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Fondo Atlante: come funziona e quali banche partecipano

Il fondo Atlante serve a sostenere le banche italiane nelle proprie operazioni di aumenti di capitale e a favorire la gestione dei crediti in sofferenza del settore

di Mauro Introzzi 13 mag 2016 ore 12:10

Il fondo Atlante è fondo d'investimento alternativo che serve a sostenere le banche italiane nelle proprie operazioni di ricapitalizzazione e a favorire la gestione dei crediti in sofferenza del settore.

FONDO ATLANTE: A COSA SERVE
Il Fondo Atlante serve fondamentalmente a soddisfare 2 finalità: assicurare il successo degli aumenti di capitale richiesti dall'Autorità di Vigilanza per le banche che si trovano a fronteggiare oggettive difficoltà di mercato e risolvere il problema dei crediti in sofferenza. Questi ultimi, in particolare, potranno essere deconsolidati dai bilanci bancari in modo di gran lunga superiore a quanto rilevato dal Fondo visto che Atlante concentrerà i propri investimenti sulle tranche junior di veicoli di cartolarizzazione, lasciando quelle a maggior seniority ad altri, vista il manifesto interesse da parte degli investitori per questa categoria di titoli.
Durante la presentazione del veicolo i gesori del fondo hanno puntualizzato che non ci sarà alcun intervento nella gestione ordinaria degli istituti.
Il Fondo Atlante utilizzerà il 70% della sua dotazione per gli aumenti di capitale e il 30% per le sofferenze. Il fondo Atlante opererà con una leva massima del 110%.

Il fondo Atlante, in una infografica:

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FONDO ATLANTE: ADESIONI
Al 28 aprile erano arrivate a Quaestio Capital Management SGR le seguenti adesioni:

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La dimensione del fondo è pari a 4,25 miliardi di euro e la quota di un singolo dei 67 partecipanti non è in nessun caso superiore al 20% della dimensione del fondo.

ATLANTE: IL 70% PER LE BANCHE
Il fondo investirà fino al 70% del suo patrimonio in banche con ratio patrimoniali inferiori ai minimi stabilità nell'ambito dello SREP e che quindi realizzino su richiesta dell'autorià di vigilanza interventi di rafforzamento patrimoniale mediante aumenti di capitale.
Lo farà:
- mediante sottoscrizione di azioni in offerte al mercato, tramite accordi con uno o più membri del consorzio di collocamento o tramite collocamenti privati dedicati al fondo stesso,
- con la sottoscrizione di una quota massima del 75% per singola emissione a meno che la sottoscrizione di una quota maggiore non sia necessaria ai fini del buon esito dell'operazione,
- l'investimento non comporti l'obbligo di OPA.
Il Fondo non non eserciterà attività di direzione e coordinamento sulle banche in cui partecipa e potrà effettuale operazione in partnership o dei coinvestimenti con altri investitori.

ATLANTE: IL 30% PER I NPL
Il fondo investirà fino al 30% del suo patrimonio in crediti non performanti di banche italiane anceh garantite da asset tramite:
- tranche junior o (occasionalmente) mezzanine,
- veicoli creati ad hoc,
- beni mobiliari, immobiliari o altri diritti.
Dopo il 30 giugno 2017 tutta la quota del fondo non investita in banche potrà essere investita in Non Performing Loans.
Il Fondo investirà prevalentemente in junior tranche con IRR inferiore a quello richiesto tradizionalmente da investitori specializzati, ma comunque adeguato e coerente con quello di un titolo con rating medio di circa B.

FONDO ATLANTE: OBIETTIVI E ORIZZONTE
L'obiettivo finanziario del fondo è un rendimento di circa il 6% all'anno e il suo orizzonte temporale è di medio-lungo termine e comunque entro la durata del fondo di 5 anni estendibile per altri 3 anni di anno in anno. Il periodo di investimento sarà di 18 mesi, estendibile per altri 6 mesi per concludere operazioni già in corso.

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FONDO ATLANTE: QUALI BANCHE (E ASSICURAZIONI) PARTECIPANO
Al Fondo Atlante parteciperanno tutte le principali banche italiane e molte compagnie di assicurazioni.
Di seguito la lista, con le somme apportate:

- Unicredit (845 milioni);
- IntesaSanpaolo (845 milioni);
- Cassa Depositi e Prestiti (500 milioni);
- Poste Vita (260 milioni);
- UBI Banca (200 milioni);
- Compagnia SanPaolo (100 milioni);
- Fondazione Cariplo (100 milioni);
- Banca Popolare di Milano (100 milioni);
- Banca Popolare dell'Emilia Romagna (100 milioni);
- UnipolSai (100 milioni);
- Credito Valtellinese (60 milioni);
- Fondazione CR Torino (50 milioni);
- Banca Mediolanum (50 milioni);
- MPS (50 milioni);
- Banca Popolare di Sondrio (50 milioni);
- Banco Popolare (50 milioni);
- Allianz (50 milioni);
- Credit Ras Vita (50 milioni);
- Generali Beteiligungs (50 milioni);
- Fondazione CR Padova e Rovigo (40 milioni);
- Popolare di Bari (40 milioni);
- Iccrea Banca (40 milioni);
- Generali Italia (40 milioni);
- Reale Mutua (30 milioni);
- Ente CR Firenze (27 milioni);
- Fondazione CR Lucca (27 milioni);
- Alleanza (25 milioni);
- Fondazione CR Cuneo (20 milioni);
- Fondazione CR Modena (20 milioni);
- Fondazione CR Parma (20 milioni);
- Fondazione di Sardegna (20 milioni);
- Carige (20 milioni);
- Cattolica (18 milioni);
- Genertellife (15 milioni);
- Lombarda Vita (13 milioni);
- Fondazione Banca del Monte di Lombardia (10 milioni);
- Fondazione CR Forlì (10 milioni);
- Fondazione CR Carpi (10 milioni);
- Fondazione CR Perugia (10 milioni);
- Fondazione CR Pistoia e Pescia (10 milioni);
- Fondazione CR Udine e Pordenone (10 milioni);
- Popolare di Puglia e Basilicata (10 milioni);
- Banca Sella (10 milioni);
- CR Asti (10 milioni);
- CR Bolzano (10 milioni);
- Generali Espana (10 milioni);
- Generali Versicherungen (10 milioni);
- Fondazione CR La Spezia (8 milioni);
- Fondazione CR Ascoli Piceno (8 milioni);
- Fondazione CR Piacenza e Vigevano (8 milioni);
- Fondazione CR Ravenna (8 milioni);
- Fondazione CR Reggio Emilia - Pietro Manodori (8 milioni);
- Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (8 milioni);
- Banco Desio (7 milioni);
- Banca di Piacenza (5 milioni);
- Popolare Alto Adige (5 milioni);
- Popolare Pugliese (5 milioni);
- Icbpi (5 milioni);
- Banca Valsabbina (5 milioni);
- BCC Vita (5 milioni);
- Vittoria Assicurazioni (5 milioni);
- Fondazione Livorno (4 milioni);
- Berica Vita (4 milioni);
- Banca di Credito Popolare (3 milioni);
- Banca Galileo (1 milione);
- Popolare di Cividale (1 milione);
- CR Ravenna (1 milione).

fondo-atlanteFONDO ATLANTE: LE PRIME OPERAZIONI
La prima operazione che vede coinvolto il Fondo Atlante è quella dell'aumento di capitale di Popolare di Vicenza, in cui il veicolo ha fatto la parte del leone grazie a un accordo tra il fondo e Unicredit, garante dell'operazione.

Nell'operazione Quaestio Capital Management sottoscriverà 15 miliardi di azioni ordinarie di nuove emissione della banca al prezzo unitario di 0,1 euro, per un controvalore complessivo di 1,5 miliardi di euro e verrà a detenere una partecipazione nel capitale sociale della banca pari al 99,33%.
Come già comunicato, il Fondo Atlante, quale anchor investor, intende sostenere la ristrutturazione, il rilancio e la valorizzazione della Banca, avendo come obiettivo prioritario l’interesse dei propri investitori.

Successivamente all'operazione Popolare di Vicenza un'altra banca veneta potrebbe ricorrere a Fondo Atlante: Veneto Banca.
Poi - oltre all'aumento di capitale della Popolare di Vicenza e all'operazione di Veneto Banca - ci sono in rampa di lancio operazioni di cabotaggio inferiore, come quelle delle ricapitalizzazioni di Cassa di Risparmio di Cesena e Cassa di risparmio di Rimini.
Il Banco Popolare, per voce del suo amministratore delegato Pier Francesco Saviotti, ha dichiarato di non essere interessato all'aiuto del Fondo Atlante nell'ambito dell'aumento di capitale da un miliardo di euro propedeutico - secondo la Vigilanza europea - alla fusione con la Popolare di Milano (Saviotti (Banco Popolare): "Atlante? Ce la facciamo da soli").

Ma accanto all'azione di aiuto negli aumenti di capitale più delicati, l'obiettivo di medio termine del fondo è l’abbattimento di parte dei 200 miliardi di crediti in sofferenza nei bilanci delle banche italiane. Secondo alcune stime Atlante potrebbe intervenire assorbendone per un controvalore di circa 80 miliardi di euro.
Atlante si focalizzerà, impiegando anche fino a 3-4 miliardi di euro, sull'acquisto della parte più a rischio di queste sofferenze, le tranche cosiddette junior. Per una banca poter piazzare le proprie tranche junior dopo la cartolarizzazione delle sofferenze significa fare uscire completamente i crediti in sofferenza dai bilanci. Le tranche più senior, infatti, sono richieste dal mercato.

FONDO ATLANTE, CHI È QUAESTIO CAPITAL MANAGEMENT SGR

Quaestio Capital Management SGR è una società di gestione indipendente, specializzata in clientela istituzionale con attivi in gestione complessivamente per circa 10 miliardi di euro. principali azionisti di Quaestio SGR sono: Fondazione Cariplo (37,65%), Locke Srl detenuta dal fondatore(e presidente) Alessandro Penati e dal management (22%), Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti (18%), Direzione Generale Opere Don Bosco (15,6%) e Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì (6,75%).

ATLANTE: MOODY'S LANCIA L'ALLARME SU UNICREDIT E INTESASANPAOLO
In una nota gli analisti di Moody's hanno messo in guardia Unicredit e IntesaSanpaolo sull'investimento da 1 miliardo di euro ciascuna nel fondo Atlante. Secondo Moody's sarebbe negativo
per il credito poichè il fondo sta acquistando azioni di banche, come la Popolare di Vicenza, che sono a rischio di risoluzione. L'allarme riguarderebbe in particolare Unicredit: se la sua quota nel fondo Atlante fosse dedotta dal suo patrimonio di vigilanza lascerebbe Unicredit con un più ridotto 'buffer' di capitale rispetto ai requisiti prudenziali: il Cet 1 dell’istituto guidato da Federico Ghizzoni, ora al 10,73%, scenderebbe sotto il 10%, il minimo previsto dalla Bce. Per quanto riguarda invece IntesaSanpaolo, che ha un Cet 1 ratio del 13% contro il 9,5% chiesto dalla Bce, l'investimento in Atlante rappresenta lo 0,35% degli asset ponderati per il rischio della banca.

FONDO ATLANTE PROMOSSO DAL FMI
Tra le prime reazioni alla nascita del Fondo Atlante quella del Fondo Monetario Internazionale. Secondo l'istituzione guidata da Christine Lagarde quella della creazione del veicolo è una bella notizia. Tuttavia il problema delle banche italiane con le sofferenze è decisamente rilevante. Dall Global Financial Stability Report emerge che i non performing loars delle banche italiane sono pari all'11,2% di tutti gli impieghi rispetto, ad esempio, al 2,8% della Gran Bretagna, al 6,7% della Spagna, e al 4,3% della media Ue.

FONDO ATLANTE, UNA MEZZA BOCCIATURA DAL FINANCIAL TIMES

Ma per il Fondo Atlante non sono arrivate solo lodi. Secondo l'autorevole Financial Times "la liquidità è insufficiente". Atlante, poi, ripartirebbe il capitale in maniera illogica, prendendolo dalle banche grandi e ben gestite ed erogandolo a quelle piccole e inefficienti. Così facendo, secondo il quotidiano britannico c'è "il i rischio di indebolire tutto il sistema bancario italiano".

Il fondo Atlante, in un video:

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