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Piazza Affari, il FTSEMib chiude con un rialzo

Gli analisti di Morgan Stanley hanno confermato il giudizio sull’azionariato europeo nel breve periodo. Giornata decisamente negativa per Fiera Milano

di Edoardo Fagnani 30 nov 2015 ore 17:50

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la prima seduta della settimana con un rialzo, dopo un avvio di giornata all’insegna dell’incertezza. Gli analisti di Morgan Stanley hanno confermato il giudizio sull’azionariato europeo nel breve periodo e hanno ribadito l’indicazione di acquisto sui bancari e sulle materie prime. Giornata decisamente negativa per Fiera Milano: oggi ha preso il via l’aumento di capitale della società lombarda. Qualche spunto importante per le società del lusso, dove spicca il rialzo messo a segno da Salvatore Ferragamo.
Il FTSEMib ha registrato un progresso dello 0,63% a 22.712 punti, terminando il mese di novembre con un rialzo dell’1,23%. Segno più anche per il FTSE Italia All Share che ha recuperato lo 0,64% a 24.460 punti. Performance migliori il FTSE Italia Mid Cap (+0,72%) e il FTSE Italia Star (+1,12%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,53 miliardi di euro, rispetto ai 2,11 miliardi di venerdì. Su 331 titoli trattati, 178 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 134. Invariate le rimanenti 19 azioni.
L’euro è sceso sotto gli 1,06 dollari. L’oro si è attestato a 1.065 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato_positivo2Giornata decisamente negativa per Fiera Milano (-4,55% a 3,06 euro). Oggi ha preso il via l’aumento di capitale della società lombarda. Il prezzo di chiusura di venerdì, pari a 3,928 euro, è stato rettificato a 3,206 euro. Di conseguenza, il prezzo iniziale dei diritti (-39% a 0,44 euro) è stato fissato a 0,7215 euro. Nel corso di un’intervista rilasciata a Il Sole24Ore, l’amministratore delegato di Fiera Milano, Corrado Peraboni, ha confermato l’obiettivo di chiudere il 2015 con ricavi per 320 milioni di euro e un margine operativo lordo di 28 milioni. Queste stime si confrontano con i 245,5 milioni di fatturato realizzati lo scorso anno e un EBITDA negativo per 3,3 milioni sempre nel 2014. Nel corso dell’intervista il manager ha precisato che le risorse raccolte con l’aumento di capitale serviranno per finanziare eventuali acquisizioni e per “ampliare il portafoglio di manifestazioni fieristiche”. Tuttavia, nel prospetto informativo l’azienda ha segnalato che i proventi netti rinvenienti dall’aumento di capitale saranno utilizzati per contribuire alla copertura del fabbisogno finanziario netto del gruppo per i dodici mesi successivi alla data del prospetto. Intanto, gli analisti di Banca Akros hanno peggiorato da 5,5 euro a 4 euro il target price su Fiera Milano, in seguito all’avvio dell’aumento di capitale. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

Qualche spunto importante per le società del lusso.
Salvatore Ferragamo ha messo a segno un rialzo del 5,28% a 22,52 euro. Gli analisti di Exane hanno tagliato da 30 euro a 27 euro il target price sulla società del lusso, segnalando la forte esposizione dell’azienda sui mercati emergenti. Tuttavia, gli esperti hanno migliorato da “Neutrale” ad “Outperform” (farà meglio del mercato) il giudizio, in seguito al calo subito dal titolo nelle scorse settimane.
La stessa banca d’affari ha ridotto da 17,5 euro a 16 euro il prezzo obiettivo su Moncler (+2,27% a 14,47 euro), in seguito alla revisione delle prospettive di crescita del settore di riferimento. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale” e le stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Per lo stesso motivo Exane ha sforbiciato da 82 euro a 74 euro per azione la valutazione su Tod’s (-1,11% a 75,4 euro). Gli esperti hanno ribadito il rating “Underperform” (farà peggio del mercato).
Sempre Exane ha ridotto da 17 euro a 14 euro il target price su Brunello Cucinelli (-0,36% a 16,49 euro), in seguito alla riduzione della stima sull’utile per azione per l’esercizio 2016. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato).
Geox è salita dello 0,75% a 4,03 euro. Gli analisti di Banca Akros hanno peggiorato il giudizio sulla società, portandolo da “Buy” a “Neutrale”, in seguito al rialzo messo a segno dal titolo nel corso del 2015. Gli esperti hanno confermato il target price di 4 euro. Citigroup, invece, ha alzato da 3,9 euro a 4,2 euro il prezzo obiettivo su Geox, apprezzando la strategia seguita dal management. Gli esperti hanno confermato il rating “Neutrale”.

Pochi spunti tra i bancari.
La Popolare dell'Emilia Romagna ha guadagnato lo 0,28% a 7,275 euro. Venerdì l’istituto ha ricevuto il provvedimento della Banca d’Italia riguardante i requisiti patrimoniali da rispettare a conclusione del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). In particolare, il coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio) è stato fissato al 9,25%. Il Popolare dell'Emilia Romagna ha ricordato che a fine settembre il Common Equity Tier1 ratio in regime transitorio era pari all'11,62%, mentre in regime di piena applicazione si attestava all'11,19%.
Chiusura negativa per il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano è sceso dello 0,27% a 1,486 euro.
Segno più per Unicredit (+0,18% a 5,555 euro) e IntesaSanpaolo (+1,06% a 3,248 euro).

Unipol ha recuperato lo 0,26% a 4,718 euro. Affari&Finanza, l’inserto del lunedì del quotidiano La Repubblica, ha intervistato il numero uno della compagnia assicurativa, Carlo Cimbri. Il manager non ha escluso che si possa presto arrivare alla cessione di Unipol Banca.

Saras ha ceduto lo 0,42% a 1,895 euro. Gli analisti di Nomura hanno tagliato da 2,5 euro a 1,9 euro il prezzo obiettivo sulla società di raffinazione. Gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio e ora consigliano di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio, sul rischio legato alla quota detenuta dal gruppo russo Rosneft.
A2A ha guadagnato l’1,8% a 1,33 euro. Gli analisti di Banca Akros hanno alzato da 1,1 euro a 1,5 euro il target price sulla società lombarda, in seguito all’aumento delle stime per i prossimi esercizi. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano di acquistare le azioni.

Telecom Italia ha terminato la giornata con un ribasso dello 0,65% a 1,224 euro. Secondo quanto riportato dai principali quotidiani nel week-end la compagnia telefonica avrebbe avviato il processo per la cessione del 45% del capitale di Inwit (-0,49% a 4,916 euro), la controllata che gestisce le torri di trasmissione del gruppo. Attualmente la compagnia telefonica detiene il 60% dell’azienda. In pole position per rilevare questa quota ci sarebbe una cordata composta dalla spagnola Cellnex e dal fondo F2i. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 23 novembre Norges Bank è diventato uno dei maggiori azionisti di Telecom Italia con una quota del 2,584% del capitale.

Finmeccanica invariata a 13,71 euro. Mediobanca ha alzato da 14,9 euro a 15,8 euro il target price sulla società aerospaziale, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2017/2019. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

 

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