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Milano anche oggi la peggiore in Europa: si salva MPS

Piazza Affari ha terminato in forte ribasso la seduta odierna, dopo che a inizio giornata i principali indici erano arrivati a guadagnare oltre un punto percentuale

di Edoardo Fagnani 4 nov 2014 ore 17:46

Piazza Affari ha terminato in forte ribasso la seduta odierna, dopo che a inizio giornata i principali indici erano arrivati a guadagnare oltre un punto percentuale. In mattinata la Commissione Europea ha fornito le nuove previsioni sui principali indicatori macroeconomici italiani, rivedendo in senso peggiorativo le stime sul pil e sul debito per il biennio 2014/2015. Bancari sulle montagne russe: da segnalare le ottime performance registrate dal Monte dei Paschi di Siena e Banca Carige. È arrivato il rimbalzo di Snam, dopo la pesante flessione subita ieri. Chiusura decisamente negativa, invece, per ENI e Saipem.
Il FTSEMib ha lasciato sul terreno il 2,24% a 18.935 punti, mentre il FTSE Italia All Share è sceso del 2,13% a 20.019 punti. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-1,13%) e il FTSE Italia Star (-1,51%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso 3,08 miliardi di euro, rispetto ai 3,15 miliardi di ieri. Su 312 titoli trattati, 221 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 77. Invariate le rimanenti 14 azioni.
L’euro si è riportato a 1,255 dollari. L’oro è risalito a 1.170 dollari.

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mercato3_1Bancari sulle montagne russe.
Monte dei Paschi di Siena anche oggi in territorio positivo. Il titolo dell’istituto toscano ha guadagnato il 5,35% a 0,65 euro, dopo alcune sospensioni per eccesso di rialzo. La holding di investimenti e partecipazioni NIT Holdings Limited ha annunciato di aver messo a disposizione 10 miliardi di euro di investimenti per la ristrutturazione completa del capitale del Monte dei Paschi di Siena. L'obiettivo della proposta è la realizzazione di un piano di ristrutturazione complessivo del capitale della banca senese, in un’ottica di alleanza sinergica nel lungo periodo. Tuttavia, da Monte dei Paschi di Siena hanno smentito di aver ricevuto una proposta da NIT Holdings Limited. Inoltre, secondo quanto riportato dall'agenzia Reuters la Consob starebbe indagando sul comunicato diffuso ieri da NIT Holdings. L'ente di vigilanza dei mercati italiani starebbe verificando se la comunicazione possa aver avuto lo scopo di alterare il corso delle azioni. Al contrario, il Santander ha smentito di essere interessato a valutare eventuali proposte sul Monte dei Paschi di Siena. Intanto, dopo il pesante scivolone subito dal titolo la scorsa settimana, gli analisti di Exane hanno migliorato il rating sull’istituto toscano, portandolo da “Neutrale” ad “Outperform” (farà meglio del mercato). Tuttavia, gli esperti hanno tagliato da 1,35 euro a 0,9 euro il prezzo obiettivo. Al contrario, Equita sim ha sforbiciato da 0,9 euro a 0,72 euro il target price sul Monte dei Paschi di Siena, sull’ipotesi di un prossimo aumento di capitale da 2,1 miliardi di euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Banca Carige ha registrato un balzo del 6,67% a 0,0736 euro, dopo uno stop per eccesso di rialzo. L’agenzia Reuters ha scritto che il numero uno del fondo Algebris Investments, Davide Serra, ha smentito di essere interessato a sottoscrivere una quota dell’aumento di capitale della banca ligure. La nuova ricapitalizzazione di Banca Carige servirà per coprire il deficit emerso in occasione degli ultimi stress test condotti dalla BCE.
UBI Banca ha terminato la giornata con una flessione del 4,93% a 5,885 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa l’istituto avrebbe emesso un covered bond con scadenza a febbraio 2025 (decennale) per un ammontare di un miliardo di euro. Il titolo, garantito da mutui residenziali italiani, avrebbe ricevuto ordini per oltre 3 miliardi. Il rendimento sarebbe pari al tasso mid swap di durata equivalente, maggiorato di 30 punti base.
In difficoltà anche Unicredit (-3,15% a 5,54 euro) e IntesaSanpaolo (-3,6% a 2,198 euro).

Giornata positiva per Snam (+3,61% a 3,96 euro), dopo aver terminato la seduta di ieri con un tonfo dell’11,3%. L’autorità per Energia ha fornito alcune precisazioni in merito alla revisione delle tariffe. Intanto, dopo queste nuove indicazioni, gli analisti di RBC Capital hanno alzato da 4,75 euro a 5 euro il target price sulla società. Gli esperti hanno anche migliorato ad “Outperform” (farà meglio del mercato) il giudizio. Al contrario, Bernstein ha ridotto da 4,1 euro a 4 euro per azione la valutazione su Snam, ribadendo il rating “Market perform” (Neutrale). Indicazione simile da UBS che ha sforbiciato da 4,75 euro a 4,2 euro il prezzo obiettivo su Snam, anche se ha ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. La stessa banca d’affari svizzera ha tagliato da 4 euro a 3,3 euro il target price su Terna (+0,11% a 3,754 euro), in seguito alla riduzione delle stima sull’utile per azione per il 2016. Gli analisti hanno anche peggiorato il rating e ora consigliano di vendere le azioni.
ENI è scesa del 3,53% a 16,14 euro, in scia al nuovo calo del prezzo del petrolio. Intanto, il numero uno del Cane a sei zampe ha dichiarato che il gruppo non avrebbe fretta di vendere Saipem (-4,84% a 11,79 euro), puntando a cederla in blocco e non a pezzi. ENI ha avviato il processo di cessione del 43% della controllata dandone mandato ad un advisor.

Fiat Chrysler Automobiles ha perso l’1,57% a 8,775 euro. Il ministero dei Trasporti ha comunicato che a ottobre le immatricolazioni di automobili in Italia sono state pari a 121.736 unità, il 9,2% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Fiat Chrysler Automobiles ha registrato una crescita delle vendite del 5,6% con poco più di 33mila vetture messe sul mercato. Tuttavia la quota di mercato del gruppo italiano è scesa al 27,11%. Intanto, l’agenzia Moody’s ha confermato il rating “B1” sul debito a lungo termine di Fiat Chrysler Automobiles, dopo la decisione della società di separare le attività che fanno capo alla Ferrari. Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri rimangono “stabili”.

STM ha ceduto l’1,2% a 5,355 euro. HSBC ha tagliato da 6 euro a 5,6 euro il target price sul gruppo italofrancese, come conseguenza alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Tuttavia, gli esperti hanno migliorato da “Underweight” (sottopesare) a “Neutrale” il giudizio, in seguito al calo subito dal titolo nelle scorse settimane.

È proseguita la discesa di Moncler. Il titolo del gruppo dei piumini ha subito una flessione dell’1,81% a 10,33 euro.
Performance peggiore per YOOX, che ha lasciato sul terreno il 5,7% a 14,73 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso.

Pesante ribasso per Maire Tecnimont (-6,88% a 1,569 euro). Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno tagliato da 2,4 euro a 1,6 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sul fatturato e sulla redditività per il triennio 2014/2016. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Hold” (mantenere).

 

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