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Chiusura positiva per il FTSEMib. FCA torna a correre

Bancari sempre sotto i riflettori, dopo i ribassi subiti ieri: spicca il rialzo di Banca Carige. Molto bene anche Saipem. In forte ribasso, invece, Unieuro

di Edoardo Fagnani 6 set 2017 ore 18:11

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con progressi frazionali, alla vigilia della riunione della BCE. Secondo Sandra Holdsworth, co-manager del Kames Absolute Return Bond Global Fund, Mario Draghi potrebbe alzare il sipario sull’avvio del tapering nel 2018, anche se è probabile che il numero uno della BCE si mantenga parco sui dettagli. “Crediamo che qualsiasi decisione a riguardo sarà rimandata ulteriormente, principalmente per possibili controversie politiche in vista delle ormai imminenti elezioni in Germania”, ha precisato l’esperta. Secondo Andrea Iannelli, Investment Director Obbligazionario di Fidelity International, il Consiglio Direttivo assumerà una posizione cauta per evitare un ulteriore rafforzamento della moneta unica. “Un'eventuale riduzione degli acquisti nell’ambito del programma di QE sarà a nostro avviso introdotta solo a partire da gennaio 2018, con un'estensione del programma di almeno sei mesi rispetto alla scadenza prevista per il prossimo marzo”, ha precisato l’esperto. Fiat Chrysler Automobiles è tornata a correre e ha sfiorato quota 14 euro. Anche oggi in rialzo Banca Carige. Pessima giornata, invece, per Unieuro, dopo che l’azionista di riferimento Italian Electronics Holdings ha collocato il 17,5% del capitale.

Il FTSEMib ha terminato la seduta con un progresso dello 0,35% a 21.815 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 21.597 punti e un massimo di 21.908 punti. Il FTSE Italia All Share ha guadagnato lo 0,32%. Senza scossoni il FTSE Italia Mid Cap (+0,07%) e il FTSE Italia Star (-0,15%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,24 miliardi di euro, rispetto agli 1,86 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 452.122.269 azioni (425.276.508 nella seduta di ieri). Su 351 titoli trattati, 170 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 172; invariate le rimanenti nove azioni.

L’euro ha oscillato tra gli 1,19 e gli 1,195 dollari, prima della diffusione del Beige Book.

 

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mercato-saleFiat Chrysler Automobiles è tornata a correre. Le azioni del gruppo automobilistico sono balzate del 4,27% a 13,68 euro, dopo aver toccato un massimo di 13,84 euro in mattinata. Gli analisti di Barclays hanno alzato da 13 euro a 18 euro il prezzo obiettivo sul colosso guidato da Sergio Marchionne, evidenziando le numerose opzioni strategiche a disposizione per incrementare la valorizzazione dell’azienda; gli esperti hanno anche migliorato da “Equalweight” (neutrale) a “Overweight” (sovrappesare) il giudizio.

 

Bancari sempre sotto i riflettori, dopo i ribassi subiti ieri.

Anche oggi in rialzo Banca Carige; il titolo dell’istituto ligure ha guadagnato il 5,26% a 0,24 euro. Il Corriere della Sera ha scritto di un braccio di ferro che si sarebbe consumato in seno al consiglio di amministrazione della banca ligure, lo scorso 3 agosto, sulle modalità di esercizio dell’aumento di capitale da 560 milioni di euro. Da un lato il neo amministratore delegato Paolo Fiorentino, dall’altro gli amministratori della banca genovese. Il primo puntava a ottenere il massimo di flessibilità per il rafforzamento patrimoniale (in casi estremi anche escludendo gli attuali soci), dall’altro diversi consiglieri - a cominciare da quelli espressi dal primo azionista e vice presidente Vittorio Malacalza - contestavano l’esclusione del diritto di opzione. Secondo il quotidiano “alla fine si è trovato il compromesso”: in via principale si procederà con diritto di opzione ma in subordine si potrà procedere all’aumento con esclusione del diritto, per casi specifici e previa nuova delibera consiliare. Nelle scorse ore, intanto, il secondo socio della banca - Gabriele Volpi - ha avanzato la proposta di rimuovere dal board l’ex ceo Guido Bastianini.

Minimo progresso per Unicredit; il titolo dell’istituto guidato da Jean Pierre Mustier è salito dello 0,06% a 16,93 euro. Secondo quanto scritto su MF, Unicredit starebbe mettendo sul mercato la seconda tranche di sofferenze. Dopo aver chiuso il progetto Fino, del valore di 17,7 miliardi di euro, l’istituto di Mustier dovrebbe collocare un portafoglio compreso tra gli 1 e gli 1,5 miliardi di euro, con crediti principalmente chirografari e una parte di ipotecari. Per rilevare questi crediti ci sarebbero già potenziali investitori, come Pimco e Fortress, già controparti della precedente operazione Fino. Secondo MF la dismissione dovrebbe chiudersi entro fine anno.

 

Da segnalare il forte rialzo messo a segno da Saipem (+2,82% a 3,28 euro). Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 5 settembre Marshall Wace ha ridotto la posizione corta sulla società di ingegneristica, portandola dall'1,69% all'1,56%. Al contrario, lo stesso giorno AHL Partners ha incrementato dallo 0,52% allo 0,61% lo "short" su Saipem.

 

Saras è salita del 2,42% a 2,12 euro. Gli analisti di UBS hanno ritoccato al rialzo il target price sulla società, in seguito al miglioramento delle stime sul margine di raffinazione per i prossimi esercizi. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

 

Mediaset ha guadagnato l’1,18% a 3,088 euro. Secondo quanto riportato dalla stampa Vivendi potrebbe valutare la possibilità per il gruppo del Biscione di conferire Mediaset Premium nella joint venture che dovrebbe nascere dall’accordo tra TIM e Canal+. Intanto, gli analisti di Banca Akros hanno tagliato da 4 euro a 3,7 euro il prezzo obiettivo su Mediaset. Tuttavia, gli esperti hanno migliorato da “Neutrale” ad “Accumulate” il giudizio, in seguito al ribasso subito dal titolo da inizio anno.

 

Unieuro ha subito una flessione del 5,58% a 16,25 euro. Italian Electronics Holdings ha completato la procedura di accelerated bookbuilding sulle azioni della società quotata al segmento STAR, cedendo a investitori istituzionali 3,5 milioni di azioni ordinarie detenute nell’azienda, corrispondenti al 17,5% del capitale azionario. Le azioni sono state vendute al prezzo di 16 euro per azione, pari a un corrispettivo complessivo di circa 56 milioni di euro. Il prezzo incorpora uno sconto del 7% rispetto all'ultimo prezzo di chiusura di Unieuro preannuncio. Successivamente alla conclusione dell'offerta, l'azionista continua a mantenere una partecipazione di maggioranza relativa nella società, corrispondente al 48% del capitale.

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