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Tonfo di Piazza Affari. Vola MPS

Pesa ancora la Grecia. In forte ribasso Luxottica, dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Fiat Chrysler Automobiles ha limitato i danni

di Edoardo Fagnani 5 mag 2015 ore 17:41

Seduta decisamente negativa per Piazza Affari e per le principali borse europee, penalizzate dalle notizie provenienti dalla Grecia. Il mercato azionario italiano ha registrato la peggiore performance del continente. In difficoltà i bancari, ad eccezione del Monte dei Paschi di Siena e di Banca Carige. In forte ribasso Luxottica, dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Fiat Chrysler Automobiles ha limitato i danni, dopo la diffusione dei dati sulle immatricolazioni i Italia ad aprile.
Il FTSEMib ha registrato uno scivolone del 2,76% a 22.576 punti, il minimo di giornata. Male anche il FTSE Italia All Share che ha ceduto il 2,63% a 24.131 punti. In calo di circa due punti percentuali il FTSE Italia Mid Cap (-1,64%) e il FTSE Italia Star (-2,06%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è balzato a 4,16 miliardi di euro, rispetto ai 2,65 miliardi di ieri. Su 342 titoli trattati, 282 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 48. Invariate le rimanenti 12 azioni.
L’euro è risalito a 1,12 dollari. L’oro ha sfiorato i 1.200 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato_rosso2Male i bancari.
Ha fatto eccezione il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha terminato la giornata con un progresso del 4,59% a 0,5805 euro.
Vendite su IntesaSanpaolo (-3,21% a 2,952 euro) e Unicredit (-3,7% a 6,255 euro).
In rosso anche la Popolare dell’Emilia Romagna (-0,34% a 7,35 euro). L’istituto ha annunciato il lancio di un'offerta pubblica di scambio volontaria avente ad oggetto obbligazioni BPER Lower Tier II in scadenza nel 2018, fino ad un valore nominale massimo di 320 milioni di euro. Per ciascun titolo portato in offerta l'istituto corrisponderà una nuova obbligazione subordinata di pari ammontare con scadenza il 15 giugno 2025. Performance peggiori per il Banco Popolare (-3,3% a13,79 euro) e per la Popolare di Milano (-3,99% a 0,89 euro).
Banca Carige ha guadagnato lo 0,55% a 0,0734 euro. Malacalza Investimenti ha comunicato di aver ottenuto dalla BCE l’autorizzazione all’acquisto del 10,5% del capitale dell’istituto ligure. L’autorizzazione segue quella già rilasciata in merito alla medesima operazione a Fondazione Carige da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Banca Generali è balzata del 3,45% a 31,2 euro. La compagnia ha chiuso il primo trimestre del 2015 con un margine d’intermediazione in crescita del 72,5% a 180,5 milioni, mentre l’utile netto è balzato a 93,1 milioni di euro, in aumento del 140% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno. Nel corso della conference call a commento dei risultati trimestrali il numero uno di Banca Generali, Piermario Motta, ha dichiarato che potrebbero essere rivisti al rialzo i target di raccolta per il 2015, fissati tra i 2 miliardi e i 2,5 miliardi di euro. Inoltre, il management della compagnia potrebbe migliorare la politica dei dividendi, tornando a distribuire l’80% dell’utile realizzato. Dopo la diffusione del risultati trimestrali gli analisti di Citigroup hanno alzato da 27,5 euro a 33,5 euro il target price su Banca Generali, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2015/2017. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Equita sim, che ha incrementato da 23,9 euro a 28 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile netto per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Azimut ha perso l’1,3% a 26,47 euro. Mediobanca ha migliorato da “Neutrale” ad “Outperform” (farà meglio del mercato) il giudizio sulla compagnia. Gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno anche incrementato da 23 euro a 31 euro il target price su Azimut, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il biennio 2016/2017.
Mediolanum è scesa dell’1,38% a 7,52 euro. Gli analisti di Banca IMI hanno alzato da 7,25 euro a 8,45 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia che fa capo alla famiglia Doris, sulle prospettive di un miglioramento del business nei prossimi trimestri. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di aggiungere le azioni in portafoglio.

Luxottica ha ceduto il 4,23% a 57,8 euro. La società ha chiuso il primo trimestre del 2015 con una crescita del fatturato adjusted del 22% (+7,2% a cambi costanti) a 2,2 miliardi di euro. Si tratta del livello più alto mai raggiunto in un singolo trimestre. L’utile netto del gruppo ha raggiunto i 210 milioni di euro, in crescita del 34% su base annua. Non si sono fatti attendere i giudizi degli analisti su Luxottica. Nomura e Bryan Garnier hanno alzato rispettivamente a 60 euro e a 63 euro il target price sulla società, confermando l’indicazione di acquisto delle azioni. Equita sim ha aumentato da 54 euro a 56 euro il prezzo obiettivo su Luxottica, in seguito al miglioramento della stima sull’utile per azione per il 2015. Indicazione simile da Kepler Cheuvreux, che ha aumentato da 50 euro a 55 euro il prezzo obiettivo sull’azienda. Gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere). Sulla stessa lunghezza d’onda Banca Akros, che ha alzato da 51 euro a 56,4 euro il prezzo obiettivo su Luxottica, ribadendo il giudizio “Neutrale”. Jp Morgan ha aumentato da 50 euro a 52 euro per azione la valutazione su Luxottica. Al contrario, Raymond James ha peggiorato da “Outperform” (farà meglio del mercato) a “Market perform” (neutrale) il giudizio.

Fiat Chrysler Automobiles ha limitato la flessione dello 0,45% a 13,24 euro. Secondo quanto indicato dal Ministero dei trasporti nel mese di aprile sono state immatricolate in Italia poco meno di 149mila autovetture, un dato in crescita del 24,2% rispetto ad aprile 2014. Fiat Chrysler Automobiles ha chiuso il mese di aprile con poco più di 43mila immatricolazioni, un numero in aumento del 24,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La quota di mercato della società guidata da Sergio Marchionne  è migliorata al 29,1% dal 28,5% di marzo e dal 28,9% di 12 mesi prima.
CNH Industrial ha ceduto il 2,96% a 7,53 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 6,1 dollari a 7 dollari il target price sulla società, anche se hanno confermato l’indicazione di ridurre l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio. Banca IMI ha incrementato da 7,26 euro a 8,14 euro il prezzo obiettivo su CNH Industrial, ribadendo il rating “Hold” (mantenere).

Saipem ha terminato la giornata con un progresso del 2,08% a 12,25 euro. Gli analisti di Citigroup hanno alzato da 6 euro a 8 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il periodo 2015/2020. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di vendita delle azioni.
Tenaris ha perso lo 0,63% a 14,22 euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti del Credit Suisse hanno ridotto le stime sulla redditività per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato il target price di 11 euro e il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato).

Generali ha perso il 3,32% a 16,9 euro. Barclays ha tagliato da 19 euro a 17,3 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia assicurativa, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno anche peggiorato da “Overweight” (sovrappesare) a “Equalweight” (neutrale) il giudizio.

Mediaset è scesa del 4,68% a 4,442 euro. HSBC ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul gruppo del Biscione, portandolo da 4,9 euro a 5 euro. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.

Prysmian ha perso l’1,81% a 18,43 euro. Gli analisti di Citigroup hanno alzato da 18 euro a 22,6 euro il target price sulla società, in seguito al miglioramento delle stime sulla redditività per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni.

STM ha lasciato sul terreno il 3,63% a 6,77 euro. Bank of America ha peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Neutrale” il giudizio sul gruppo italofrancese. Gli esperti hanno anche sforbiciato il prezzo obiettivo, portandolo da 9,7 euro a 7,8 euro, in seguito alla riduzione delle stime sul fatturato e sulla redditività per il biennio 2015/2016.

Ansaldo-STS ha limitato il ribasso allo 0,26% a 9,475 euro. Oggi si è riunito il consiglio di amministrazione della società per l’esame dei risultati del primo trimestre del 2015. Prima della diffusione dei risultati trimestrali Banca Akros ha alzato da 9,2 euro a 9,5 euro il target price su Ansaldo-STS, in seguito all’offerta promossa da Hitachi. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

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