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Bancari ed ENI fanno scendere il FTSEMib

Ha fatto eccezione il Mediobanca, che ha terminato la giornata in rialzo dopo la diffusione della trimestrale. Al contrario, non hanno entusiasmato i numeri del Cane a sei zampe

di Edoardo Fagnani 27 ott 2017 ore 17:46

Piazza Affari e le borse europee hanno terminato la seduta odierna con variazioni frazionali, dopo le buone performance messe a segno ieri. È proseguita la tre giorni di aste di titoli di stato italiani; in mattinata il Tesoro ha collocato il BOT con scadenza semestrale per un ammontare di 6 miliardi di euro: il rendimento del titolo è rimasto negativo e pari al -0,4%. Inoltre, in serata S&P ha comunicato l’aggiornamento del rating sul debito sovrano dell’Italia. Vendite su ENI, dopo la diffusione dei risultati del terzo trimestre del 2017. Buona giornata, invece, per Mediobanca.

Il FTSEMib ha registrato un frazionale calo dello 0,62% a 22.665 punti (minimo di 22.597 punti, massimo di 22.899 punti), ma ha terminato la settimana con un rialzo dell’1,42%. Il FTSE Italia All Share ha ceduto lo 0,55%. Variazioni minime per il FTSE Italia Mid Cap (+0,06%) e il FTSE Italia Star (-0,04%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 3,22 miliardi di euro, rispetto ai 3,21 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 711.375.466 azioni (661.399.876 nella seduta di ieri). Su 389 titoli trattati, 197 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 181; invariate le restanti undici azioni.

L’euro è sceso sotto gli 1,16 dollari.

 

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mercato-azioniENI ha terminato la giornata con un ribasso dell’1,01% a 13,78 euro. In mattinata il Cane a sei zampe ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2017 periodo chiuso con ricavi per 49,37 miliardi di euro, in aumento del 23,6% rispetto ai 39,96 miliardi ottenuti nello stesso arco di tempo dello scorso anno. Il risultato netto di competenza degli azionisti ENI è tornato positivo per 1,33 miliardi di euro, rispetto al rosso di 1,39 miliardi contabilizzato nei primi nove mesi del 2016. Nel solo terzo trimestre 2017 l’utile operativo adjusted delle continuing operations è balzato a 947 milioni di euro, risultato che si confronta con i 258 milioni ottenuti nel corrispondente periodo del 2016.Tuttavia, il dato è stato di poco inferiore alle stime degli analisti. A fine settembre l’indebitamento finanziario netto era salito a 14,97 miliardi di euro, dai 14,78 miliardi di inizio anno. I vertici di ENI hanno fissato gli obiettivi finanziari e operativi per l'intero 2017. In particolare, il management ha fissato il target di produzione di 1,82 milioni barili equivalenti al giorno (+5% rispetto al 2016). Inoltre, ENI ha confermato la copertura organica degli investimenti e del dividendo (che sarà interamente corrisposto per cassa) allo scenario Brent di circa 60 dollari/barile nel 2017.

In frazionale calo Saipem (-0,29% a 3,434 euro). L’agenzia Reuters ha comunicato che la società di ingegneristica ha lanciato un bond settennale per un ammontare di 500 milioni di euro. Il rendimento è indicato al 2,75%. Intanto, gli analisti di Equita sim hanno ridotto da 3,8 euro a 3,7 euro il prezzo obiettivo su Saipem, in seguito al peggioramento delle stime finanziarie per i prossimi trimestri. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

 

Spunti importanti tra i bancari.

Mediobanca ha registrato un progresso dell’1,68% a 9,385 euro. In mattinata l’istituto di Piazzetta Cuccia ha comunicato i risultati del primo trimestre dell’esercizio 2017/2018, chiuso con un utile netto di 301 milioni di euro, in aumento dell’11% rispetto ai 270,7 milioni contabilizzati nello stesso periodo dello scorso esercizio. A fine settembre 2017 il totale dell’attivo è risultato in lieve crescita rispetto a giugno 2017, passando da 70,4 a 70,8 miliardi di euro. Alla stessa data il Common Equity Tier 1 Phase in ratio era al 13,3%.

In frazionale rialzo il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo dell’istituto senese è salito dello 0,17% a 4,736 euro.

UBI Banca ha perso il 2,98% a 4,034 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 26 ottobre Marshall Wace ha aumentato dal 2,44% al 2,51% la posizione corta sull'istituto.

Il BancoBPM è sceso del 3,29% a 2,994 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 26 ottobre Marshall Wace ha aumentato dall'1,39% all'1,42% lo "short" sulla banca. Anche AQR Capital Management ha incrementato la posizione corta sull'istituto, portandola dal 2,93% al 3,05%.

Male anche Unicredit; il titolo dell’istituto guidato da Jean Pierre Mustier ha lasciato sul terreno il 3,37% a 16,91 euro.

 

In frazionale progresso STM. Il titolo del gruppo italofrancese è salito dello 0,35% a 19,91 euro. Sono arrivate le nuove indicazioni degli analisti dopo la diffusione dei risultati del terzo trimestre del 2017. Bryan Garnier ha incrementato da 16,5 euro a 21,9 euro il prezzo obiettivo su STM, in seguito al miglioramento delle stime finanziarie per i prossimi trimestri; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Per lo stesso motivo Equita sim ha aumento da 17,8 euro a 19,3 euro il target price sulla società; gli esperti hanno ribadito l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Anche Jp Morgan e Barclays hanno alzato il target price sull’azienda, portandolo rispettivamente a 22,5 euro e 20 euro; gli esperti delle due banche d’affari hanno ribadito il rating “Overweight” (sovrappesare). UBS ha incrementato da 13 euro a 15 euro il prezzo obiettivo su STM, ma ha ribadito l’indicazione di vendita delle azioni.

 

Salvatore Ferragamo ha recuperato lo 0,46% a 21,8 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno tagliato da 25 euro a 22 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2017/2019; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Anche Citigroup ha sforbiciato a 22 euro il target price su Salvatore Ferragamo. Sulla stessa lunghezza d’onda Bernstein e Credit Suisse, che hanno tagliato la valutazione sulla società, portandola rispettivamente a 27 euro e a 21 euro per azione.

 

In forte rialzo Il Sole24Ore (+2,31% a 3,628 euro), alla vigilia dell’avvio dell’aumento di capitale da 50 milioni di euro.

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