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Borse, nuovo venerdì nero!

Ha pesato la notizia relativa alle dimissioni del capo economista della BCE, Juergen Stark. Il suo posto sarà preso dall'attuale ministro delle finanze tedesco. Crollano le banche

di Edoardo Fagnani 9 set 2011 ore 18:01

Piazza Affari e le principali borse europee in deciso ribasso nell’ultima seduta della settimana. Ha pesato la notizia relativa alle dimissioni del capo economista della BCE, Juergen Stark. Il suo posto sarà preso dall'attuale ministro delle finanze tedesco. Non hanno aiutato neppure le parole del numero uno del Fondo Monetario Internazionale, Cristine Lagarde, secondo cui alcune banche avrebbero bisogno di nuove iniezioni di capitale. Giornata in rosso per i bancari, dove si segnala il tonfo di Unicredit. Tra gli energetici spicca il balzo di Edison. Riflettori puntati anche su Eni, che ha ufficializzato l’emissione di un prestito obbligazionario destinato al settore retail. Male Stm, penalizzata dal profit warning di Texas Instruments.
Il FTSEMib ha registrato un tonfo del 4,93% a 14.020 punti, il minimo di giornata. Il FTSE Italia All Share ha perso il 4,53% a 14.913 punti. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-2,69%) e il FTSE Italia Star (-2,22%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è stato pari a 2,46 miliardi di euro, in leggero aumento rispetto ai 2,44 miliardi di ieri. Su 323 titoli trattati, 275 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state solo 36. Invariate le restanti 12 azioni. L’euro crollato a 1,365 dollari. L’oro si è attestato a 1.860 dollari.

Seduta in rosso per i bancari. Non ha fatto eccezione la Popolare di Milano, che è scesa del 3,61% a 1,283 euro. L’istituto e il Gruppo Covéa hanno perfezionato la partnership strategica nella bancassicurazione vita e danni tramite l’acquisto da parte del Gruppo Covéa dell’81% del capitale sociale di Bipiemme Vita. Intanto, secondo quanto scritto su La Repubblica, con il prossimo aumento di captale potrebbe fare l’ingresso tra gli azionisti Sator, la holding di Matteo Arpe. L’ex numero uno di Capitalia potrebbe sottoscrivere titoli per un ammontare di 200 milioni di euro. Inoltre, non è escluso che Arpe possa guidare il consiglio di gestione della Popolare di Milano. Intanto, Goldman Sachs ha migliorato il prezzo obiettivo sull’istituto, portandolo da 1,2 euro a 1,3 euro. Performance peggiore per il Banco Popolare (-8,14%). Unicredit ha lasciato sul terreno l’8,22% a 0,77 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso. Oggi era in agenda un incontro tra i vertici della banca e le fondazioni azioniste, in cui potrebbe essere discusso il lancio di un nuovo aumento di capitale. Una decisione in tal senso sarà presa prima della fine dell’anno. Inoltre, l’azionista libico, presente nel capitale della banca italiana con una quota del 7,5%, ha dichiarato che la partecipazione non è in vendita. Intanto, gli analisti di Goldman Sachs hanno tagliato da 1,5 euro a 1,35 euro il prezzo obiettivo su Unicredit. La stessa banca d’affari ha ridotto da 1,7 euro a 1,55 euro per azione la valutazione su IntesaSanpaolo (-8,09% a 0,9595 euro). Il giudizio su entrambi gli istituti è “Neutrale”. La stessa banca d’affari ha ridotto la valutazione su Monte dei Paschi di Siena (-6,14% a 0,3743 euro) e su UBI Banca (-6,06% a 2,296 euro), portandola rispettivamente a 0,55 euro e a 3,2 euro per azione. La scure di Goldman Sachs non ha risparmiato il Credem (-3,69% a 2,82 euro) e il Creval (-2,17% a 2,25 euro). La banca d’affari ha sforbiciato il target price sui due istituti, portandolo rispettivamente a 3,9 euro e a 2,2 euro.
Mediolanum ha ceduto il 7,16% a 2,308 euro. Dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che nella seduta del 7 settembre il numero uno, Ennio Doris, ha acquistato 12mila titoli della compagnia a prezzi compresi tra i 2,414 euro e i 2,426 euro.

Vendite sui petroliferi. Eni ha registrato un ribasso del 3,47% a 13,36 euro. Il Cane a sei zampe ha comunicato che la Consob ha approvato il prospetto informativo relativo all’offerta pubblica di sottoscrizione di un prestito obbligazionario destinato ai risparmiatori italiani, per un valore complessivo massimo di un miliardo di euro, che potrà essere aumentato sino a due miliardi. Intanto, gli analisti di Kepler hanno tagliato da 18,8 euro a 15 euro il prezzo obiettivo su Eni. In forte calo anche Saipem (-3,12% a 29,54 euro). Gli analisti di UBS hanno migliorato il giudizio sulla società e ora consigliano l’acquisto delle azioni. Il precedente giudizio era “Neutrale”. Tenaris ha ceduto il 3,93% a 10,77 euro. Male Saras (-2,69% a 1,159 euro) ed Erg (-1,98% a 8,18 euro).


Performance negative per Snam Rete Gas (-1,87% a 3,26 euro) e Terna (-2,66% a 2,49 euro). UBS ha migliorato il giudizio sulle due società e ora consigliano l’acquisto delle azioni. Il precedente rating era “Neutrale”. Tuttavia, gli esperti della banca svizzera hanno limato da 2,95 euro a 2,9 euro il prezzo obiettivo su Terna, mentre hanno alzato a 3,7 euro il target price su Snam Rete Gas. Enel è scesa del 5,51% a 3,02 euro. Sempre UBS ha ridotto da 4,85 euro a 3,6 euro il prezzo obiettivo sul colosso elettrico. Gli analisti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.
Ottima seduta per Edison (+9,39% a 0,874 euro). Secondo quanto scritto su MF, nel caso in cui Edf prendesse il controllo della società energetica italiana, in seguito a un eventuale accordo con gli azionisti italiani, potrebbe essere lanciata un opa a un prezzo di 1,2 euro per azione. Tuttavia, A2A (-4,79%) ha smentito le indiscrezioni riportate dal quotidiano finanziario. Intanto, gli analisti di Centrobanca hanno tagliato da 1,24 euro a 0,78 euro il target price sulla municipalizzata milanese. Ora gli analisti consigliano la vendita delle azioni.

In rosso gli assicurativi. Galassia Ligresti in forte calo. Fondiaria-Sai ha registrato una flessione del 5,9% a 1,261 euro, mentre Milano Assicurazioni ha ceduto il 7,62% a 0,245 euro. Vendite anche su Generali (-5,2%).

Pochi spunti tra gli editoriali. Mediaset ha registrato un calo del 5% a 2,356 euro. Gli analisti di Citigroup hanno tagliato da 2,7 euro a 2,2 euro il prezzo obiettivo sul gruppo del Biscione. In difficoltà anche Mondadori (-4,24%).

Tra le altre società a maggiore capitalizzazione, spicca il pesante ribasso di Stm che ha perso il 4,4% a 4,19 euro. Ieri il colosso statunitense dei semiconduttori Texas Instruments ha tagliato le stime del terzo trimestre del 2011.
In difficoltà la galassia Fiat. In decisa flessione Fiat Auto (-7,07% a 3,708 euro) e Fiat Industrial (-7,07% a 5,65 euro).
Luxottica ha ceduto il 4,17% a 19,54 euro. HSBC ha peggiorato il rating sulla società del lusso, portandolo ad “Underweight” (sottopesare) dal precedente “Neutrale”. Gli analisti hanno anche tagliato da 23,5 euro a 21 euro il prezzo obiettivo.
Ansaldo-STS è scesa del 3,47% a 5,7 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 2 settembre Norges Bank ha ridotto all’1,575% la quota detenuta nella società. La stessa Consob ha comunicato che il 26 agosto William Blair & Company ha ridotto all’1,984% la partecipazione detenuta nel capitale di Diasorin (-2,07% a 28,41 euro).
Giornata nervosa per Buzzi Unicem (-4,89% a 6,125 euro) e Italcementi (-1,11% a 4,46 euro). ING ha peggiorato il giudizio su entrambe le società e ora consiglia la vendita delle azioni. La banca d’affari ha anche tagliato a 3,9 euro il prezzo obiettivo su Buzzi Unicem.

Tra le società a media capitalizzazione spicca il balzo di Geox (+5,39% a 2,892 euro). Citigroup ha migliorato il giudizio sulla società e ora consiglia l’acquisto delle azioni. Gli analisti hanno confermato il target price di 3,6 euro, nonostante la riduzione delle stime sul fatturato e sull’utile per azione per il triennio 2011/2013.
Male Maire Tecnimont, che ha lasciato sul terreno il 10,6% a 0,6705 euro.
Gemina ha ceduto l’1,56% a 0,629 euro. Dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che nelle sedute comprese tra il 1° e il 31 agosto Sintonia, la holding della famiglia Benetton, ha acquistato oltre 8,4 milioni di azioni della holding quotata a prezzi compresi tra gli 0,59 euro e gli 0,6928 euro per azione.
Trevi Fin. ha perso il 3,2% a 7,405 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 5 settembre Jp Morgan AM ha ridotto all’1,942% la quota detenuta nell’azienda italiana.

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