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Il FTSEMib si conferma oltre i 22mila punti: male Telecom

Giornata con pochi spunti per Piazza Affari e per le borse europee; i principali indici hanno registrato progressi frazionali, con una volatilità estremamente ridotta

di Edoardo Fagnani 8 ago 2017 ore 17:48

Giornata con pochi spunti per Piazza Affari e per le principali borse europee; i principali indici hanno registrato progressi frazionali, con una volatilità estremamente ridotta. Da segnalare solo la flessione di Telecom Italia: Vivendi ha risposto alla richiesta della Consob di specificare la propria posizione nella compagnia telefonica.

Il FTSEMib ha registrato un minimo rialzo dello 0,08% a 22.048 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 21.947 punti e un massimo di 22.065 punti. Il FTSE Italia All Share ha guadagnato lo 0,11%. Progressi frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,44%) e il FTSE Italia Star (+0,34%). Il controvalore degli scambi nella seduta odierna è salito a 1,72 miliardi di euro, dagli 1,63 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 390.020.490 azioni (373.694.563 nella seduta di ieri). Su 354 titoli trattati 191 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 135; invariate le restanti 28 azioni.

L’euro è sceso a 1,175 dollari.

 

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mercato-saleTelecom Italia ha chiuso la giornata con una flessione del 2,09% a 0,8665 euro. Vivendi ha risposto alla richiesta della Consob di specificare la propria posizione nella compagnia telefonica. Il gruppo di Vincent Bollorè ritiene che la sua partecipazione non basti a determinare un’influenza dominante sulle assemblee di Telecom. Secondo il gruppo transalpino, quindi, non ci sarebbe il controllo di fatto sulla compagnia telefonica italiana. Secondo quanto su La Repubblica "per questo motivo, Vivendi lascerà l’enorme debito di Telecom Italia ben fermo a Roma e non lo acquisirà consolidato dentro il suo bilancio". Ma la questione non è rilevante solo per il debito. Il controllo su un'impresa strategica come Telecom permetterebbe al Governo di far scattare la normativa sul golden power.

 

Banche senza direzione.

Seduta negativa per Unicredit; il titolo dell’istituto guidato da Jean Pierre Mustier ha terminato la giornata con un calo dello 0,11% a 18,33 euro. Gli analisti di Barclays hanno incrementato il target price sulla banca, portandolo da 17 euro a 19 euro; gli esperti hanno confermato il giudizio “Equalweight”. Inoltre, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 7 agosto AQR Capital Management ha limato la posizione corta su Unicredit portandola dall'1,1% all’1,09%.

In territorio positivo, invece, UBI Banca (+1,46% a 4,162 euro).

 

Ferrari ha registrato un rialzo dell’1,34% a 94,75 euro. Le azioni del Cavallino Rampante si confermano il miglior titolo del 2017 tra le società del FTSEMib. Da inizio anno, infatti, Ferrari ha messo a segno un progresso del 69%, passando dai 55,3 euro della chiusura del 30 dicembre 2016 ai 93,5 euro fatti segnare ieri. Le azioni hanno registrato un vero e proprio rally nel corso dell’ultimo mese: il 4 luglio Ferrari aveva terminato la seduta a quota 74,4 euro.

 

Campari ha subito una flessione dello 0,49% a 6,05 euro. Gli analisti di Morgan Stanley hanno incrementato da 4,75 euro a 6 euro il prezzo obiettivo sulla società, apprezzando la strategia di crescita dell’azienda in Europa; gli esperti hanno confermato il rating “Equalweight” (neutrale). RBC Capital, invece, ha limato il target price su Campari, portandolo da 6,5 euro a 6,4 euro; tuttavia, gli esperti hanno confermato il rating “Outperform” (farà meglio del mercato).

 

Vendite su Buzzi Unicem (-1,36% a 21,04 euro). La società ha comunicato che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha reso nota la decisione finale relativa al procedimento instaurato nei confronti della società e di altre imprese attive nel mercato del cemento e riguardante l’esistenza di una presunta intesa restrittiva della concorrenza. L'autorità ha comminato alla società quotata a Piazza Affari una sanzione pecuniaria di 59,79 milioni di euro. Buzzi Unicem ritiene che gli addebiti mossi dall’autorità siano infondati sia in punto di fatto sia in punto di diritto ed è fermamente convinta di aver agito nel pieno rispetto della normativa a tutela della concorrenza, che rappresenta per il gruppo una priorità imprescindibile. Di conseguenza, la società ha deciso di impugnare la decisione nelle sedi competenti.

 

Rialzo a due cifre per Pierrel (+14,4% a 0,246 euro). La società ha reso noto che Fin Posillipo e Bootes, rispettivamente azionista di controllo e azionista di minoranza dell'azienda, hanno comunicato all’azienda che Unicredit, Banca Nazionale del Lavoro e Banca Popolare di Milano hanno accettato la loro offerta per l’acquisto dei crediti vantati nei confronti del Gruppo Pierrel, pari a circa 12,9 milioni di euro. Sulla base delle informazioni fornite dagli azionisti, la formalizzazione dell’acquisto dei crediti è prevista già nei prossimi giorni.

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