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Borsa Italiana in rialzo. Fiat ai massimi e Saipem invariata

Piazza Affari archivia in buon rialzo, e molto vicina ai massimi di giornata, la seduta odierna. Al FTSEMib è spiccata la corsa di Fiat Chrysler Automobiles, ai massimi dal 2001

di Edoardo Fagnani 3 dic 2014 ore 17:44

Piazza Affari archivia in buon rialzo, e molto vicina ai massimi di giornata, la seduta odierna. In positivo, ma con progressi meno corposi, le altre piazze europee mentre Wall Street, nelle prime fasi di contrattazione, è rimasta sulla parità. Indicazioni positive dai titoli di stato italiani: in mattinata il rendimento del Btp decennale è sceso fino al 2%, nuovo minimo storico per il titolo con questa scadenza.
Buone, per Société Générale, le prospettive per la borsa italiana, il 2015 potrebbe essere un anno positivo per l'azionario della zona euro. I driver di crescita saranno il quantitative easing della BCE, gli investimenti di Junker, il piano di riforme in alcune nazioni come la Francia e il deprezzamento dell'euro.
Secondo il broker transalpino l'Italia è da tenere d'occhio

Il FTSEMib ha terminato la giornata con un progresso dell’1% a 19.978 punti.
Stessa variazione per il FTSE Italia All Share che ha toccato i 21.086 punti. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,17%) e il FTSE Italia Star (+1,23%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,65 miliardi di euro, rispetto ai 2,91 miliardi di ieri. Su 330 titoli trattati, 190 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 122. Invariate le rimanenti 18 azioni.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

milano5Al FTSEMib è spiccata la corsa di Fiat Chrysler Automobiles (+3,71%):
il suo titolo è ai massimi dal 2001. In questi anni, però, il perimetro della società è cambiato, con l'uscita di Cnh e Iveco e l'ingresso di Chrysler. Il mercato attende il rafforzamento patrimoniale del gruppo guidato da Sergio Marchionne, che prevede un collocamento delle azioni e del bond convertendo, e il collocamento di azioni Ferrari.

Invariata Saipem, che nella seduta precedente aveva perso il 10,8%
. Nel corso di un’intervista pubblicata su il Sole24Ore il numero uno della società, Umberto Vergine, ha precisato che, nel caso venisse ufficializza l’interruzione del progetto relativo al gasdotto South Stream, per l’azienda ci sarebbe un impatto negativo di 1,25 miliardi di euro sui ricavi del prossimo esercizio. Il manager ha aggiunto che, pur in presenza di clausole di salvaguardia, anche la redditività di Saipem risulterebbe penalizzata. Non si sono fatte attendere le indicazioni delle banche d’affari. Gli analisti del Credit Suisse hanno tagliato da 12,2 euro a 11 euro il prezzo obiettivo su Saipem. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato). Mediobanca, invece, ha peggiorato da “Outperform” (farà meglio del mercato) a “Neutrale” il rating sulla società quotata e ha tagliato da 20,3 euro a 14,5 euro il target price. Gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno anche ridotto le stime sulla redditività per il triennio 2015/2017.
Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che AKO Capital ha aumentato la posizione “short” su Saipem, portandola dall’1,31% all’1,51%.
ENI ha chiuso in rialzo dello 0,57%. Gli analisti di Barclays hanno tagliato da 21 euro a 18,5 euro il prezzo obiettivo sul Cane a sei zampe, in seguito al forte calo subito dal greggio negli ultimi giorni. Gli esperti hanno anche peggiorato da “Equalweight” (neutrale) ad “Underweight” (sottopesare) il giudizio. Sulla stessa lunghezza d’onda Mediobanca, che ha sforbiciato da 17 euro a 15,1 euro il target price su ENI, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività e sul dividendo relativi al triennio 2015/2016. Gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
A2A ha guadagnato l’1,83%. Secondo alcune indiscrezioni di stampa gli azionisti di riferimento della società lombarda, vale a dire il Comune di Milano e il Comune di Brescia, avrebbero deciso di mettere sul mercato lo 0,5% del capitale dell’azienda.

Pochi spunti tra i bancari.
L’agenzia Fitch ritiene che i rischi per gli istituti italiani si siano ridotti rispetto agli scorsi trimestri. Tuttavia, gli esperti hanno confermato la visione negativa sul settore, in quanto la qualità degli attivi ha continuato a peggiorare in un contesto economico che non mostra segnali di ripresa.
Intonazione negativa per il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha chiuso in flessione dell’1,83%.
Unicredit ha guadagnato lo 0,34%. Gli analisti di Macquarie hanno limato il prezzo obiettivo sull’istituto, portandolo da 7 euro a 6,8 euro, in seguito alla riduzione delle stime finanziarie per il 2015. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato) e hanno confermato la propria preferenza per Unicredit rispetto a IntesaSanpaolo (+1,33%). Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 27 novembre Norges Bank ha ridotto la partecipazione detenuta nell’istituto guidato da Carlo Messina, portandola dal 2,014% all’1,972%.

Tra gli assicurativi UnipolSAI è salita dello 0,53%
. Gli analisti di Mediobanca hanno limato da 3,1 euro a 3 euro per azione la valutazione sulla compagnia assicurativa, in seguito alla riduzione della previsione sul dividendo per gli esercizi 2015 e 2016. Tuttavia, gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Nel comparto del lusso invariata Luxottica. I
l gruppo ha annunciato l’avvio di una collaborazione pluriennale di Ricerca e Sviluppo con la statunitense Intel finalizzata a coniugare la cosiddetta tecnologia intelligente con prodotti quali occhiali di fascia alta, di lusso e sportivi.

Telecom Italia ha guadagnato il 2,81%.
Il Sole24Ore ha scritto che la compagnia telefonica starebbe accelerando sull'analisi della fusione fra la controllata Tim Brasil e Oi. Secondo il quotidiano finanziario la fase di due diligence potrebbe partire presto, appena saranno più chiari i contorni societari di Oi, che è ormai vicina a cedere le sue attività portoghesi ai francesi di Altice. Intanto, gli analisti di Nomura hanno incrementato da 0,9 euro a 1,05 euro il prezzo obiettivo su Telecom Italia, in seguito alla revisione della valutazione delle società telefoniche europee. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

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