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Il FTSEMib ha chiuso il 2017 con una seduta negativa

I principali indici di Borsa Italiana hanno perso oltre l'1%. Hanno prevalso le vendite sui bancari. Prese di beneficio sul BancoBPM. In rosso anche Carige e UBI Banca

di Edoardo Fagnani 29 dic 2017 ore 17:43

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato il 2017 con una seduta negativa, anche se il bilancio dell’intero anno è stato decisamente positivo. Hanno prevalso le vendite sui bancari. Prese di beneficio sul BancoBPM, dopo le buone performance registrate nelle ultime sedute. In rosso anche Banca Carige e UBI Banca.  

I principali indici di Borsa Italiana hanno perso oltre un punto percentuale. Il FTSEMib ha subito una flessione dell'1,21% a 21.853 punti (minimo di 21.834 punti, massimo di 22.154 punti) e ha terminato la settimana con un calo dell'1,6%; tuttavia, il principale paniere di Piazza Affari ha chiuso il 2017 con un rialzo complessivo del 13,6%. Il FTSE Italia All Share ha perso l'1,16%. Seduta negativa anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,93%) e il FTSE Italia Star (-0,97%); i due indici hanno chiuso il 2017 con un rialzo rispettivamente del 32,3% e del 34,7%. Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 1,56 miliardi di euro, rispetto agli 1,47 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 856.737.669 azioni (1.691.261.341 nella seduta di ieri). Su 380 titoli trattati, 250 hanno registrato una performance negativa, mentre i segni più sono stati 115; le restanti 15 azioni sono rimaste ferme sui valori di chiusura di ieri. Nel 2017 il controvalore medio giornaliero degli scambi è stato di poco inferiore ai 2,5 miliardi di euro.

L’euro ha superato gli 1,2 dollari.

 

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

 

crollo-della-borsaHanno prevalso le vendite sui bancari.

Prese di beneficio sul BancoBPM, dopo le buone performance registrate nelle ultime sedute. Il titolo dell’istituto ha ceduto l'1,58% a 2,62 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 28 dicembre Marshall Wace ha incrementato dal 2,73% al 2,9% la posizione corta sul BancoBPM. Anche Lansdowne Partners (UK) ha aumento lo "short" sull'istituto, portandolo dallo 0,55% allo 0,61%.

Performance peggiore per BPER Banca (-2,73% a 4,21 euro). La Consob ha comunicato che il 28 dicembre AQR Capital Management ha aumentato dal 3,36% al 3,45% la posizione corta sulla banca. Al contrario Oxford Asset Management ha ridotto lo "short" sull'istituto, portandolo dallo 0,59% allo 0,48%.

Giornata negativa anche per il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo dell’istituto senese ha lasciato sul terreno lo 0,46% a 3,914 euro. MF ha fornito l’aggiornamento sulla compagine azionaria del Monte dei Paschi di Siena, dopo il ritorno della banca senese a Piazza Affari. E se l’azionista di maggioranza dell’istituto resta il Tesoro con una quota di oltre il 68% del capitale, alle sue spalle spuntano diversi investitori istituzionali, che scommettono “non solo sulla ritrovata stabilità della banca, ma anche sulla promessa di un ritorno alla redditività”. Il quotidiano finanziario ha riportato le indicazioni fornite da Bloomberg, secondo cui il secondo maggiore azionista del Monte dei Paschi di Siena sarebbe Generali, con una quota del 4,32% del capitale. Nella compagine azionaria ci sarebbero tra gli altri anche colossi come BalckRock (0,12% del capitale) e Lyxor (0,09% del capitale), oltre anche gruppi italiani come Banca Sella e Fideuram, con partecipazioni minime dello 0,1%.

In calo di oltre il 2% UBI Banca (-2,09% a 3,646 euro). L’istituto ha comunicato che al termine dello SREP (Processo di Revisione e Valutazione Prudenziale – Supervisory Review and Evaluation Process), la BCE ha stabilito che, per il 2018, l'istituto dovrà rispettare, a livello consolidato un nuovo requisito minimo di CET1 pari all’8,625% e un requisito minimo di Total SREP Capital Requirement pari al 10,25%. Aggiungendo il Capital Conservation Buffer dell’1,875%, si perviene a un requisito minimo in termini di Total Capital Ratio di Vigilanza del 12,125%. UBI Banca ha precisato che i requisiti per il 2018 tengono conto dell’inclusione delle tre banche acquisite nel maggio 2017. Al 30 settembre 2017 l'istituto poteva contare su un CET1 Ratio phased in dell’11,65% (fully loaded del 11,54%) e un Total Capital Ratio phased in del 14,32% (fully loaded del 14,2%), ben al di sopra dei requisiti minimi richiesti.

Banca Carige ha ceduto il 2,41% a 0,0081 euro. Il Sole24Ore ha scritto che entro la fine di gennaio si riuniranno i vertici dell’istituto ligure per analizzare lo stato di avanzamento del piano industriale al 2020, “in particolare per mettere ordine in tutte le recenti manovre di consolidamento”. Inoltre, Il Sole24Ore ha precisato che la BCE ha chiesto maggiori informazioni sulla governance dell’istituto, in seguito al cambiamento della compagine azionaria, con la famiglia Malacalza che ha raggiunto il 20,639% del capitale. Secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario tra i maggiori azionisti di Banca Carige ci sarebbe anche SGA, accreditata di una quota del 5% del capitale.

Chiusura negativa per il Creval. Il titolo dell’istituto ha subito un ribasso del 2,1% a 1,213 euro. Secondo quanto scritto su Il Messaggero l’operazione di rafforzamento del capitale dell’istituto da 700 milioni di euro potrebbe partire il 5 febbraio.

 

Industria e Innovazione ha terminato la giornata con un rialzo del 19,8% a 0,13 euro. Oggi ha preso il via l’aumento di capitale in opzione della società. I diritti hanno subito uno scivolone del 37,4% a 0,0275 euro; il prezzo iniziale di questi titoli era stato fissato a 0,0439 euro.

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