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Indici in altalena a Piazza Affari: sale Fiat, scende ENI

È proseguita la corsa del gruppo del Lingotto, dopo che il numero uno del gruppo, Sergio Marchionne, ha precisato che non c’è necessità di modificare le stime per il 2014

di Edoardo Fagnani 11 set 2014 ore 17:45

Giornata nervosa per Piazza Affari e per le principali borse europee. Riflettori accesi sull’asta dei Btp: in mattinata il Tesoro ha collocato titoli a medio-lungo termine per un ammontare di quasi 7 miliardi di euro. In particolare, il rendimento del titolo settennale si è ridotto all’1,71%. È proseguita la corsa di Fiat Chrysler, dopo che  il numero uno del gruppo, Sergio Marchionne, ha precisato che non c’è necessità di modificare le stime per il 2014. Pessima giornata per ENI, penalizzata dalla notizia che il nuovo amministratore delegato, Claudio Descalzi, è indagato dalla Procura di Milano per l’ipotesi di reato di «corruzione internazionale». Vendite anche su Monte dei Paschi di Siena.
Il FTSEMib ha terminato la giornata con un calo dello 0,23% a 21.092 punti, mentre il FTSE Italia All Share è sceso dello 0,21% a 22.322 punti. Performance positive, invece, per il FTSE Italia Mid Cap (+0,07%) e il FTSE Italia Star (+0,5%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,52 miliardi di euro, rispetto ai 2,2 miliardi di ieri. Su 316 titoli trattati, 167 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 128. Invariate le rimanenti 21 azioni.
L’euro ha oscillato tra gli 1,29 e gli 1,295 dollari. L’oro è sceso a 1.240 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato_22È proseguita la corsa di Fiat Chrysler (+1,53% a 7,96 euro), dopo il rally registrato nelle ultime due sedute. Il numero uno del gruppo, Sergio Marchionne, ha ribadito che al momento non c’è la necessità di rivedere le stime relative all’esercizio 2014. Ieri la società ha comunicato che Luca Cordero di Montezemolo, a seguito delle dimissioni dalla presidenza di Ferrari, percepirà l’indennità di fine mandato, per un totale di 13,71 milioni, pagabile nell’arco di vent’anni. Inoltre, a fronte anche dell’impegno di Montezemolo di non svolgere attività in concorrenza con il gruppo, saranno corrisposti all'ex presidente di Ferrari altri 13,25 milioni di euro. Vincenzo Longo, Market Strategist di IG, ha analizzato la situazione del gruppo del Lingotto, dopo le dimissioni di Montezemolo in qualità di presidente della Ferrari e il passaggio di consegne a Marchionne. Secondo l'esperto, sebbene le competenze tecniche di Montezemolo siano fuori discussione, il mercato sembra aver apprezzato il passaggio di consegne. "Continuiamo ad avere una view rialzista sul titolo, con possibile target price verso 9 euro, massimi annuali segnati ad aprile", ha precisato l'esperto. Intanto, l’agenzia Fitch ha migliorato le prospettive sul rating di Fiat Chrysler per i prossimi trimestri, portandolo da “negativo” a “stabile”, in seguito a una maggiore solidità del gruppo. Gli esperti hanno confermato il giudizio “BB-”, che conferma l’azienda tra gli emittenti speculativi.

ENI ha terminato la giornata con una flessione dell’1,05% a 18,87 euro. Il Corriere della Sera ha dato ampio risalto alla notizia che il nuovo amministratore delegato, Claudio Descalzi, è indagato dalla Procura di Milano per l’ipotesi di reato di «corruzione internazionale» di politici e burocrati in Nigeria. Tra gli indagati c’è anche l'ex numero uno del Cane a sei Zampe, Paolo Scaroni. Il quotidiano ha precisato che la «Southwark Crown Court» di Londra ha sequestrato in via preventiva all’intermediario nigeriano Emeka Obi due depositi bancari per un ammontare rispettivamente di 110 milioni e di 80 milioni di dollari. Si tratta del 19% del prezzo di 1,09 miliardi di dollari pagati da ENI nel 2011 al governo nigeriano per rilevare una concessione petrolifera nel paese africano. Non si è fatta attendere la risposta del Cane a sei zampe. ENI ha ribadito la sua estraneità da qualsiasi condotta illecita, precisando di aver stipulato gli accordi per l'acquisizione del blocco unicamente con il governo nigeriano e la società Shell.
Ottima seduta per Tenaris (+2,92% a 17,63 euro). Gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato da 18,2 euro a 23,25 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito ai benefici che deriveranno dal calo dei prezzi di produzione negli Stati Uniti. Gli esperti hanno anche migliorato da “Equalweight” (neutrale) a “Overweight” (sovrappesare) il giudizio.  
Enel invariata a 4,202 euro. Gli analisti di RBC Capital hanno migliorato il giudizio sul colosso elettrico, portandolo da “Underperform” (farà peggio del mercato) a “Sector perform” (farà come il settore di riferimento). Gli esperti hanno fissato un nuovo prezzo obiettivo di 4,5 euro, rispetto al precedente 4,25 euro. Indicazione positiva anche da S&P Capital, che ha fissato un target price di 4,55 euro su Enel e ora consiglia l’acquisto delle azioni. Gli esperti apprezzano il piano di riorganizzazione del gruppo.
Terna ha ceduto lo 0,3% a 3,96 euro. Gli analisti di RBC Capital hanno peggiorato il giudizio sul titolo, portandolo ad “Underperform” (farà peggio del mercato), in seguito al rialzo messo a segno dal titolo nelle ultime settimane. Gli esperti hanno fissato un prezzo obiettivo di 4 euro. La stessa banca d’affari ha aumentato da 4,75 euro a 5 euro il target price su Snam (-0,45% a 4,43 euro), in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda. Gli esperti hanno confermato il rating “Outperform” (farà meglio del mercato).

Senza direzione i bancari.
Segno meno per il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha perso l’1,33% a 1,114 euro. MF ha ricordato che nella seduta odierna si sono riuniti il consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi di Siena e la deputazione della Fondazione MPS. I vertici dei due soggetti dovranno esaminare la questione delle dimissioni di due dei quattro consiglieri dell’istituto senese in quota all’ente, per lasciare spazio a dirigenti scelti da Big Pactual e da Fintech Advisory.
Chiusura positiva, invece, per Unicredit (+0,16% a 6,31 euro). L’istituto ha annunciato di aver acquisito da Pioneer Investment Management SGR, controllata dalla stessa banca, la partecipazione del 37,5% del capitale di Torre SGR. L'operazione rientra nell'ambito di una razionalizzazione delle partecipazioni di Unicredit.
Giornata tranquilla per IntesaSanpaolo (+0,16% a 2,446 euro).

Buona seduta per Telecom Italia, che ha recuperato l’1,41% a 0,932 euro. Secondo Il Sole24Ore, ci sarebbe allo studio la possibilità di creare una nuova società per veicolare sulla piattaforma di Telecom Italia i contenuti di Mediaset Premium. Il Sole24Ore ha precisato che si tratta di “un'idea ancora tutta da definire che però non coinvolge per il momento il management dei due gruppi, bensì l'azionista attuale e quello futuro di Telecom con la proprietà di Mediaset”. Intanto, gli analisti di Macquarie hanno alzato da 0,9 euro a 1,05 euro il target price su Telecom Italia. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio, portandolo da “Neutrale” ad “Outperform” (farà meglio del mercato).

Generali ha registrato un ribasso dell’1,04% a 16,19 euro. Gli analisti di Citigroup hanno migliorato il giudizio sulla compagnia triestina, portandolo da “Sell” (vendere) a “Neutrale”. Gli esperti hanno anche incrementato da 15,5 euro a 16,6 euro il target price, in seguito al miglioramento delle stime sul dividendo per i prossimi esercizi.

Mediaset ha messo a segno un rialzo dello 0,3% a 3,306 euro. Gli analisti del Credit Suisse hanno tagliato le stime sull’utile per azione del gruppo del Biscione per il triennio 2014/2016, in seguito alle difficoltà del mercato pubblicitario in Italia. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 5 euro e il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Moncler è salita dello 0,92% a 12,07 euro. Gli analisti di UBS hanno migliorato il giudizio sulla società dei piumini e ora consigliano l’acquisto delle azioni. Gli esperti hanno anche alzato da 12,3 euro a 14 euro il prezzo obiettivo, in seguito al miglioramento delle stime finanziarie per il triennio 2014/2016.

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