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Milano, chiusura incerta. Poste ai massimi dall’esordio

Sulla parità i principali indici di Piazza Affari nell’ultima seduta della settimana. Si sono sgonfiati i bancari. Chiusura oltre i 7 euro per Poste, ai massimi dall’esordio

di Mauro Introzzi 27 nov 2015 ore 17:49

Sulla parità i principali indici di Piazza Affari nell’ultima seduta della settimana. Si sono sgonfiati i bancari, protagonisti di giornata. Male, invece, i titoli del comparto del cemento, oggetto di un'istruttoria Antitrust relativa ad una presunta intesa orizzontale sul prezzo di vendita. Ai massimi storici Poste dall’esordio.

In mattinata il Tesoro ha collocato 2 Btp e un CCTeu. In tutti e 3 i casi il rendimento è in calo rispetto alle aste del mese scorso. Per quanto riguarda il decennale la Banca d’Italia ha comunicato che nell’asta di oggi della settima tranche dei Btp 1° settembre 2025 e cedola del 2% (codice ISIN: IT0005127086) sono stati collocati titoli per un ammontare di oltre 1,687 miliardi di euro, rispetto a una richiesta di quasi 2,877 miliardi.
L’ammontare offerto si è collocato nella parte alta della forchetta indicata dal ministero dell’Economia e delle Finanze (1,25-1,75 miliardi di euro). Il tasso di copertura (rapporto tra titoli richiesti e titoli offerti) è stato pari a 1,71, in aumento rispetto all’1,66 dell’asta di fine ottobre per il titolo con scadenza a 10 anni. Il rendimento lordo è stato fissato all’1,36%, pari a un prezzo di aggiudicazione di 106. Nel'asta di un mese fa il rendimento fu fissato all'1,48%.

Così alla campana di fine contrattazioni il FTSEMib ha perso lo 0,07% a 22.591 punti mentre il FTSE Italia All Share è rimasta perfettamente invariata a 24.304 punti. Segno più per il FTSE Italia Mid Cap (+0,58%) e il FTSE Italia Star (+0,27%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,11 miliardi di euro, rispetto ai 2,18 miliardi di ieri. Su 327 titoli trattati, 145 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 165. Invariate le rimanenti 17 azioni.

CONSULTA: Quotazioni titoli FTSEMIB

borsa-italianaBanche che si sono sgonfiate dopo un avvio molto più favorevole. Nel corso della giornata sono arrivati i risultati dello SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), il processo di revisione e valutazione prudenziale da parte della Banca Centrale Europea per l’anno 2015. Per le società quotate gli esiti sono stati tutti positivi.
Sul tema MPS (+1,92%) ha comunicato che nell’ambito dello SREP la BCE ha indicato alla banca di mantenere il requisito patrimoniale minimo in termini di Common Equity Tier 1 Ratio su base consolidata al 10,20% dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016 e al 10,75% a partire dal 31 dicembre 2016. Mps evidenzia che al 30 settembre 2015 il CET 1 Ratio è pari al 12% e che tale ratio è quindi superiore a quelli richiesti, tempo per tempo, dalla BCE.
Positivi – perché i vari gruppi li hanno ufficializzati al mercato - anche i risultati dell’analisi su UBI Banca (-1%), su IntesaSanpaolo (+0,56%), sulla Popolare di Milano (+0,44%), sul Banco Popolare (-0,07%), su Mediobanca (-0,77%) e sulla Popolare di Sondrio (+0,47%). La patrimonializzazione di queste banche soddisfa i requisiti emersi nel corso dell’analisi.
In ribasso dello 0,72% Unicredit, bocciata da Bernstein. Gli analisti della banca d'affari hanno bocciato il titolo, abbassandone il giudizio a "market perform" (neutrale) dal precedente "outperform" (farà meglio del mercato) con un target price tagliato a 5,7 euro dai precedenti 7,6.

Tra i titoli a maggior capitalizzazione male Buzzi Unicem (-3%).
L’antitrust ha aperto un'istruttoria nei confronti dello stesso gruppo ed altri produttori di cemento nazionali relativa ad una presunta intesa orizzontale sul prezzo di vendita. Tuttavia Buzzi Unicem ha reso noto che “il rispetto della normativa a tutela della concorrenza rappresenta una priorità aziendale". La società confida quindi di "riuscire a dimostrare durante l’istruttoria l’insussistenza di qualsiasi comportamento non conforme".
Banca Akros ha tagliato da “accumulate” (incrementare le posizioni) a “neutrale” la sua raccomandazione con un target price di 17.50 euro.

Ha toccato i suoi massimi dalla quotazione Poste (+2,4%).
Il ministero dell'Economia e delle Finanze e Poste Italiane hanno reso noto che nell'ambito dell'IPO del gruppo guidato da Francesco Caio è stata esercitata l'opzione greenshoe concessa dall'azionista venditore, per complessive circa 8,1 milioni di azioni. Il prezzo di acquisto delle azioni oggetto dell'opzione greenshoe è stato pari a 6,75 euro per azione, corrispondente al prezzo di offerta delle azioni oggetto dell'offerta globale di vendita, per un controvalore complessivo di circa 54,7 milioni di euro al lordo delle commissioni di collocamento. Inclusa la greenshoe, l'offerta ha così riguardato complessive 461,1 milioni circa di azioni ordinarie della società, pari a circa il 35,3% del capitale sociale, per un controvalore complessivo di circa 3,112 miliardi di euro al lordo delle commissioni di collocamento.

Enel Green Power (-0,25%)
ha annunciato che la sua controllata Enel Green Power España ha concluso la vendita dell’intero capitale sociale di Finerge Gestão de Projectos Energéticos (società che gestisce impianti eolici in Portogallo per una capacità installata netta di 642 MW) alla società portoghese First State Wind Energy Investments. Il corrispettivo totale per la vendita è pari a 900 milioni di euro, comprensivo del rimborso di un finanziamento soci concesso a Finerge Gestão. Con il perfezionamento dell'operazione, la società italiana esce dal settore delle energie rinnovabili in Portogallo.

Tra i titoli a minor capitalizzazione bene Aedes (+4,16%)
. Il gruppo immobiliare ha comunicato di aver richiesto lo status di SIIQ. Sarà la terza società a dotarsi di questa caratteristica.

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