato l’offerta pubblica di acquisto volontaria promossa da Mps sui suoi bond subordinati, con obbligo di reinvestimento del corrispettivo in nuove azioni Mps. Il Leone di Trieste ha valutato favorevolmente la conversione e conferito ai vertici di convertire in azioni l’esposizione al debito subordinato di Montepaschi oggetto dell’offerta, detenuto da Generali. Considerando che si tratta di titoli per un controvalore pari a 400 milioni di euro, Generali potrebbe arrivare a detenere una quota fino all'8% diventando così il primo azionista dell'istituto senese.

 

CONVERSIONE BOND MPS: MOTIVAZIONI DELL’OFFERTA

L’offerta di conversione è promossa nell’ambito dell’operazione di ristrutturazione della banca senese, che prevede un aumento di capitale e il contestuale deconsolidamento del portafoglio di crediti in sofferenza. Che, in termini lordi, al 30 giugno 2016 erano pari a circa 27,6 miliardi di euro.

Visto che chi aderirà sarà obbligato a reinvestire il denaro rinveniente nei titoli di nuova emissione, l’offerta di conversione dei titoli subordinati mira ad abbassare la richiesta di denaro – 5 miliardi di euro - da formulare al mercato nell’ambito della ricapitalizzazione.

 

CONVERSIONE BOND MPS: CONVIENE FARLO?

Ai risparmiatori con in portafoglio i titoli subordinati di Monte dei Paschi di Siena spetta ora una scelta decisamente ardua, che gli esperti della teoria dei giochi accostano al dilemma del prigioniero. Non aderire significa esporre Mps al rischio di risoluzione e quindi andare incontro a una perdita certa di tutto l’investimento (o quasi). Aderire significa invece assumere in toto il rischio legata all’esito della ricapitalizzazione dell’istituto. Inoltre la scelta sarà comunque condizionata dal comportamento degli altri investitori. Insomma, una scelta tutt’altro che semplice.

 

Gli analisti di Marzotto Sim hanno si sono chiesti cosa suggerire ai possessori delle obbligazioni. Ecco il commento degli esperti della società di intermediazione mobiliare milanese:

 

Da un lato il comportamento più logico e razionale sarebbe quello di attendere maggiori informazioni (prima su tutt'e quella del prezzo di concambio) prima di eventualmente aderire.
Dall'altro, adesioni molto basse potrebbero mettere a rischio il piano di ricapitalizzazione, con effetti negativi sugli stessi obbligazionisti.
Il comportamento più logico e razionale del singolo investitore quindi (quello di attendere fino all'ultimo per decidere se aderire e meno), se adottato dalla maggioranza potrebbe creare un danno a tutti (e quindi anche agli stessi investitori "razionali").
In questa contraddizione, a nostro avviso, sta la peculiarità (e in un certo senso la debolezza) dell'offerta di MPS.
L'ultima considerazione riguarda il fatto che, per il piano di ricapitalizzazione, viene richiesto un atto di fiducia "al buio" agli investitori obbligazionari "retail", ponendo su questi ultimi l'onore del "primo passo" prima che l'Istituto senese si vada a ri-presentare da azionisti e investitori istituzionali.

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