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Piazza Affari zavorrata dalle banche

Solo il Monte dei Paschi di Siena si è salvata dalle vendite. Venerdì nero per Cattolica Assicurazioni, alla vigilia dell’avvio dell’aumento di capitale

di Edoardo Fagnani 7 nov 2014 ore 17:46

Piazza Affari e le principali borse europee hanno chiuso in territorio negativo l’ultima seduta della settimana. In pesante flessione i bancari: solo il Monte dei Paschi di Siena si è salvata dalle vendite. Venerdì nero per Cattolica Assicurazioni, alla vigilia dell’avvio dell’aumento di capitale. Vendite anche su Telecom Italia, dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Seduta positiva, invece, per Enel Green Power e Prysmian, dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Pesante ribasso anche per CTI Biopharma.
Il FTSEMib ha ceduto lo 0,99% a 19.095 punti, terminando la settimana con una flessione del 3,48%. In rosso anche il FTSE Italia All Share che ha lasciato sul terreno dello 0,98% a 20.163 punti. Segno meno per il FTSE Italia Mid Cap (-0,97%) e il FTSE Italia Star (-0,32%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,91 miliardi di euro, rispetto ai 3,54 miliardi di ieri. Su 315 titoli trattati, 206 hanno terminato la giornata in calo, mentre i rialzi sono stati 98. Invariate le rimanenti undici azioni.
L’euro ha oscillato tra gli 1,24 dollari e gli 1,245 dollari, dopo la diffusione dei dati sull’occupazione negli Stati Uniti a ottobre. L’oro è salito a 1.165 dollari.

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milano4In pesante flessione i bancari.
Solo il Monte dei Paschi di Siena si è salvato dalle vendite. Il titolo dell’istituto toscano ha registrato un minimo progresso dello 0,15% a 0,667 euro. Il presidente della banca senese, Alessandro Profumo, ha ricordato che nei prossimi mesi sarà rimborsato l’ultimo miliardo relativo ai Monti Bond. Intanto, gli analisti di Banca IMI hanno sforbiciato da 1,15 euro a 0,74 euro il target price sul Monte dei Paschi di Siena, dopo l’annuncio del nuovo aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro. Gli esperti hanno ribadito il rating “Hold” (mantenere). Exane, invece, ha ritoccato al rialzo le stime sull’utile per azione dell’istituto per il biennio 2016/2017, sull’ipotesi di un tax rate più basso. Gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 0,9 euro e il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
Mediobanca ha terminato la giornata con una flessione dello 0,73% a 6,835 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa l’istituto di Piazzetta Cuccia avrebbe emesso un bond triennale per un ammontare di 1,25 miliardi di euro. Il titolo avrebbe ricevuto richieste per circa 2,4 miliardi. Il rendimento sarebbe pari al tasso mid swap di durata equivalente, maggiorato di 62 punti base.
Performance peggiore per Unicredit (-3,34% a 5,5 euro). Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 27 ottobre la Central Bank of Libya ha incrementato la partecipazione detenuta nell’istituto guidato da Federico Ghizzoni, portandola dal 2,912% al 2,922%.
Male anche IntesaSanpaolo (-1,52% a 2,21 euro).
Azimut ha ceduto il 3,33% a 18,27 euro. Nel corso della conference call a commento dei risultati trimestrali i vertici della compagnia hanno anticipato che il 2014 potrebbe chiudersi con un utile netto di oltre 160 milioni di euro, stima che si confronta con i 155,8 milioni ottenuti lo scorso anno. La raccolta netta nell'intero 2014 dovrebbe collocarsi tra i 5,5 miliardi e i 6 miliardi di euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Citigroup hanno ridotto il target price sulla compagnia, portandolo da 25 euro a 23 euro, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2014/2016. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Anche Mediobanca ha sforbiciato a 23 euro il prezzo obiettivo su Azimut, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per il biennio 2014/2015 e al taglio della previsione sul dividendo relativo all’esercizio 2014. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Sulla stessa lunghezza d’onda Kepler Cheuvreux, che ha ridotto da 21,8 euro a 20 euro il target price sulla compagnia, come conseguenza alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Stessa decisione da Equita sim, che ha ridotto da 20,6 euro a 19,6 euro per azione la valutazione su Azimut. Gli esperti delle due banche d’affari hanno ribadito il giudizio “Hold” (mantenere).
FinecoBank ha messo a segno un rialzo dell’1,58% a 4,122 euro. La compagnia ha terminato i primi nove mesi del 2014 con un utile netto di 109,26 milioni di euro, in aumento del 37,6% rispetto ai 79,42 milioni contabilizzati nello stesso periodo dello scorso anno. A fine settembre il Core Tier 1 ratio ammontava al 19,76%, sulla base di un patrimonio netto di 514 milioni di euro.

Pesante ribasso per Cattolica Assicurazioni (-17,4% a 9,9 euro). Il consiglio di amministrazione della compagnia ha fissato le condizioni definitive dell’aumento di capitale. Il management ha deliberato di emettere massime 117.500.880 azioni di nuova emissione, al prezzo di sottoscrizione di 4,25 euro per azione, nel rapporto di 21 nuove azioni ogni 10 titoli posseduti. Il prezzo di sottoscrizione rappresenta uno sconto pari a circa il 37,01% rispetto al prezzo teorico ex diritto calcolato al prezzo di chiusura di ieri, pari a 11,99 euro.
Generali ha ceduto lo 0,43% a 16,3 euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Equita sim hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sulla compagnia assicurativa, portandolo da 17.3 euro a 17,4 euro, in seguito al miglioramento della stima sull’utile netto per il 2015. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

Telecom Italia ha registrato una flessione dell’1,54% a 0,8645 euro. La compagnia telefonica ha terminato i primi nove mesi del 2014 con ricavi per 15,97 miliardi di euro, in flessione del 9,1% rispetto ai 17,56 miliardi ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. Escludendo l’effetto della variazione dei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento il calo del giro d’affari sarebbe stato del 6%. Telecom Italia ha terminato il periodo gennaio-settembre con un utile netto di 985 milioni di euro, risultato che si confronta con il rosso di 902 milioni contabilizzato nei primi nove mesi del 2013. A fine settembre l’indebitamento netto (rettificato) era sceso a 26,57 miliardi di euro. Il management della compagnia telefonica ha segnalato che i dati sono in linea con i target fissati nel piano industriale per il triennio 2014/2016. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di S&P Equity hanno peggiorato da 0,9 euro a 0,7 euro il target price su Telecom Italia, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il 2015. Gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio e ora consigliano di vendere con convinzione le azioni.

Enel Green Power ha messo a segno un rialzo dello 0,69% a 1,892 euro. La società ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con ricavi pari a 2,08 miliardi di euro, evidenziando un incremento del 3,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il risultato netto è stato pari a 395 milioni di euro, con un decremento del 2,9% rispetto ai 407 milioni dei primi nove mesi del 2013. Intanto, Enel Green Power ed Empresa Nacional de Electricidad hanno siglato un contratto a lungo termine per la fornitura di energia e la vendita di certificati verdi, della durata di circa 20 anni, per due progetti eolici, e di circa 25 anni, per tre progetti fotovoltaici. Il contratto ha un valore complessivo stimato pari a circa 2,3 miliardi di dollari.
Enel è scesa del 2,75% a 3,824 euro. Il colosso elettrico ha comunicato che la controllata Enel Produzione e Società Elettrica Altoatesina hanno firmato i contratti relativi alla cessione delle partecipazioni possedute da Enel Produzione in SE Hydropower e SF Energy per un corrispettivo complessivo di 400 milioni di euro.
Bene Tenaris (+1,42% a 15 euro). Gli analisti di Goldman Sachs hanno ridotto le stime sull’utile per azione della società per il triennio 2014/2016, in seguito a un peggioramento delle prospettive per i prossimi trimestri. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale” e il prezzo obiettivo di 14,1 euro.
Snam ha recuperato lo 0,15% a 3,992 euro. Gli analisti di Goldman Sachs hanno migliorato il giudizio sulla società, portandolo da “Sell” (vendere) a “Neutrale”, in seguito al calo subito dal titolo nelle ultime sedute. Gli esperti hanno fissato un prezzo obiettivo di 4,35 euro.
A2A è scesa dell’1,4% a 0,7775 euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Citigroup hanno ritoccato al rialzo il target price sulla società lombarda, portandolo da 1,05 euro a 1,1 euro. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Indicazione simile da Mediobanca, che ha incrementato da 0,84 euro a 0,9 euro il prezzo obiettivo su A2A, in conseguenza al miglioramento delle stime sulla politica fiscale. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

In territorio positivo Pirelli (+0,19% a 10,67 euro). Il gruppo della Bicocca ha terminato i primi nove mesi del 2014 con ricavi per 4,53 miliardi di euro, in contrazione dell'1,3% rispetto ai 4,59 miliardi ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. A parità di tassi di cambio il fatturato sarebbe cresciuto del 6,5%. Pirelli ha terminato il periodo gennaio-settembre con un utile netto di 290,5 milioni di euro, il 10,8% in più rispetto ai 262,1 milioni contabilizzati nello stesso periodo del 2013. Il management di Pirelli ha rivisto la stima sui ricavi per l'intero 2014. La società prevede di chiudere l’esercizio in corso con un fatturato compreso tra i 6,1 miliardi e i 6,2 miliardi di euro, a parità di perimetro di consolidamento. Confermata, invece, la previsione sul risultato operativo che dovrebbe attestarsi a circa 850 milioni di euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Barclays hanno incrementato da 8 euro a 10 euro il target price su Pirelli. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Underweight” (sottopesare). Société Générale, invece, ha ridotto da 13,8 euro a 12,8 euro il prezzo obiettivo sul gruppo della Bicocca, anche se ha confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Finmeccanica invariata a 7,475 euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Société Générale hanno alzato da 5,7 euro a 7,3 euro il target price sulla società aeronautica, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda. Gli esperti hanno anche cambiato il rating sul gruppo, portandolo da “Sell” (vendere) a “Hold” (mantenere). Société Générale prevede che Finmeccanica possa chiudere il 2014 con ricavi per 13,7 miliardi di euro e un utile netto di 297 milioni. Indicazione simile da Banca IMI e Banca Akros, che hanno aumentato a 9,5 euro e a 10,5 euro per azione la valutazione sulla società aeronautica. Gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato il giudizio “Buy” (acquistare). Anche NatIxis ha incrementato il target price su Finmeccanica, portandolo da 6, euro a 7 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Deutsche Bank ha aumentato da 6,2 euro a 6,8 euro il prezzo obiettivo su Finmeccanica, ma ha ribadito l’indicazione di vendita delle azioni.

Giornata decisamente positiva per Prysmian (+3,4% a 14,61 euro). Nel corso della conference call a commento dei risultati trimestrali i vertici della società hanno dichiarato che nell’intero 2014 la crescita organica del fatturato sarà nell’ordine del 2%. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Citigroup hanno ridotto il target price sulla società, portandolo da 16,5 euro a 15,5 euro. Gli esperti hanno confermato il rating “Neutrale”. Mediobanca, invece, ha migliorato ad “Outperform” (farà meglio del mercato) il giudizio su Prysmian, anche se ha limato da 17 euro a 16,6 euro il prezzo obiettivo. Indicazione simile da Kepler Cheuvreux, che ha ridotto da 16,5 euro a 18,4 euro per azione la valutazione sulla società, ribadendo il giudizio “Hold”. Promozione completa da NatIxis, che ha alzato da 17 euro a 17,5 euro il target price sulla società e ora consiglia l’acquisto delle azioni.

Autogrill è salita del 2,38% a 5,155 euro. Gli analisti di Banca Akros hanno migliorato il giudizio sulla società di ristorazione e ora consigliano l’acquisto delle azioni. Gli esperti hanno fissato un prezzo obiettivo di 7,7 euro.  

CTI Biopharma ha subito un tonfo del 14,3% a 1,64 euro. La società biotech ha fissato il prezzo dell’offerta di 35.000 Azioni Privilegiate della Serie 21, offerte al pubblico a un prezzo unitario di 1.000 dollari. Ciascuna Azione Privilegiata è convertibile in circa 500 azioni ordinarie, al prezzo di conversione di 2 dollari per azione, per un ammontare totale di circa 17,5 milioni di azioni ordinarie. La società biotech valuta che le risorse raccolte, al netto delle commissioni, degli oneri e della stima di altre spese legate all’offerta, ammonteranno a circa 32,8 milioni di dollari.

 

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