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ENI, qualche indicazione sul triennio 2017/2019

Il management ha segnalato che il prossimo anno la produzione di petrolio dovrebbe superare gli 1,8 milioni di barili al giorno. Qualche indicazione dagli analisti

di Edoardo Fagnani 14 dic 2016 ore 16:46

Nel corso dell’Investor Day che si è tenuto ieri a New York i vertici di ENI hanno presentato alla comunità finanziaria alcuni obiettivi operativi e finanziari per il triennio 2017/2019, apprezzando il recente accordo siglato tra l’OPEC e i paesi che non fanno parte del cartello per ridurre la produzione di greggio.

 

Nel dettaglio, il management del Cane a sei Zampe ha segnalato che il prossimo anno la produzione di petrolio dovrebbe superare gli 1,8 milioni di barili al giorno.

eni_19Inoltre, il numero uno del colosso petrolifero, Claudio Descalzi (nella foto), ha puntualizzato che i progetti avviati da ENI nel biennio 2016-2017 produrranno a regime oltre 500mila barili al giorno e genereranno un flusso di cassa operativo complessivo di circa 4,3 miliardi di euro nel 2018, ipotizzando un prezzo del petrolio di 60 dollari al barile. Complessivamente, nel triennio 2016/2018 i nuovi progetti dovrebbero generale un flusso di cassa operativo cumulato di 7,7 miliardi di euro, supponendo che il prossimo anno il prezzo del greggio oscilli intorno ai 50 dollari al barile.

ENI ha segnalato che gli investimenti nelle attività operative dovrebbero superare gli 8 miliardi di euro nell’esercizio in corso, per poi scendere sotto questa soglia nel 2017.

 

Dopo la presentazione della strategia per il triennio 2017/2019 diverse banche d’affari hanno rivisto la valutazione su ENI.

Gli analisti del Credit Suisse hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul Cane a sei zampe, portandolo da 15,5 euro a 15,9 euro, apprezzando le scelte operative decise dal management. Indicazione simile da RBC Capital, che ha aumentato da 17 euro a 18 euro il target price sul colosso petrolifero, segnalando che la strategia adottata dal management sta dando i risultati previsti. Gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Anche Jefferies ha migliorato la valutazione su ENI, portandola da 12,25 euro a 13,25 euro per azione, in seguito alla recente cessione di una quota del 30% detenuta nel giacimento egiziano Zohr; gli esperti hanno ribadito l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

Equita sim, invece, ha migliorato la stima sulla redditività per l’esercizio in corso, in seguito all’aumento del prezzo del greggio; gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 15,5 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni.

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