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Da Eni a Stm, SuperEuro spaventa le imprese (Corriere della Sera)

di Mauro Introzzi 16 ago 2017 ore 08:04 Le news sul tuo Smartphone

euro-dollaro_14Il quotidiano, nella sua edizione del 15 agosto, evidenzia come in queste settimane sia tornato lo spettro dell'euro forte per le aziende europee che esportano all'estero. In queste settimane è stata sfiorata la soglia di guardia posta a 1,2 dollari oltre la quale, secondo gli analisti, si potrebbero avere ripercussioni negative per la crescita economica di Eurolandia e per le sue imprese, in particolare le esportatrici.

Il Corriere della Sera, che ha sentito anche degli esperti sul tema, ha scritto che se dovesse proseguire l’apprezzamento della moneta europea in Italia potrebbero soffrirne società come Eni (che registra il 65% delle vendite in dollari), ma anche Stm, Autogrill o Fca.

Società potenzialmente favorite dal cambio potrebbero essere invece Geox o Ovs, che hanno spese in dollari e vendono in euro.
I comparti immobiliare, utility e banche sarebbero più resistenti a un euro forte mentre quelli di sanità, farmaceutica, alimentari e bevande ne potrebbero risentire.

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