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Piazza Affari, altro scivolone per il FTSEMib

Sulle montagne russe i bancari: focus su MPS e su IntesaSanpaolo, nel giorno della diffusione dei risultati dell’esercizio 2015. Sull’ottovolante anche Saipem

di Edoardo Fagnani 5 feb 2016 ore 17:52

Piazza Affari e le principali borse europee hanno chiuso l’ultima seduta della settimana con gli indici in territorio negativo, in scia al pessimo avvio di Wall Street. Sulle montagne russe i bancari: focus sul Monte dei Paschi di Siena e su IntesaSanpaolo, nel giorno della diffusione dei risultati dell’esercizio 2015. Sull’ottovolante anche Saipem; spicca il forte ribasso subito dai diritti relativi all’aumento di capitale, nell’ultimo giorno di quotazione. Da segnalare anche il tonfo subito da Finmeccanica.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi superiori al 2%. Il FTSEMib è sceso del 2,13% a 17.250 punti (minimo 17.231 punti, massimo 17.835 punti), terminando la settimana con un calo del 7,54%. Performance simile per il FTSE Italia All Share, che ha perso il 2,11%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-1,96%) e il FTSE Italia Star (-1,52%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 3,41 miliardi di euro, rispetto ai 3,24 miliardi di ieri. Su 328 titoli trattati, 95 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 221. Invariate le restanti 12 azioni.  
L’euro è sceso a 1,115 dollari.

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scende_5Sulle montagne russe i bancari.
Il Monte dei Paschi di Siena ha terminato la giornata in territorio positivo. L’istituto toscano è salito del 3,51% a 0,59 euro. In serata la banca senese ha comunicato i risultati completi relativi all’esercizio 2015. Nei giorni scorsi il management aveva anticipato di aver chiuso lo scorso anno con un utile di 390 milioni di euro. A fine 2015 i crediti deteriorati lordi erano pari a circa a 46,9 miliardi di euro. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 4 febbraio Marshall Wace ha incrementato la posizione corta sul Monte dei Paschi di Siena, portandola dallo 0,6% allo 0,73%. La stessa Consob ha comunicato che PDT Partners ha aperto uno “short” sull’istituto senese, pari allo 0,52%.
In ribasso, invece, IntesaSanpaolo (-3,87% a 2,384 euro). L’istituto guidato da Carlo Messina ha chiuso il 2015 con un utile netto di 2,74 miliardi di euro, più del doppio degli 1,25 miliardi di euro registrati nel 2014. La posta sarebbe stata pari a poco meno di 3 miliardi di euro se si esclude il contributo straordinario al fondo di risoluzione. A fine 2015 il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammontava - al netto delle rettifiche di valore - a 33 miliardi di euro, in diminuzione dello 0,7% rispetto al valore di inizio anno. Il board di IntesaSanpaolo ha comunicato che nel 2016 staccherà dividendi in contanti per 2,4 miliardi di euro (0,14 euro per azione ordinaria). Il management ha confermato l'impegno alla distribuzione di 3 miliardi di euro di dividendi cash con riferimento all’esercizio 2016. Prima della diffusione dei risultati di bilancio gli analisti di HSBC hanno tagliato da 3,3 euro a 2,93 euro il prezzo obiettivo su IntesaSanpaolo; tuttavia gli esperti hanno migliorato il giudizio e ora consigliano di acquistare le azioni, in seguito al calo subito dal titolo nelle scorse settimane.
Segno meno per Unicredit (-1,11% a 3,194 euro). Gli analisti di HSBC hanno tagliato il prezzo obiettivo sull’istituto guidato da Federico Ghizzoni, portandolo da 6,6 euro a 5,76 euro; tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Kepler Cheuvreux, invece, ha migliorato da “Hold” (mantenere) a “Buy” (acquistare) il giudizio su Unicredit, come conseguenza al ribasso subito dal titolo nelle scorse settimane; tuttavia, gli esperti hanno tagliato da 6,3 euro a 4,8 euro il target price, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per il triennio 2015/2017.
Buona performance per Banca Carige (+2,03% a 0,577 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 3 febbraio Marshall Wace ha incrementato la posizione corta sulla banca ligure, portandola dallo 0,77% allo 0,81%.
UBI Banca è salita dell’1,96% a 3,854 euro. Gli analisti di HSBC e di Kepler Cheuvreux hanno migliorato il giudizio sull’istituto e ora consigliano di acquistare le azioni, in seguito al calo subito dal titolo nelle scorse settimane; tuttavia, gli esperti delle due banche d’affari hanno sforbiciato il prezzo obiettivo, portandolo rispettivamente a 5,13 euro e a 5,7 euro, con Kepler Cheuvreux ha tagliato le stime sull’utile per azione per il triennio 2015/2017. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 3 febbraio Marshall Wace ha aumentato lo “short” sull’istituto, portandolo dall’1,63% all’1,7%.
Kepler Cheuvreux, invece, ha migliorato da “Hold” (mantenere) a “Buy” (acquistare) il giudizio sulla Popolare dell’Emilia Romagna (-2,09% a 4,508 euro); tuttavia, gli esperti hanno tagliato da 7,7 euro a 5,8 euro il target price, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile netto per il triennio 2015/2017. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 4 febbraio AQR Capital Management ha aumentato la posizione corta sulla Popolare dell’Emilia Romagna, portandola dall’1,08% all’1,11%.
Il Banco Popolare ha lasciato sul terreno il 5,67% a 7,65 euro. Kepler Cheuvreux ha tagliato da 12,8 euro a 9,7 euro il target price sull’istituto, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2015/2017; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Per lo stesso motivo la banca d’affari ha ridotto la valutazione sulla Popolare di Milano (-5,75% a 0,6635 euro), portandola da 0,86 euro a 0,83 euro per azione; gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold”. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 28 gennaio BlackRock ha ridotto la partecipazione detenuta nel Banco Popolare, portandola dal 5,347% al 5,035%. La Commissione ha precisato che lo 0,07% è senza diritto di voto. La quota è detenuta in gestione non discrezionale del risparmio.
Mediobanca ha ceduto il 2,51% a 6,6 euro. Sempre Kepler Cheuvreux ha migliorato da “Hold” a “Buy” il giudizio sull’istituto di Piazzetta Cuccia; tuttavia, gli esperti hanno tagliato da 9,9 euro a 8,9 euro il target price, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per i prossimi esercizi.
Banca Sistema è scesa dello 0,3% a 2,652 euro. La compagnia ha raggiunto un accordo con Stepstone Financial Holdings per l’acquisizione del 100% del capitale di Beta Stepstone. L’acquisizione rafforza la presenza di Banca Sistema sul mercato del factoring per operatori sanitari nel Centro e Sud Italia. Il prezzo d’acquisizione è pari a 60,8 milioni di euro.

Sull’ottovolante Saipem. Il titolo della società di ingegneristica ha subito una flessione dell’1,79% a 0,52 euro. Performance peggiore per i diritti relativi all’aumento di capitale (-55,8% a 0,23 euro) nell’ultimo giorno di quotazione a Piazza Affari. Intanto, l’agenzia S&P ha messo sotto osservazione il rating sul debito di Saipem e non esclude un peggioramento nei prossimi trimestri. Inoltre, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 4 febbraio Marshall Wace ha incrementato la posizione corta su Saipem, portandola dall’1,27% all’1,47%.

Finmeccanica ha lasciato sul terreno il 5,91% a 9,635 euro. La società aerospaziale ha ribadito di aver effettuato il closing delle operazioni relative all’acquisto da parte di Hitachi dell’attuale business di AnsaldoBreda, ad esclusione di alcune attività di revamping e di determinati contratti residuali, nonché dell’intera partecipazione detenuta da Finmeccanica in Ansaldo-STS, pari a circa il 40% del capitale. Inoltre, un portavoce di Finmeccanica ha precisato che la commessa per la fornitura di 28 Eurofighter al Kuwait non è stata annullata.

CNH Industrial è balzata del 6,29% a 5,83 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 4 febbraio Anchor Bolt Capital ha ritoccato al rialzo la posizione corta sulla società, portandola dallo 0,55% allo 0,6%. Lo stesso giorno AQR Capital Management ha incrementato dallo 0,51% allo 0,6% lo “short” su CNH Industrial.

Mediaset ha ceduto l’1,41% a 3,218 euro. Gli analisti di Banca Akros hanno migliorato il giudizio sul gruppo del Biscione e ora consigliano di accumulare le azioni in portafoglio, in seguito al ribasso subito dal titolo nelle scorse settimane; tuttavia, gli esperti hanno tagliato da 4,8 euro a 3,8 euro il target price.

Sulle montagne russe Prelios, dopo aver chiuso la seduta di ieri con un tonfo del 40,3%. Il titolo ha ceduto il 4,58% a 0,1145 euro, alla vigilia dell’avvio dell’aumento di capitale.

Landi Renzo ha subito un tonfo del 20,4% a 0,39 euro, dopo essere stata sospesa per eccesso di ribasso per gran parte della giornata. Ieri la società ha anticipato che il 2015 dovrebbe essersi chiuso con un fatturato di circa 205 milioni di euro, rispetto ai 233,2 milioni realizzati nel 2014. A fine 2015 l'indebitamento netto dovrebbe essersi attestato a circa 60 milioni di euro.

 

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