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La Grecia manda KO Milano: tonfo di Monte Paschi

Il mercato italiano ha registrato la peggiore performance nel continente. Gli analisti di Equita sim ha ritoccato al ribasso l’esposizione sull’azionariato

di Edoardo Fagnani 6 lug 2015 ore 17:45

Avvio di settimana in forte ribasso per Piazza Affari e per le principali borse europee. Il mercato azionario italiano ha registrato la peggiore performance giornaliera nel continente.
Il referendum in Grecia, che ha rimesso al giudizio popolare l'ultima proposta di accordo dei creditori per la prosecuzione del piano di salvataggio, ha visto prevalere il NO con oltre il 61% dei voti. Tuttavia, nonostante l’esito favorevole la governo ellenico, il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis ha annunciato le dimissioni dalla carica.
Intanto, gli analisti di Equita sim ha ritoccato al ribasso l’esposizione sull’azionariato, in seguito alla esito del referendum in Grecia. Gli esperti prevedono un aumento dello spread sui titoli di stato italiani, anche se in misura inferiore rispetto ai precedenti periodi di crisi.
In forte aumento lo spread tra il Btp e il Bund con scadenza a 10 anni. La differenza di rendimento tra il titolo italiano (Btp giugno 2025) e quello tedesco ha superato i 160 punti, dai 149 punti della chiusura di venerdì.
Pioggia di vendite sui bancari, i titoli più sensibili alle oscillazioni dello spread Btp-Bund. Spiccano i cali subiti dal Monte dei Paschi di Siena e da UBI Banca dopo essere stati sospesi per eccesso di ribasso.
Il FTSEMib ha registrato un tonfo del 4,03% a 21.601 punti, il minimo di giornata. Male anche il FTSE Italia All Share che ha ceduto il 3,85% a 23.099 punti. In rosso anche il FTSE Italia Mid Cap (-2,67%) e il FTSE Italia Star (-1,29%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è balzato a 4,19 miliardi di euro, rispetto ai 2,16 miliardi di venerdì. Su 334 titoli trattati, 300 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state solo 25. Invariate le rimanenti nove azioni.
L’euro ha oscillato intorno agli 1,105 dollari. L’oro si è riportato a 1.165 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato2_2Pioggia di vendite sui bancari. La BCE ha comunicato che, nell’ambito del programma di Quantitative Easing, nel mese di giugno ha acquistato titoli del settore pubblico italiano per un ammontare di 8,16 miliardi di euro. Dall’inizio del programma la BCE ha acquistato titoli di stato italiani per un ammontare di circa 31,6 miliardi di euro. Complessivamente fino ad oggi la BCE ha acquistato titoli nel settore pubblico nella zona euro per circa 197,5 miliardi di euro.
UBI Banca ha subito uno scivolone del 6,55% a 6,775 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso. S&P ha migliorato prospettive sul rating dell’istituto per i prossimi trimestri, portandole da "Negative" a "Stabili", sull'ipotesi di una minore pressione sulla redditività dell'istituto nel biennio 2015/2016. L'agenzia ha confermato i rating sulla struttura patrimoniale di UBI Banca (BBB-/A-3). I giudizi confermano l'istituto tra gli emittenti non speculativi.
Performance peggiore per il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo dell’istituto toscano ha subito un tonfo dell’11,5% a 1,538 euro. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 30 giugno la People's Bank of China è diventato uno dei maggiori azionisti del Monte dei Paschi di Siena, con una quota del 2,01% del capitale. Il giorno precedente lo stesso istituto cinese era diventato uno dei maggiori soci di Unicredit (-6,12% a 5,68 euro), con una partecipazione del 2,005% del capitale.
Neppure IntesaSanpaolo (-5,98% a 3,05 euro) si è salvata dalle vendite.

ENI ha ceduto il 3,5% a 15,18 euro. Il Cane a sei zampe ha avviato la produzione del giacimento giant a gas di Perla, situato nel Golfo del Venezuela a circa 50 chilometri dalla costa. L’attività è partita attraverso il primo pozzo di produzione, attualmente in fase di clean up. Il giacimento è situato nella licenza Cardon IV, operata dalla società “Cardon IV S.A.”, partecipata pariteticamente da Eni (50%) e da Repsol (50%).

Fiat Chrysler Automobiles ha perso l’1,01% a 12,68 euro. Il numero uno del gruppo, Sergio Marchionne, ha ribadito che l’azienda centrerà gli obiettivi fissati per l’esercizio in corso. Il manager ha aggiunto che punta a una quotazione di 10 miliardi di euro per la controllata Ferrari, che dovrebbe sbarcare sul mercato entro la fine dell’anno. Marchionne ha anticipato che sarà quotata la holding olandese con sede fiscale a Londra.

Finmeccanica è scesa dell’1,61% a 11,03 euro. La società aerospaziale ha comunicato di aver rinegoziato la linea di credito revolving in essere. La rinegoziazione prevede il pagamento di un margine di 100 punti base sopra l’Euribor, in riduzione di 80 punti base rispetto alle precedenti condizioni. Inoltre, la dimensione del finanziamento è stata ridotta da 2,2 miliardi a 2 miliardi di euro, mentre la scadenza è stata estesa a luglio 2020.

Chiusura positiva, invece, per STM (+1,72% a 7,38 euro). Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, la società italofrancese potrebbe ottenere un’importante commessa per i sensori dell’iPhone 6s.

Autogrill ha ceduto l’1,67% a 7,35 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 25 giugno UBS Group ha limato la partecipazione detenuta nella società di ristorazione, portandola dal 2,659% al 2,493%. La commissione ha precisato che l’1,982% è senza diritto di voto. La quota è detenuta in gestione non discrezionale del risparmio.

 

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