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MID CAP: +27,44% nel primo semestre del 2015

Elevata la volatilità del FTSE Italia MID CAP nel primo semestre del 2015. La differenza percentuale tra massimo e minimo è stata pari al 39,5%

di Edoardo Fagnani 9 lug 2015 ore 15:03

Ottima prima metà del 2015 per le società a media capitalizzazione di Piazza Affari.
Nel semestre appena concluso l’indice di riferimento, il FTSE Italia MID CAP, ha messo a segno un progresso del 27,44%, passando dai 25.229 punti di inizio anno ai 32.151 punti della chiusura di martedì 30 giugno.

Nel primo semestre dell’esercizio il listino delle società a media capitalizzazione ha oscillato tra un massimo di 34.554 punti (fissato alla chiusura del 13 aprile) e un minimo di 24.779 punti, toccati al termine della seduta del 7 gennaio.
mercato_saleLo scorso semestre il FTSE Italia MID CAP ha chiuso con una performance positiva in 78 occasioni, mentre i segni meno sono stati 47. Il progresso più consistente è stato quello del 22 giugno, seduta chiusa con rialzo del 3,1%. Il giorno peggiore è stato il 29 giugno, con una flessione del 3,75%.
Elevata la volatilità del FTSE Italia MID CAP nel primo semestre del 2015. La differenza percentuale tra massimo e minimo è stata pari al 39,5%, valore che si confronta con il 33,7% dello scorso anno e il 32,9% del FTSEMib.

GRAFICO - L'andamento del FTSE Italia MID CAP nel primo semestre 2015
midcap2015

Il trend dell’indice delle società a media capitalizzazione nel primo semestre del 2015 ha seguito l’andamento registrato dal FTSEMib.
Dopo un avvio di esercizio incerto il FTSE Italia MID CAP ha iniziato a salire senza soluzione di continuità, in coincidenza con l’ufficializzazione del Quantitative Easing della BCE. Il trend positivo si è fermato a metà aprile dopo aver toccato il massimo dell’anno a 34.554 punti.
Negli ultimi due mesi e mezzo il paniere ha registrato un andamento laterale, oscillando tra i 31.500 e i 34.000 punti, in conseguenza alle incertezze sulla situazione finanziaria e politica della Grecia.

saras_4La migliore performance del listino nel semestre appena concluso appena concluso è stata realizzata da Saras. Nel periodo in esame la società di raffinazione ha guadagnato il 90,9%, beneficiando del miglioramento registrato dai margini di raffinazione nel periodo in esame. Di conseguenza, nel primo trimestre del 2015 la redditività di Saras ha registrato un forte miglioramento. Nel dettaglio, nel periodo in esame il margine operativo lordo comparabile si è attestato a 144,2 milioni di euro, largamente superiore rispetto agli 8,4 milioni di euro del corrispondente trimestre del 2014. Il risultato netto adjusted è stato positivo per 54,5 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto al rosso di 40,4 milioni di euro del primo trimestre del 2014.
Spicca anche l’ottima performance di Anima Holding (+89,2%), grazie all’ottimo andamento operativo della compagnia nella prima parte dell’anno. Nel dettaglio, Anima Holding ha chiuso il primo trimestre del 2015 con un utile netto di 44,87 milioni di euro, in aumento del 154% rispetto ai 17,67 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente. L’utile netto normalizzato è stato pari a 49,98 milioni di euro. Il margine di intermediazione è balzato da 50,65 milioni a 89,96 milioni di euro.
Tra i migliori anche Astaldi, che ha terminato il primo semestre del 2015 con un balzo del 74,1%. Ottimo l’andamento operativo della società nei primi tre mesi dell’anno. Nel periodo in esame la società ha registrato ricavi per 604,65 milioni di euro, in aumento del 9,6% rispetto ai 551,59 milioni ottenuti negli stessi mesi del 2014, mentre l’utile netto si è attestato a 23,28 milioni di euro, il 21,3% in più rispetto ai 19,18 milioni del primo trimestre del 2014. A fine marzo il portafoglio ordini del gruppo ammontava a 14 miliardi di euro.

La peggiore performance del trimestre al FTSE Italia MID CAP è stata quella registrata da Trevi Fin., che ha lasciato sul terreno il 30,7%, nonostante i buoni risultati operativi registrati nel primo trimestre del 2015.
Semestre negativo anche per Danieli&C. e Fincantieri, che hanno perso l’11,4%. Le due società hanno risentito dei risultati operativi non entusiasmanti realizzati nella prima parte del 2015.

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