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ENI, novità tra i soci

L’operazione condotta dalla Cassa Depositi e Prestiti non ha sorpreso le banche d’affari. Banca Akros ritiene che la prossima cessione di azioni non inciderà sulla valutazione di ENI.

di Edoardo Fagnani 14 set 2012 ore 16:55
Cambia l’azionariato di ENI.

La Cassa Depositi e Prestiti ha comunicato di aver ceduto sul mercato azionario, tra il 7 agosto e il 13 settembre, 61.744.750 azioni di Eni, pari all’1,7% del capitale della società petrolifera, per un controvalore di quasi 1,1 miliardi di euro. Con questa operazione, la partecipazione della Cassa Depositi e Prestiti in ENI si è ridotta a 994.434.728 azioni, corrispondenti al 27,36% del capitale.
La società, attiva nella gestione di quote di società a rilevanza nazionale e internazionale, ha precisato che l’operazione è stata eseguita a un prezzo medio di 17,76 euro per azione, con un premio di circa 3 centesimi di euro per azione rispetto alla quotazione media di mercato del periodo di riferimento, ponderata per i volumi scambiati.
I volumi giornalieri intermediati dalla Cassa Depositi e Prestiti non hanno mai superato il 30,5% dei volumi complessivi scambiati sul mercato.

La società ha precisato che l’operazione di cessione fornisce alla Cassa Depositi e Prestiti una parte della copertura finanziaria per l’acquisizione da ENI del 30% meno un’azione del capitale di Snam. La CDP, infatti, intende finanziare questa acquisizione in parte attraverso la vendita delle azioni del colosso petrolifero che eccedono il 30% più un’azione del capitale dell’emittente (unitamente a i titoli posseduti dal Ministero dell’economia e delle finanze).
Il numero totale delle azioni ENI che saranno cedute dalla Cassa Depositi e Prestiti, incluse le azioni appena vendute, rappresenta, quindi, circa il 3,3% del capitale del colosso petrolifero. La CDP ha anticipato che cederà la quota rimanente dell’1,6% di ENI, pari a 58.255.250 azioni, nei tempi e con le modalità che riterrà più convenienti.

L’operazione condotta dalla Cassa Depositi e Prestiti non ha sorpreso le banche d’affari.
Banca Akros ritiene che la prossima cessione di azioni non inciderà sulla valutazione di ENI. Di conseguenza, gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 21,5 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni.
Anche per Intermonte e Kepler il rischio di un potenziale eccesso di offerta di titoli risulta ora molto ridotto, in quanto la Cassa Depositi e Prestiti deve collocare solo l’1,6% del capitale. Le due banche d’affari hanno confermato il target price su ENI, fissato rispettivamente a 18 euro e a 17,5 euro. Il giudizio resta “Neutrale” per entrambe le banche d’affari.

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