NAVIGA IL SITO

Indici in rosso per le Borse

Spicca il calo di Francoforte, che perde un punto percentuale. Pesano le indicazioni fornite ieri dalla FED. In territorio negativo il Monte dei Paschi di Siena e BPM

di Edoardo Fagnani 20 mar 2014 ore 12:46
Piazza Affari e le principali borse europee prendono la via del ribasso a metà giornata. Spicca il calo di Francoforte, che perde un punto percentuale. Pesano le indicazioni fornite ieri dalla FED. La Banca Centrale ha deciso di ridurre di 10 miliardi di dollari il programma di acquisto di titoli di stato e ha ventilato la possibilità di tornare ad aumentare gradualmente i tassi di interesse a partire dalla seconda metà del 2015. Intanto, la responsabile per i debito pubblico italiano, Maria Cannata, ha dichiarato che nelle prossime ore potrebbe essere annunciata l’emissione della nuova tranche del BTP Italia.
Il FTSEMib è in flessione dello 0,48%, mentre il FTSE Italia All Share perde lo 0,51%. In rosso anche il FTSE Italia Mid Cap (-0,56%) e il FTSE Italia Star (-0,83%).
L’euro si è portato sotto gli 1,38 dollari, in attesa della diffusione di alcuni importanti dati macroeconomici in Europa e negli Stati Uniti. L’oro è sceso a 1.325 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

Bancari in calo.
In territorio negativo il Monte dei Paschi di Siena (-1,12% a 0,2383 euro). Il Sole24Ore ha segnalato che con l'operazione che ha visto la Fondazione MPS scendere al 15% della banca l'istituto senese diventa contendibile. A questo punto l'ente cercherebbe un altro partner stabile cui cedere un pacchetto azionario di circa 10%.
Segno meno anche per Unicredit (-0,15% a 6,47 euro). Gli analisti di Mediobanca hanno aumentato da 6 euro a 8 euro il target price sull’istituto, sulla possibilità che la banca possa incrementare il dividendo nei prossimi esercizi. Gli esperti hanno confermato il rating “Outperform” (farà meglio del mercato).
In rosso la Popolare di Milano (-1,9% a 0,6695 euro). L’agenzia S&P tiene sotto osservazione il rating sulla solidità patrimoniale della banca per un possibile peggioramento, in attesa del prossimo aumento di capitale e dell’entrata in vigore della nuova governance societaria. Gli esperti hanno ribadito il rating “BB-”, che conferma l’istituto tra gli emittenti speculativi.

Finmeccanica registra un progresso del 2,48% a 7,225 euro. La società aeronautica ha terminato il 2013 con ricavi per 16,03 miliardi di euro, in flessione del 2,9% rispetto ai 16,5 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente. Finmeccanica ha terminato il 2013 con un utile netto (esclusa la quota di terzi) di 28 milioni di euro, risultato che si confronta con il rosso di 834 milioni dell’esercizio precedente. Per il 2014 la società prevede ricavi compresi tra i 13 miliardi e i 13,5 miliardi di euro, mentre il risultato operativo dovrebbe collocarsi tra i 930 milioni e i 980 milioni di euro.

Terna registra un minimo calo dello 0,16% a 3,86 euro. Il numero uno dell’azienda, Flavio Cattaneo, ha dichiarato che il piano di sviluppo per il periodo 2014-2023 presentato al ministero dello Sviluppo economico prevede investimenti per 8 miliardi di euro.
Snam perde l’1,72% a 4,102 euro. Dopo la diffusione dei target del piano industriale gli analisti di Deutsche Bank hanno alzato da 4,2 euro a 4,4 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito alla modifica dei parametri di valutazione dell’azienda. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato il rating, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere).

Telecom Italia cede lo 0,3% a 0,8275 euro. Gli analisti del Credit Suisse hanno limato le stime sull’utile per azione della compagnia telefonica per il biennio 2015/2016, mentre hanno incrementato quella relativa all’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale” e il prezzo obiettivo di 0,7 euro.

Buzzi Unicem passa in negativo e perde lo 0,53% a 13,15 euro. Gli analisti di Morgan Stanley hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 12,7 euro a 12,9 euro, segnalando che le probabili difficoltà dell’attività in Ucraina e in Russia saranno compensate dal miglioramento in altre aree. Gli esperti hanno confermato il rating “Equalweight” (Neutrale).

Salini Impregilo guadagna l’1,12% a 4,5 euro. La società ha chiuso il 2013 con ricavi per 3,97 miliardi di euro (dato proforma), in crescita del 13,6% rispetto ai 3,5 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente. Salini Impregilo ha terminato lo scorso anno con un utile netto di 99,19 milioni di euro, risultato che si confronta con la perdita di 117,43 milioni contabilizzata nel 2012. I vertici di Salini Impregilo prevedono di chiudere l’esercizio in corso con una crescita dei ricavi nell’ordine del 10%, mentre la marginalità dovrebbe attestarsi a oltre il 5%.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.