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Indici nervosi a Piazza Affari, altro tonfo di Monte Paschi!

Indici in altalena per Piazza Affari e le principali borse europee, in seguito all'inasprirsi delle tensioni in Medio Oriente. In rialzo, invece, Banca Carige e Unicredit

di Edoardo Fagnani 25 giu 2014 ore 12:42
Indici in altalena per Piazza Affari e le principali borse europee, in seguito all'inasprirsi delle tensioni in Medio Oriente. Oggi ha preso il via la tre giorni di aste di titoli di stato italiani. In mattinata, il Tesoro ha collocato un CTZ e un Btp indicizzato all’inflazione: i rendimenti dei due titoli hanno registrato una contrazione rispetto alle precedenti aste.
Il FTSEMib registra una minima flessione dello 0,02%, mentre il FTSE Italia All Share perde lo 0,06%. In rosso anche il FTSE Italia Mid Cap (-0,19%) e il FTSE Italia Star (-0,38%).
L’euro si mantiene oltre gli 1,36 dollari, in attesa della diffusione di alcuni importanti dati macroeconomici negli Stati Uniti. L’oro si è portato a 1.315 dollari.

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Sulle montagne russe i bancari.
Il Monte dei Paschi di Siena affossato dalle vendite anche oggi. Il titolo della banca toscana registra un tonfo del 16,8% a 1,556 euro, dopo aver terminato la giornata di ieri con un tonfo del 13,4%. La Fondazione MPS, Fintech Advisory e BTG Pactual Europe hanno dato istruzione per l'esercizio integrale di tali diritti di opzione, validi per la sottoscrizione delle azioni di nuova emissione nell'ambito dell'aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena. I soci detengono diritti di opzione derivanti dal possesso di partecipazioni azionarie conferite al patto di sindacato a suo tempo stipulato e rappresentative rispettivamente del 2,5%, del 4,5% e del 2,0% del capitale della banca toscana.
In rialzo, invece, Banca Carige. Le azioni dell’istituto ligure salgono dell’1,17% a 0,1646 euro. Performance migliore per i diritti relativi all’aumento di capitale (+2,73% a 0,226 euro).
Unicredit guadagna lo 0,79% a 6,395 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore, alcuni fondi di private equity americani avrebbero manifestato il loro interesse su Pioneer Investments, l'asset manager controllato dall’istituto guidato da Federico Ghizzoni.
Segno meno per la Popolare dell’Emilia Romagna. Le azioni perdono lo 0,61% a 6,51 euro, mentre i diritti relativi all’aumento di capitale sono in ribasso del 3,7% a 0,585 euro.

Enel perde lo 0,88% a 4,284 euro. MF ha intervistato il neo amministratore delegato, Francesco Starace. Il manager ha dichiarato che sta per essere definito l’elenco delle società del gruppo che saranno messe sul mercato. Starace ha puntualizzato che nelle prossime due settimane gli asset ritenuti non più strategici saranno messi in vendita ufficialmente e “sarà avviato un processo di cessione trasparente che durerà mesi”. Il manager ha confermato la politica dei dividendi, anche se “quella di Enel non è la cedola più generosa fra le utility”.
ENI registra una flessione dello 0,5% a 19,94 euro. Secondo quanto scritto su MF, si sarebbero nuovamente allungati i tempi di ripristino del maxi-giacimento Kashagan, dopo i danni subiti dalle tubazioni per una fuga di gas. La produzione dei campi petroliferi, infatti, potrebbe rimanere bloccata per tutto il 2016. Di conseguenza, i responsabili del consorzio avrebbero chiesto l’allungamento fino al 2061 della concessione per lo sfruttamento del giacimento. Intanto, ENI ha comunicato che Sonatrach, la compagnia di Stato algerina, ha assegnato al colosso petrolifero italiano tre autorizzazioni di prospezione nel paese.
In ribasso anche Saipem (-1,86% a 20 euro). Gli analisti del Credit Suisse hanno aumentato il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 15,5 euro a 20 euro. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato), in seguito ai rischi relativi sulla marginalità.

Salini Impregilo perde lo 0,27% a 3,67 euro. Il Corriere della Sera ha intervistato Pietro Salini, amministratore delegato dell’azienda. Il manager ha evidenziato come nel capitale della società sia cresciuto non solo il flottante ma anche l'azionariato estero. Nel collocamento appena concluso, che ha fatto scendere la controllante Salini Costruttori al 60%, gli acquisti sono arrivati soprattutto da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia oltre che dall'Italia. Dal punto di vista del business, il manager ha dichiarato che la società punta a una crescita del 16% composto all'anno nel mondo, in un mercato che cresce del 10% in termini di infrastrutture.

Class Editori registra un ribasso del 10,5% a 0,3171 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. Il consiglio di amministrazione della società editoriale ha deliberato le condizioni definitive dell'aumento di capitale. La società editoriale procederà all'emissione di massime 177.611.564 azioni a un prezzo per azione di 0,224 euro, per un controvalore complessivo massimo di 39,78 milioni di euro. L'offerta è destinata a tutti i titolari di azioni ordinarie di categoria A e B, con un rapporto di sottoscrizione di 169 nuove azioni ogni 100 azioni ordinarie di categoria A o B possedute. 

Ancora vendite su Cerved. La matricola è in ribasso del 2,48% a 4,876 euro.
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