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Enel, tutti i numeri del 2011: dividendo fissato a 0,26 euro

di Edoardo Fagnani 8 mar 2012 ore 07:46 Le news sul tuo Smartphone
Enel ha terminato il 2011 con ricavi per 79,5 miliardi di euro, in aumento dell’8,4% rispetto ai 73,4 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente. In leggero aumento il margine operativo lordo (+1,4%), passato da 17,48 miliardi a oltre 17,7 miliardi di euro. In leggera contrazione, invece, l’utile netto, che è sceso a 4,15 miliardi di euro, dai 4,39 miliardi del 2010 (-5,5%), in conseguenza del maggiore carico fiscale dovuto alla modifica della normativa relativa alla Robin Hood Tax. L’utile per azione è stato pari a 0,44 euro.
A fine 2011 l’indebitamento di Enel ammontava a 44,63 miliardi di euro, valore che si confronta con i 44,9 miliardi di inizio anno. Nell’intero 2011 il colosso elettrico ha investito complessivamente poco meno di 7,5 miliardi di euro.

Il management ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,26 euro, a cui va detratto l’acconto di 0,1 euro assegnato lo scorso novembre. Il saldo di 0,16 euro sarà staccato il 18 giugno e messo in pagamento il 21 dello stesso mese. Il monte dividendi complessivo è pari a 2,45 miliardi di euro. Il dividendo di Enel relativo all'esercizio 2010 era stato di 0,28 euro.

Il commento di Fulvio Conti:

 

I vertici del colosso elettrico hanno comunicato anche i nuovi target finanziari per il periodo 2012/2016. Nel dettaglio, nell'esercizio in corso il margine operativo lordo dovrebbe attestarsi a a 16,5 miliardi di euro, per salire a 17,0 miliardi nel 2014 e raggiungere i 19,0 miliardi nel 2016. L'utile netto ordinario del gruppo dovrebbe scendere a 3,4 miliardi di euro nel 2012, per poi risalire a 3,8 miliardi nel 2014 e toccari i 5,0 miliardi nel 2016. Enel prevede un calo dell'indebitamento finanziario netto a 43 miliardi di euro nel 2012. Inoltre, il debito dovrebbe scendere a 39 miliardi nel 2014 e ridursi a 30 miliardi nel 2016.
Il colosso eletttrico ha stabilito una nuova politica dei dividendi: la società distribuirà agli azionisti almeno al 40% dell’utile netto ordinario del gruppo a partire dal 2012.


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